La Nuova Birra Messina Cristalli di Sale: la primavera del Birrificio Messina

La Nuova Birra Messina Cristalli di Sale: la primavera del Birrificio Messina

Emanuela Giorgianni

La Nuova Birra Messina Cristalli di Sale: la primavera del Birrificio Messina

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giovedì 21 Marzo 2019 - 17:03

La presentazione è avvenuta presso gli stabilimenti dell’ex Asi di Larderia per anticipare la sua diffusione in tutto il territorio italiano

È primavera anche per il Birrificio Messina. Tempo di crescita, di rinascita, di speranza, e quale migliore giornata, quindi, di quella del 21 marzo per presentare il neonato gioiellino dello Stretto: la Birra Messina Cristalli di Sale, ultimo prodotto della fatica, forza e capacità dei “Quindici”, i 15 eroi del Birrificio, passati dall’essere operai al divenire imprenditori di se stessi.

Gli stabilimenti dell’ex Asi di Larderia si sono trasformati, per l’occasione, in un ristorante d’alto livello per presentare la nuova birra e dare avvio alla sua diffusione su tutto il territorio nazionale, grazie alla collaborazione quinquennale siglata dal Birrificio Messina con Heineken.

Storia di un riscatto

Mimmo Sorrenti, presidente della Cooperativa Birrificio Messina, dà avvio all’evento, con tanta emozione, raccontando la storia degli ex dipendenti della Birra Messina e del loro riscatto, così cara a tutti i messinesi.

Il Birrificio nasce nel 1923, grazie alla famiglia Lo Presti-Faranda, facendo crescere, lì dentro, generazioni di mastri birrai. Poi nel 2007, in seguito all’utilizzazione dello stabilimento come impianto di imbottigliamento della Heineken, la tragica notizia della cessazione d’attività. Quella che sembrava essere una fine diventò, però, un nuovo inizio per gli operai che decisero di non arrendersi dinanzi tale ingiustizia e iniziarono a investire il loro Tfr e tutte le loro forze per far rinascere ciò che non costituiva un semplice punto di lavoro, ma la loro casa. 

“Abbiamo passato un anno in mezzo alla strada, sotto il sole e la pioggia, senza mai arrenderci. Il 9 agosto 2013 nasce la Cooperativa Birrificio Messina. Da soli è stato difficile, abbiamo provato a chiedere mutui nelle banche, ma nessuno ha voluto credere in noi, fino all’incontro con Gaetano Giunta, della Fondazione di Comunità di Messina. Grazie a lui cominciamo a lavorare, creiamo un piano finanziario, la nostra storia si diffonde. Ne viene a conoscenza un altro dei nostri angeli custodi, Salvatore Ruggeri, amministratore delegato di Valvitalia, il quale stanzia 250 mila euro senza nessun interesse, solo per il legame, comune al nostro, verso questo territorio” ricorda Sorrenti.

Il ritorno di Heineken

Da qui tanti i traguardi, fino al fortuito ritorno di Heineken che, conoscendo il Birrificio dopo 25 anni di collaborazione, è pronta a scommetterci. Senza esitazione è stata sancito l’accordo quinquennale che permetterà la diffusione in tutta Italia dei prodotti, vecchi e nuovi, del messinese. Una è, infatti, la prerogativa fondamentale, dar valore alla nostra terra, difenderla e per questo, anche, la scelta di non spostarsi mai. “Vogliamo restare qui a Messina, prima mio nonno, poi, mio padre hanno lavorato qui e spero in futuro anche mio figlio. È così per tutti e vogliamo che possa continuare ad esserlo. È la nostra casa, vivevamo solo per lavorarci” continua il presidente.

L’incontro con il Papa

Gli ostacoli da affrontare sono stati tanti, ma altrettante le persone pronte a dare un sostegno per affrontarli, primo fra tutti Don Terenzio Pastore, ai tempi parroco a Messina, e adesso Direttore provinciale dei Missionari del Preziosissimo Sangue. Don Terenzio è sempre vicino ai Quindici, che, grazie a lui, ebbero l’onore di incontrare Papa Francesco e riceverne la benedizione. In quell’importante occasione venne consegnata al Pontefice una birra speciale, con dedica, i colori di Messina e il ritratto dei Quindici. Non potendo presenziare all’evento, a riportare le sue parole è Don Bartolo. Sono parole di forza e di fiducia, emozionanti: “il 21 marzo segna l’inizio primavera e porta con sé un messaggio di sviluppo e speranza. È la primavera del birrificio, primavera di verità e giustizia sociale, ottenuta con luppolo e sacrificio, malto, forza e onestà, senza cedere mai niente. Grazie perché la primavera è nel vostro DNA”.

La parola passa, allora, al sindaco Cateno de Luca, entusiasta dei risultati ottenuti, simbolo di una Messina forte, che non si piega alle intemperie, capace di rialzarsi sempre da ogni caduta. “La Birra Messina è un’eccellenza della nostra storia, siete riusciti a rimanere uniti, preservando questo grande valore che caratterizza e continua a caratterizzare la nostra città. Siete una nicchia di qualità, dimostrazione del percorso eroico di una Sicilia che non accetta supinamente, non si rassegna”. La speranza è quella di raggiungere risultati sempre più alti. Uno in particolare è il desiderio del Sindaco: creare un festival della birra di un certo livello a Messina, per far risorgere ancora la città, rendendo il passato, semplicemente, un elemento da cui trarre consapevolezza per guardare al presente e al futuro.

