Violenza, cultura, storia, tradizione, lavoro e politica: le tante facce del “Pianeta donna”

Violenza, cultura, storia, tradizione, lavoro e politica: le tante facce del “Pianeta donna”

Violenza, cultura, storia, tradizione, lavoro e politica: le tante facce del “Pianeta donna”

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venerdì 14 Marzo 2014 - 09:47

L’istituto diretto dal dirigente Rosario Abbate ha celebrato l’8 marzo con un’iniziativa che ha coinvolto gli studenti in un animato dibattito con donne messinesi impegnate in vari campi, dal sociale all’imprenditoria. Una manifestazione organizzata in collaborazione con la coop Fata Morgana

Donne di ieri e donne di oggi, donne che hanno fatto la storia della nostra città e donne che hanno lasciato un segno profondo nel mondo, donne a confronto per parlare di lavoro, emancipazione, pregiudizi, lotte per i diritti, luoghi comuni, tradizione. Sono stati questi gli ingredienti di “Pianeta donna”, l’iniziativa con cui gli studenti dell’Istituto Jaci hanno celebrato l’8 marzo, giornata internazionale della donna. Celebrato e non festeggiato perché il senso che è stato dato alla manifestazione voleva appunto essere quello della celebrazione delle tantissime donne che nei secoli hanno lottato per lasciare un mondo più a misura di donna.

“Pianeta donna”, iniziativa inserita nell’ambito del piano formativo 2013/2014, è stato organizzato dall’istituto diretto dal professor Rosario Abbate insieme con la cooperativa Fata Morgana di Stello Mangano e Liliana Sparicio, una collaborazione che già nei mesi scorsi aveva unito le due realtà in un percorso dedicato al folklore e alle tradizioni della nostra terra.

Il dibattito ha visto protagonisti gli studenti che hanno partecipato con vivo interesse e un pizzico di curiosità e che hanno raccontato con i loro occhi la donna sotto mille sfaccettature. La mattinata di “Pianeta Donna” è stata scandita dagli interventi del parterre di donne, naturalmente messinesi, chiamate a portare agli studenti testimonianze di vita e spunti di riflessione. La poetessa Maria Costa, patrimonio vivente Unesco e simbolo assoluto della messinesità, attraverso i suoi versi e i suoi canti ha celebrato le gesta delle eroine Dina e Clarenza, raccontato la storia di Maria Schininà, proclamata beata da Papa Giovanni Paolo II, ha omaggiato tutte le donne della Sicilia con gli aneddoti di un passato che sembra ormai remoto, quando anche solo andare in bicicletta o mettere il rossetto era considerato oltraggioso per una donna.

Maria Froncillo Nicosia, editrice della casa “Il Gabbiano”, è invece partita da una sua esperienza di vita per fare un confronto tra culture e raccontare la donna attraverso le tante differenze culturali che spesso dividono il mondo. Maria Froncillo Nicosia nel 1995 partecipò al Congresso mondiale dedicato ai diritti delle donne organizzato in Cina. “Sono trascorsi 20 anni e purtroppo molte cose sono come a quel tempo” ha commentato l’editrice che, mostrando le immagini della Cina del 1995 ha parlato di povertà estrema, diritti calpestati, voglia di riscatto.

Durante il dibattito, moderato da Francesca Stornante, spazio naturalmente anche al tema della violenza. Ne ha parlato la psicologa, psicoterapeuta e criminologa Ilenia Coletti, che ha voluto trattare temi ormai ogni giorno sui giornali e in tv dal punto di vista psicologico per analizzare cosa scatta nelle menti degli uomini carnefici e delle donne vittime di violenze, abusi e spesso di omicidi. Anzi, femminicidi. Tra i tanti messaggi lanciati ai giovani da Ilenia Coletti uno in particolare che ogni donna dovrebbe tenere a mente: “Non esiste amore dove c’è violenza”.

Francesca Stornante ha invece parlato di donne nel mondo del lavoro, della politica e delle istituzioni, rilevando come in Italia si debba fare ancora tanta strada per garantire uguali opportunità e rappresentanza.

La professoressa Elvira Buonfantino, 40 anni di insegnamento proprio allo Jaci, ha poi illustrato l’importanza del concetto di integrazione attraverso esperienze di vita vissuta proprio insieme agli studenti in occasione degli scambi culturali organizzati durante la lunga carriera dietro la cattedra. I ragazzi hanno dato il loro contributo non solo con domande e interventi, ma anche con due lavori che sono stati proiettati durante il dibattito. Laura Saccà e Roberta Marco della IV AT hanno voluto dimostrare come “dietro ogni grande uomo ci sia una grande donna” attraverso le figure di Michelle Obama, Hillary Clinton, Francesca Morvillo, Anita Garibaldi, Eleonore Roosvelt, e molte altre protagoniste di ieri e di oggi. Un altro gruppo della IV AT composto da Elisa Lucchese, Marianna Pistone, Deborah Signorino, Chiara Galletta, Davide Morabito, Francesca La Rosa, Daniele Magauda, Angela Balsamo, hanno vestito invece i panni di inviati giornalisti alla ricerca di altre donne celebri come Rita Levi Montalcini, Madre Teresa di Calcutta, Audry Hepbourne, Margaret Tatcher.

Tante le riflessioni alla fine della giornata e una grande speranza legata al fatto che l’8 marzo possa rappresentare solo una delle tante occasioni per parlare di donne. Senza però cadere nella banalità del pensiero che la donna sia migliore dell’uomo a priori.

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