Accesa la fiamma alimentata dal metano, serve un bacino di 35mila residenti

Accesa la fiamma alimentata dal metano, serve un bacino di 35mila residenti

Carmelo Caspanello

Accesa la fiamma alimentata dal metano, serve un bacino di 35mila residenti

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domenica 27 Gennaio 2019 - 06:25
JONIO

FIUMEDINISI – La fiamma alimentata dal gas ha “riscaldato” piazza Matrice in una fredda sera di gennaio. Ad accenderla il presidente della Regione, Nello Musumeci, insieme al sindaco della Città metropolitana Cateno De Luca. La metanizzazione è adesso realtà, anche i quei Comuni che ne erano rimasti tagliati fuori, da Scaletta a S. Alessio. “Questa sera – ha detto Musumeci – abbiamo compiuto un importante passo in avanti verso l’efficientamento energetico e la modernizzazione”. Ci sono voluti 10 anni per la realizzazione dell’opera, “Mentre in altre parti d’Italia – chiosa il governatore – si completa in un paio di anni”. Al fianco del presidente c’è l’assessore regionale all’Energia Alberto Pierobon. E ci sono i sindaci con la fascia tricolore, giunti dall’intero hinterland, con in testa Giovanni De Luca, primo cittadino di Fiumedinisi, Comune capofila del Bacino Sicilia jonico-Peloritano.

La benedizione all’opera è stata impartita dal vicario episcopale per la zona jonica, don Ettore Sentimentale, al termine di una solenne Celebrazione eucaristica, presieduta dal parroco, Daniele Femminò e padre Dario Giardina. Subito dopo, ha avuto luogo la cerimonia inaugurale, alla quale sono intervenuti la senatrice Grazia D’Angelo, i deputati regionali Danilo Lo Giudice (che è anche sindaco di S. Teresa di Riva) e Valentina Zafarana. Presente anche Daniele Di Cavolo, il presidente della Fin Consorzio, che ha realizzato l’opera da 130 milioni di euro e la gestirà per 20 anni.

“La realizzazione delle rete metanifera nella fascia jonica della provincia messinese – ha dichiarato ieri sera il sindaco metropolitano Cateno De Luca al termine della cerimonia – costituisce il raggiungimento di un fondamentale traguardo che apre nuovi scenari di sviluppo sociale ed economico per l’intera area. Un obiettivo inseguito per oltre trent’anni che oggi diventa realtà. Grazie al completamento dell’opera si sono creati e si creeranno in futuro nuovi posti di lavoro per tecnici manutentori ed operai specializzati, impegnati nella gestione della rete”.

Il consorzio è composto dai Comuni di: Fiumedinisi (capofila), Alì, Alì Terme, Antillo, Casalvecchio Siculo, Furci Siculo, Itala, Mandanici, Nizza di Sicilia, Pagliara, Roccalumera, Sant’Alessio Siculo, Savoca, Scaletta Zanclea e Santa Teresa di Riva. I Comuni in cui l’opera è stata ultimata sono 12, per tre (Alì, Mandanici e Antillo) i lavori inizieranno a breve, come originariamente previsto.

“L’opera, progettata e realizzata dall’azienda “Fin Consorzio” di Roma – ha detto ancora Cateno De Luca – è tra le più imponenti tra quelle fin qui realizzate nel comprensorio jonico messinese e si estende per 75 chilometri. Una scommessa vinta contro la rassegnazione”.

Dopo un’attesa di oltre trent’anni e a dieci anni dall’avvio delle procedure di costituzione del raggruppamento dei Comuni della Riviera Jonica messinese, grazie all’impiego di risorse pubbliche e private per circa 130 milioni di euro, la rete metanifera serve un bacino di 35mila cittadini residenti.

L’intervista al sindaco della Città Metropolitana, Cateno De Luca

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