La disabilità ai tempi del Covid. “Non lasciare indietro nessuno”

La disabilità ai tempi del Covid. “Non lasciare indietro nessuno”

Emanuela Giorgianni

La disabilità ai tempi del Covid. “Non lasciare indietro nessuno”

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venerdì 04 Dicembre 2020 - 08:00

Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. Bramanti: “costruire un futuro inclusivo ed accessibile”.


Il 3 dicembre è la giornata in cui si celebra la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, istituita nel 1981 dall’ONU. Per questa ricorrenza, la VII Commissione Consiliare Permanente, presieduta dal Consigliere Placido Bramanti, alla presenza di alcune realtà cittadine che si occupano di disabilità, si è riunita con l’intento di promuovere una più ampia sensibilizzazione sul tema e sostenere la piena inclusione delle persone con disabilità in ogni ambito sociale, riducendo ogni forma di discriminazione o violenza.

Hanno preso parte ai lavori i rappresentanti delle Associazioni AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), Meter & Miles e Cittadinanzattiva Onlus.

Non lasciare nessuno indietro

“Dal luglio del 1993 – ha ricordato il Presidente Bramanti – il 3 dicembre è diventato Giornata Europea delle Persone con Disabilità, come voluto dalla Commissione Europea. Anche l’Agenda 2030 sottolinea l’importanza di non lasciare nessuno indietro riservando particolare attenzione alle persone con disabilità, rimuovendo gli ostacoli architettonici, culturali e sociali, potenziando il servizio sanitario nazionale e le strutture sociali per una reale fruizione dei servizi da parte di tutte le persone. Quest’anno il tema che l’ONU ha individuato per la celebrazione della Giornata internazionale delle persone con disabilità è ‘Ricostruire meglio: verso un mondo post Covid-19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile’. Certamente la situazione mondiale di pandemia ha colpito più duramente le persone socialmente più deboli, e fra queste anche e soprattutto i disabili.

La geografia della disabilità

Sono 3 milioni e 100 mila le persone che vivono in Italia con disabilità con gravi limitazioni che impediscono loro di svolgere le normali attività quotidiane e quasi 1 milione e mezzo sono gli ultra settantacinquenni che si trovano in condizione di disabilità, 990.000 di essi sono donne. Secondo i dati del rapporto Istat ‘Conoscere il mondo della disabilità’, presentato in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, la ‘geografia della disabilità’ vede le Isole purtroppo al primo posto con un’incidenza del 6,3% della popolazione contro il 4,8% (il valore più basso) del Nord. L’analisi per ripartizione geografica mostra anche che le persone con disabilità che presentano difficoltà motorie sono maggiori nel mezzogiorno, mentre se si considerano le difficoltà sensoriali, le percentuali maggiori si riscontrano al centro e al sud.

Disabilità e salute psichica

Il report dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane ci fornisce informazioni importanti per quanto riguarda la disabilità fisica: il numero di persone con difficoltà motorie supera il numero di persone con disabilità sensoriali. È molto interessante – ha continuato Bramanti – anche analizzare l’impatto della disabilità sulla salute psichica delle persone. Da una ricerca sul benessere psicologico di persone di 14 anni e oltre, con e senza disabilità, emerge in modo netto la presenza di maggiori problemi depressivi nella prima categoria. La media nazionale di persone con disabilità senza nessun disturbo depressivo è di 80,5%, contro il 96,5% delle persone senza disabilità.

Disabilità e lavoro

Ma le problematiche legate al mondo della disabilità sono vaste e non riguardano soltanto gli aspetti sanitari del problema. Si va dalla minore partecipazione al lavoro (nella popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni, infatti, è occupato solo il 31,3% di coloro che soffrono di handicap) alla ridotta vita sociale e culturale (con limitazioni alla propria rete di relazioni ed ostacoli alla partecipazione culturale).

Disabilità e cura familiare

Gravissime sono poi le ricadute sulle famiglie. Per assistere il familiare con disabilità, solo il 32,4% delle famiglie riceve sostegno da reti informali: una percentuale che rende faticoso conciliare la carriera lavorativa e l’attività di cura e che consente soltanto nel 24,5% dei casi che l’attività lavorativa, svolta da chi si prende cura di un proprio familiare in condizione di ‘fragilità’, sia equivalente ad una posizione apicale o intermedia, mentre nel 9,6% si ha almeno una persona disoccupata in famiglia che si dedica all’assistenza del proprio parente.

Disabilità ed emarginazione

Dai dati e dalle statistiche analizzate – ha evidenziato il Presidente Bramanti – emerge una popolazione disabile ancora marginalizzata, che vive per molti versi in una realtà a parte, ove sono negati tanti aspetti della quotidianità. Il tema che l’ONU ha individuato per la celebrazione di questa Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità invita all’inclusione delle persone disabili in una società che sia completamente accessibile e sostenibile. Ma questo monito deve essere riempito di concretezza, soprattutto in un momento storico in cui, a livello mondiale, questi soggetti hanno pagato il prezzo più grande, perdendo servizi e diritti. Il Covid19 ha cancellato gli sforzi ed i passi in avanti fatti nel tempo per l’inclusione dei disabili ed è da questo che, adesso, le istituzioni devono ripartire, per non vanificare le lunghe battaglie fatti in decenni a sostegno delle persone con disabilità”.

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