La musica ritrovata – «Omaggio a Riccardo Casalaina»

La musica ritrovata – «Omaggio a Riccardo Casalaina»

giovanni francio

La musica ritrovata – «Omaggio a Riccardo Casalaina»

Tag:

martedì 11 Gennaio 2022 - 06:38

Le musiche del giovane compositore messinese, morto nel terremoto del 1908, riproposte nel primo concerto del 2022 della Filarmonica Laudamo

Il 28 dicembre del 1908, in quella immane sciagura che sconvolse la città di Messina, perse la vita, a soli 27 anni, il musicista e compositore Riccardo Casalaina, nato a Novara di Sicilia nel 1881.

Moriva così una sicura promessa del panorama musicale del 900’, come testimoniano le varie recensioni dell’epoca, e soprattutto i brani a noi pervenuti: una cospicua produzione musicale, che per ogni altro musicista potrebbe essere considerata “giovanile”, ma per Casalaina rappresentò invece l’intera produzione, vista la sua prematura scomparsa.

Se il musicista avesse potuto continuare a comporre, è assai probabile che le sue opere della “maturità” avrebbero raggiunto alte vette, e magari potremmo parlare di un “Puccini” messinese, ma la sorte decise diversamente.

È stata opera meritoria quella della Filarmonica Laudamo, in un concerto tenutosi domenica u.s. al Palacultura, quella di riesumare e proporre al pubblico una serie di brani di Casalaina, per voce e pianoforte, per piano e violino e per piano solo, che danno la misura della qualità artistica del musicista di Novara di Sicilia (città ove esiste un teatro a lui dedicato), ma soprattutto di ciò che sarebbe potuto divenire.

Pubblico purtroppo tutt’altro che numeroso, causa le rigorose norme anti Covid, la paura per il crescere della pandemia, e le infelici condizioni atmosferiche.

Il titolo del concerto “LA MUSICA RITROVATA «Omaggio a Riccardo Casalaina»”, è tratto dal volume omonimo curato dalla pianista Maria Assunta Munafò, ove è contenuta l’integrale produzione musicale di Casalaina, ed ha visto protagonisti, oltre la Munafò al pianoforte, il violinista Antero Arena, il soprano Maria Grazia Tringale e il baritono Ludovico Giuseppe Camarda. Il concerto è stato accompagnato da una guida all’ascolto dei singoli brani da parte di Demetrio Chiatto, che ci ha fornito anche diverse notizie sulla vita del musicista.

Ben ventidue i brani proposti, che vanno dalla Romanza “Ecclissi” del 1898, per baritono e pianoforte, fino a “Sirventese”, altra canzone per baritono e piano, e “Adagio – Sera cadente” per violino e piano, del 1908.

Diversi brani sono starti tratti dalla sua opera più famosa, “Antony”, da un racconto di Dumas padre.

Proprio i brani tratti dall’opera fanno intravvedere una vena poetica e musicale tale da farci rimpiangere quel sicuro e fulgido avvenire che avrebbe avuto nel campo del melodramma italiano.

La maggior parte delle sue composizioni ha carattere sentimentale e poetico, tutti i brani sono intrisi di mesta malinconia, tranne alcuni, ove si manifesta invece una verve brillante, come nella bella “Polka” per piano solo, ben interpretata da Maria Assunta Munafò.

Alcune arie ricalcano la tradizione della canzone napoletana – Casalaina si diplomò al prestigioso Conservatorio di Napoli in pianoforte e composizione – e fra queste degna di nota è “Core ‘nchiuso” un brano che non ha nulla da invidiare alle più famose canzoni napoletane, eseguito ottimamente dal baritono Ludovico Giuseppe Camarda, eccellente cantante dall’interpretazione sentita e appassionata della musica di Casalaina.

Un altro brano di rilievo è “Adagio – Sera cadente” per violino e piano”, composto nel 1908, melodia mesta e dolorosa, come se l’autore presagisse la sua imminente dipartita.

I brani, come già detto, sono stati intervallati da preziose informazioni da parte di Demetrio Chiatto, in particolare sulle edizioni delle opere, sulle circostanze – come l’aria “La preghiera di Margherita di Savoja” per la quale Casalaina ricevette in dono una spilla dalla regina – sulle ottime recensioni dell’epoca, che testimoniano il luminoso futuro che avrebbe potuto arridere al compositore siciliano, ma anche sulla vita del musicista, di cui non sappiamo molto, e sulla morte: trovato sotto le macerie della sua casa, distrutta dal terremoto del 1908, insieme alla moglie Dora Lucifero.

Buona e molto impegnata la prova di tutti gli interpreti, e un plauso particolare a Maria Assunta Munafò, che oltre essere autrice del volume, ha eseguito, sola o in accompagnamento, tutti i brani presentati.

Unico neo, non aver proposto quello che forse è il suo brano più conosciuto, certamente uno dei più belli e toccanti, “Ora triste”, composto nel 1905, una pagina per pianoforte (della quale posseggo una registrazione proprio di Maria Assunta Munafò) desolata e a volte drammatica, quasi una sinistra premonizione della tragedia che si sarebbe abbattuta sulla città.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007