La quota rosa della giunta De Luca a Stop Misoginia: "Cateno rivoluzionario. Noi punto di forza"

La quota rosa della giunta De Luca a Stop Misoginia: “Cateno rivoluzionario. Noi punto di forza”

Redazione

La quota rosa della giunta De Luca a Stop Misoginia: “Cateno rivoluzionario. Noi punto di forza”

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domenica 21 Febbraio 2021 - 08:43

"Altro che misogino. Siamo tra le giunte più rosa d'Italia e De Luca ha dato sostanza al concetto virtuale di parità di genere"

Alla nota inviata dalle 91 donne dell’associazione Stop Misoginia che ieri ha ripreso la lettera inviata tempo addietro prendendo adesso spunto dalle dichiarazioni dell’assessora Musolino sulla querelle polizia municipale, arrica la replica della quota rosa nell’amministrazione De Luca.

“Non possiamo che indignarci leggendo la rievocazione di una lettera che due anni fa un gruppo di donne avevano indirizzato alla stampa in merito alla campagna anti-prostituzione che la Polizia Municipale portava avanti, nella quale sostenevano che dietro la pubblicazione delle immagini di quanto rinvenuto in quelle case d’appuntamento, vi sarebbe una visione misogina, bigotta, e patriarcale di Cateno De Luca“.

E’ quanto scrive in una nota congiunta la quota delle donne in seno all’Amministrazione del Sindaco Cateno De Luca, nell’ordine: il Vicesindaco Carlotta Previti con delega al Bilancio e Finanziamenti Europei; gli Assessori Dafne Musolino all’Ambiente, Alessandra Calafiore alle Politiche Sociali, e Laura Tringali alla Pubblica Istruzione; il Segretario Generale Rossana Carrubba; Mariagrazia Interdonato componente CdA Messinaservizi Bene Comune; Loredana Bonasera Presidente CdA Amam; Patrizia Rizzo componente CdA Patrimonio SpA e Presidente del Comitato Pari Opportunità nonché Referente per le Pari Opportunità della camera Penale di Messina Erasmo da Rotterdam; Alessia Giorgianni componente CdA A.ris.Mé; Loredana Pagano componente CdA ATM SpA; Valeria Asquini Presidente Messina Social City; Simona Romano componente CdA Messina Social City; Annamaria Paparone Revisore dei Conti del Comune di Messina e della Messina Social City; Rita Bilello Componente Collegio Sindacale AMAM; Maria Eugenia Orlando Componente Collegio Sindacale Messinaservizi e Presidente del Collegio Sindacale di ATM SpA; Margherita Milazzo Revisore dei Conti A.ris.Mé; e Angela Bertino Componente Collegio Sindacale Patrimonio SpA.

Accuse inaccettabili

Riteniamo inaccettabile l’associazione di idee secondo la quale la documentazione e pubblicazione delle operazioni di ordine pubblico mediante immagini degli oggetti e del denaro costituirebbe una forma di violenza definita ‘simbolica’ perpetrata dal nostro Sindaco. Questa Amministrazione ha incentrato tutta la propria azione su un canone di trasparenza e di testimonianza immediata e diretta, anche mediante immagini, di ciò che quotidianamente viene portato avanti nell’interesse della collettività. Non vi è alcuna differenza tra le immagini relative ai controlli sulla ‘movida’ nei locali notturni, dove compaiono decine di bottiglie sui tavolini o rovesciate a terra nelle discoteche, o le immagini della merce oggetto di provvedimenti di sequestro nei confronti dei venditori abusivi e la merce sequestrata nelle case di appuntamento. In tutti questi casi, le immagini documentano ciò che era stato rinvenuto, in modo oggettivo e realistico al fine di squarciare quel velo di ipocrita perbenismo, per il quale tutti in città sapevano che nei locali notturni si somministrava alcol ai minorenni, e che in molti appartamenti, vi si possono trovare ragazzine spesso minorenni che non praticano una sessualità libera e disinibita, ma che si trovano in uno stato di difficoltà materiale o psicologica e di sfruttamento.

Giunta tra le più rosa

Cateno De Luca non è un Sindaco maschilista e patriarcale o misogino e grezzo perché non lo è prima di tutto come uomo prima ancora di personaggio pubblico. Se fosse stato misogino Cateno De Luca non avrebbe mai avviato la sua azione di governo amministrativo con una Giunta tra le più rose d’Italia affidando alle donne deleghe di peso come i finanziamenti europei, il bilancio, l’ambiente, le politiche sociali, la pubblica istruzione; se fosse stato patriarcale non avrebbe affidato a due donne la presidenza rispettivamente di Messina Social City e Amam Spa (tra le società partecipate più importanti), se fosse stato patriarcale non avrebbe scelto una donna come Segretario Generale”.

