Santa Teresa di Riva, il “cartello” politico contro il sindaco Morabito

Santa Teresa di Riva, il “cartello” politico contro il sindaco Morabito

Massimo Ferraro

Santa Teresa di Riva, il “cartello” politico contro il sindaco Morabito

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lunedì 15 Agosto 2011 - 14:25

Udc, Fli e Sicilia Vera hanno tappezzato il paese accusando di “scellerato clientelismo il primo cittadino, che deve già fare i conti con la mancanza dei numeri in consiglio

Il secondo manifesto murale affisso dalla nuova maggioranza consiliare nel giro di dieci giorni surriscalda ancor di più un ambiente politico che a nove mesi dalla scadenza elettorale si presenta incandescente. Stamane all’alba la cittadina jonica si è svegliata tappezzata di “messaggi d’amore” inviati dai rappresentanti di Udc, Fli e Sicilia Vera al primo cittadino Alberto Morabito. L’accusa che muove il nuovo cartello partitico, venutosi a creare all’interno del civico consesso in seguito al distacco di parecchi pezzi della vecchia coalizione di Città Libera, al primo cittadino è di “scellerato clientelismo” facendo riferimento ai lavori conferiti nelle ultime settimane attraverso determine dirette e senza gara d’appalto per un importo totale di 122.257,49 euro.

I sottoscrittori fanno riferimento in modo ironico a quelli che erano gli slogan del sindaco nella scorsa campagna elettorale: trasparenza, legalità e democrazia. Carmelo Lenzo e compagni comunque per dare un freno a questo tipo di attività, che da quando Morabito ha perso i numeri in consiglio è aumentata in maniera esponenziale, hanno deciso di modificare il regolamento consiliare riducendo l’importo massimo con cui conferire i lavori attraverso gli strumenti delle determine dirigenziali/sindacali portandolo ad un importo massimo di 5 mila euro, cosa che dovrebbe avvenire nel prossimo civico consesso e che già anni addietro lo stesso Morabito aveva fatto nei confronti dell’allora sindaco Carlo Lo Schiavo riducendo la soglia della spesa diretta a 2.500 euro. Uno dei tanti incroci della politica santateresina che negli ultimi anni ha visto avvicendarsi in maniera vertiginosa i protagonisti dell’agone locale con accusati ed accusatori che più volte si sono mischiati e rimischiati sempre “per il bene del paese” creando non poca confusione tra i cittadini che a pochi mesi dal rinnovo delle cariche politiche più importanti del paese non vedono nulla di nuovo ma scorgono passare in rassegna le solite facce ed i soliti noti che dal 1980 sono sempre gli stessi e che a suon di denuncie, avvertimenti, ripicche più o meno personali hanno avvelenato il paese che non si riconosce più nei propri rappresentanti, fatto che emerge in maniera lampante dalla quasi totale assenza di platea nelle sedute di consiglio comunale.

Tutti si riempiono la bocca di belle parole, fanno riferimento al tanto decantato rinnovamento ma poi i nomi che circolano sono sempre gli stessi, anche in controtendenza alle direttive delle segreterie provinciali dei partiti (qualora avessero ancora una funzione reale) che sembrerebbe in questo caso abbiano dato una indicazione ben precisa: cambiare uomini per riportare il tutto su un piano di una più serena governabilità. Ritornando al manifesto di oggi si attende naturalmente la risposta di Alberto Morabito che inaugurò il primo con una conferenza stampa di risposta, cosa che non tarderà ad arrivare rispettando i canoni di una pre-campagna elettorale che si annuncia al vetriolo, tanto per cambiare.

Massimo Ferraro

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