Il ruolo della Fondazione di Comunità

Elio Azzolina, della fondazione Comunità di Messina, non commercialista ma amico, come lo definisce Mimmo Sorrenti, porta il saluto di Gaetano Giunta, e si complimenta ancora una volta con i Quindici: “loro si sono messi in gioco, decidendo di diventare imprenditori di se stessi, noi abbiamo messo in gioco le nostre conoscenze, il nostro far rete. Qualche anno fa avrei detto ‘cercando di restituire’, ma ora posso, finalmente, dire ‘restituendo dignità ai soci’.  Grazie anche all’Heineken che ha creduto in noi, costruendo al di là della collaborazione lavorativa, un’amicizia”.

L’emozione continua con gli interventi dei due rappresentati di Heineken. Per primo Alberto Cortese, Direttore Supply Chan Heineken Italia, sottolineando il forte interesse nel valorizzare un prodotto che possa sorprendere i consumatori nel mercato dalla birra in sempre maggior crescita. Il marchio Birra Messina risponde perfettamente a tutti questi presupposti; “perla poco conosciuta ma di enorme qualità, con una storia da raccontare. È un omaggio a Messina e alla Sicilia, fortemente amata per la sua cultura, la sua arte”. Per superarsi sempre di più si è pensato di affiancarle un nuovo prodotto, frutto di mesi e mesi di lavorazione: “la Birra Messina Cristalli di Sale, con questo nuovo ingrediente proveniente dalla Sicilia, introdotto in maniera particolare nella ricetta per rispondere a pieno alle esigenze dei consumatori. Il 2019 pensiamo possa essere l’anno della Sicilia” afferma.

Continua Alfredo Pratolongo, Direttore Comunicazione e Affari Costituzionali di Heineken: “Fare le birre è difficile, ci vogliono persone speciali e investimenti capaci, vendere la birra è ancora più difficile ma noi abbiamo la capacità di farlo. La birra Moretti, per esempio, era un prodotto locale, ora è la prima birra italiana.

Abbiamo fatto una scommessa, vogliamo portare ovunque la Birra Messina, con campagne pubblicitarie, spot a livello nazionale, il contributo non è solo produttivo e di distribuzione ma per il nome e il valore di Messina, per diventare icona della Sicilia e dei siciliani”. Risponde a questo fine anche la nuova grafica della bottiglia, perché come ritiene Pratolongo “ogni marchio ha una personalità, e come il successo sta nella coerenza tra la persona e ciò che indossa, così se c’è coerenza tra il vestito della bottiglia e ciò che contiene dentro il successo è garantito”. I colori celestini parlano di questa terra, del sole e del mare, l’etichetta bianca si riferisce ai cristalli di sale, dettagli che danno corpo e carattere al prodotto e risultano determinanti nella sua larga distribuzione.

La nuova birra Messina Cristalli di sale

Agata Zani, infine, mastro birraio, assaggia e descrive per tutti i presenti le caratteristiche atte a rendere la nuova birra unica e inimitabile. “Il colore è brillante, dorato, dato dal malto puro, l’opalescenza è dovuta al non essere filtrata, il lievito resta in sospensione. Al naso colpisce l’elegante intensità aromatica; l’aromaticità fa sentire, infatti, i frutti gialli, agrumi, fiori e la dolcezza delle note di malto che equilibra l’amarezza del luppolo.

Grandi protagonisti, poi, i cristalli di sale, il sale marino delle saline di Trapani, grazie al quale ripercorriamo con le papille gustative quella aromaticità prima soltanto sentita. Il sale senza essere invadente e aggressivo dà struttura alla birra, non risulta mai salata, ma dalla rotondità equilibrata ed elegante”.

Il suo percorso di creazione è stato un’emozione crescente, dai primi chicchi macinati al primo bicchiere assaggiato, quando, raccontano, con un sorriso liberatorio, si sono guardati dicendo “è proprio buona”.

Un grande, ennesimo, successo, per la nostra città, un traguardo che ci sta particolarmente a cuore, perché la nuova Birra Messina Cristalli di Sale non è una semplice birra dal gusto squisito e impeccabile, ma un orgoglio tutto siciliano, risultato della capacità di far fronte alla difficoltà, di superare gli ostacoli e realizzare con impegno, determinazione e dedizione ogni obiettivo.

Nulla è impossibile per chi lo vuole davvero. Sorseggiando la nuova Birra si assaggia la nostra terra, e con lei tutti i valori che portiamo, la perseveranza, il coraggio, la forza. Valori dei quali i nostri quindici eroi si sono fatti portatori memorabili, lasciando un segno incancellabile per la nostra città, la nostra storia e il nostro tempo. Per uomini come loro, per valori come questi è naturale dire “sono fiero di essere siciliano”.

Non resta altro che brindare a tutto questo, e a ciò che ancora, con l’operato di uomini così straordinari, avverrà sicuramente, assaggiando questa birra speciale, accompagnata, per di più, da un buffet ricco di pietanze irresistibili, grazie al catering e al servizio degli studenti dell’Istituto Professionale di Stato Antonello, per sancire, ancora una volta, il forte legame presente sul territorio, anche con un’eccellenza scolastica messinese.

Un commento

  1. Marcello Messina 22 Marzo 2019 09:08

    Speriamo che non sia solo un espediente dell’Heineken per far dipendere sempre più la produzione del birrificio da questo prodotto per poi assorbillo .Un modo subdolo per eliminare la concorrenza locale

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