Dopo due anni e mezzo possiamo testimoniare che ci troviamo di fronte un Sindaco rivoluzionario, affascinato dalla capacità delle donne di cogliere le più impercettibili sfumature dei problemi sapendo scegliere con celerità la soluzione più opportuna. Un amministratore pubblico che ha dato sostanza al concetto virtuale di parità di genere perché ha saputo rimuovere ogni ostacolo strutturale che da sempre impedisce alle donne un accesso paritario, garantendoci sin dall’inizio un’ampia flessibilità nella gestione dell’orario di lavoro ognuna di noi è riuscita a conciliare gli innumerevoli impegni di lavoro con gli impegni familiari (famiglia, figli, genitori anziani da accudire) e siamo riuscite a dedicare al lavoro le stesse energie mentali dei nostri colleghi uomini. Non era semplice in un ambiente di lavoro atavicamente dominato da orari e ritmi maschili. Cateno De Luca ci è riuscito dandoci quella serenità che ha permesso una costante crescita partecipativa femminile nei processi decisionali di governo della res pubblica. Non era facile. E non è proprio da uomo grezzo e maschilista esserci riusciti. In questa Amministrazione la verità è che tutti sono considerati alla stessa maniera che siano uomini o donne ed è questa la vera rivoluzione. Noi donne abbiamo un ruolo e delle responsabilità sempre crescenti commisurate alle capacità dimostrate sul campo, abbiamo piena fiducia, e mai mai nessuno sconto. E mai dovrà esserci perché siamo capaci sempre di fronteggiare qualsiasi avversità. Non siamo il sesso debole in questa Amministrazione. Siamo una costanza attiva e probabilmente il vero punto di forza e l’orgoglio di questo Sindaco. E noi tutte siamo ben lontane da questo falso moralismo di chi rivendica un uso libero associando la prostituzione alla libertà di espressione. Noi sottoscritte saremo sempre al fianco di un Sindaco che tenterà fino all’ultimo di scardinare ogni forma di moralismo becero e falso perbenismo in una città dove un gruppo di donne si indigna più per le foto degli oggetti sequestrati in una casa di appuntamenti che per la violenza perpetrata sui corpi sfruttati di donne segnate per sempre da esseri maschilisti, misogini e grezzi”.

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6 commenti

  1. Una bellissima lettera di risposta che conferma ciò che il sindaco sta facendo non avendo alcun preconcetto di “GENERE ” ma conferma ancora una volta la guerra contro questo sindaco che viene perpetrata in ogni occasione. Tirando fuori dal cassetto una vecchia lettera senza alcun pretesto. POVERI NOI.

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  2. Assolutamente dalla parte delle donne rappresentanti le istituzioni e del sindaco De Luca ai quali rinnovo i miei complimenti per il lavoro che svolgono in favore di Messina e dei suoi abitanti! Abbasso il falso moralismo che mi sa tanto della volpe che non riesce a raggiungere l’uva!

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  3. Inferno Canto V
    “La prima di color di cui novelle
    tu vuo’ saper», mi disse quelli allotta,
    «fu imperadrice di molte favelle.

    A vizio di lussuria fu sì rotta,
    che libito fé licito in sua legge,
    per tòrre il biasmo in che era condotta.

    Ell’è Semiramìs, di cui si legge
    che succedette a Nino e fu sua sposa:
    tenne la terra che ’l Soldan corregge.

    L’altra è colei che s’ancise amorosa,
    e ruppe fede al cener di Sicheo;
    poi è Cleopatràs lussuriosa.”

    Inutile prendersela con i VV. UU. ed il Sindaco che devono fare rispettare le leggi.
    Le 91 signore che da due anni insultano (sempre con la medesima argomentazione) si facciano promotrici di una proposta di legge di iniziativa popolare che, sulla falsa riga di quanto già fatto da Semiramis, renda libido lecito per legge( io darò il mio sostegno).
    Evitino però di fare uso improprio di aggettivi al solo fine di ledere alla dignità delle persone; rispetto, rispetto verso le Istituzioni e sopratutto verso le persone.

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    1. Parli di rispetto delle istituzioni, fai proprio ridere. Grazie, di questi tempi ci vuole.

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  4. Senza A.ris.me ,Messina Social city, Patrimonio Spa, le tre partecipate che lo zampognaro ha aggiunto alle altre (quando da programma elettorale le voleva eliminare tutte quali inutili carrozzoni) e senza i relativi consigli di amministrazione (aggiunti anche lì dove non c’erano vedi Anam e Atm), i posti a disposizione (almeno 10) per tutte queste donne (ma anche per i tanti uomini) non ci sarebbero stati. Poi bisogna vedere con quali meriti tutti questi nominati sono stati piazzati lì…
    Meditate messinesi meditate

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  5. L’ho già scritto è lo ripeto: ASSESSORA E’ UN TERMINE CHE NON ESISTE!!!!!!!!!!!!!!!
    Secondo la grammatica italiana, i titoli professionali e onorifici DEVONO essere coniugati al maschile, non esistendo in Italiano il neutro.

    Il fatto di essere donna non significa automaticamente dare meglio di un uomo.

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