La Lega: aboliamo le preferenze in Sicilia. Coro di no alla dittatura dei nominati

La Lega: aboliamo le preferenze in Sicilia. Coro di no alla dittatura dei nominati

Rosaria Brancato

La Lega: aboliamo le preferenze in Sicilia. Coro di no alla dittatura dei nominati

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lunedì 20 Luglio 2020 - 08:00

La proposta della Lega di liste bloccate in Sicilia trova il no dell'opposizione e il gelo degli alleati.

Dal Porcellum in poi il lupo perde il pelo ma non il vizio ed il sogno di un stuolo di nominati e yes man a tutti i livelli continua ad essere l’abolizione delle preferenze. Ci ha provato anche il commissario della Lega in Sicilia Stefano Candiani, per fortuna ricevendo almeno al momento una raffica di proteste.

La proposta di Candiani

Anzi, in queste ore ha anche perso un’altra deputata del gruppo leghista all’Ars, Marianna Caronia (era già andato via Giovanni Bulla. Per la Caronia la proposta del Porcellum in salsa sicula è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Candiani, in un’intervista a La Repubblica aveva lanciato la proposta: abolire le preferenze in Sicilia per “tornare a fare vera politica senza dover sottostare ad alcuni deputati che si muovono in autonomia rispetto ai partiti. In Sicilia il sistema è quello del voto personale e la politica in senso largo è inesistente. Ma il sistema non ha funzionato e lo si vede dalle inefficienze presenti in Sicilia. Allora proviamo a cambiarlo“.

Un’Ars di yes men

Insomma per il commissario della Lega molto meglio un’Ars di nominati e yes men che rispondono direttamente solo al capo che li ha messi lì che non agli elettori. Il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè non si è entusiasmato all’idea e molti degli alleati tra azzurri e Cantiere Popolare hanno alzato i primi muri ricordando che il legame tra un deputato e il territorio è l’ultimo barlume di democrazia rappresentativa che ancora resiste in Italia dopo le sciagurate leggi elettorali. Netto no dell’opposizione, dai dem che rilanciano anzi sulla doppia preferenza di genere al M5S che definiscono le liste bloccate un abominio.

No alla dittatura dei nominati

Anche Totò Lentini, di Ora Sicilia, la pensa allo stesso modo. “Si rischia una dittatura di nominati- commenta Lentini anche a nome dei colleghi del gruppo Luigi Genovese, Luisa Lantieri e Daniela Ternullo- un’idea anacronistica e fuori dal tempo, totalmente scollegata da un momento storico in cui, peraltro, anche su scala nazionale si va verso la reintroduzione del meccanismo delle preferenze: una rotta che verrà certamente intrapresa per abbattere storture e criticità di un sistema elettorale che gli italiani hanno detto senza mezzi termini di non volere. Dunque, mentre il paese guarda avanti  Candiani propone per la Sicilia una sorta di salto all’indietro che trasformerebbe l’organo legislativo più antico d’Europa in un parlamento di nominati”.

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Un commento

  1. Poco da commentare questi sono ” legati” vogliono il cervello unico

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