La sentenza. "La gara per la Rada San Francesco va riaggiudicata"

La sentenza. “La gara per la Rada San Francesco va riaggiudicata”

Redazione

La sentenza. “La gara per la Rada San Francesco va riaggiudicata”

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venerdì 09 Giugno 2023 - 00:14

Lo ha deciso il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana in appello

MESSINA – Il 7 aprile 2022 il Tar aveva annullato l’aggiudicazione della Rada San Francesco, a causa del mancato coinvolgimento di altri attori rispetto a quelli individuati. Ora il Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana ha deciso che la gara per la gestione degli approdi va riaggiudicata. Il tutto dopo il ricorso dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto (Adsp) contro la sentenza del Tar, in seguito all’opposizione da parte di Caronte e Tourist allo spacchettamento del terminal: uno era stato aggiudicato alla Caronte, l’altro alla Comet.

La motivazione

Il Cga, però, ha escluso che l’Organismo di Partenariato della Risorsa Mare, composto da rappresentanti del cluster marittimo, avesse titolo ad essere coinvolto mentre ha confermato il vizio del mancato coinvolgimento del Comune di Messina per effetto di una previsione delle Norme Tecniche di Attuazione del nuovo Piano Regolatore Portuale che per quelle aree prevede una copianificazione tra l’Ente portuale e quello locale.

Per questa unica ragione, che non attiene quindi ai contenuti dei bandi impugnati dalla società Caronte&Tourist, resta confermato l’annullamento degli atti di gara e delle successive aggiudicazioni disposte dall’AdSP. Dopo oltre un anno di blocco della procedura ora l’AdSP dello Stretto potrà rinnovare la procedura di gara, utilizzando gli stessi bandi a suo tempo proposti con l’unica accortezza di acquisire preliminarmente l’intesa con il Comune di Messina con riferimento alle richiamate previsioni delle Norme tecniche di attuazione del Piano regolatore portuale.

Una motivazione importante anche alla luce di un altro ricorso, quello dell’Organismo di partenariato della risorsa mare, contro il bando per la realizzazione di un nuovo lungomare nell’area dell’ex Fiera.

Mega: “Scelte corrette”

“Nonostante sia necessario ripetere tutta la procedura – ha commentato Mario Mega, presidente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto – siamo soddisfatti del risultato del giudizio amministrativo che ha chiarito in via definitiva la correttezza di alcune delle scelte più significative dei bandi che erano state impugnate dall’operatore che da decenni opera in quelle aree. Tra queste: la creazione di due terminal distinti, assegnati a due operatori differenti, per favorire la concorrenza così come fra l’altro indicato dall’Autorità Garante per il Mercato e la Concorrenza; il rilascio delle concessioni per lo svolgimento di operazioni portuali ed il conseguente obbligo, prima non esistente, per i concessionari di applicare il Ccnl Porti e, in fase di subentro per nuova assegnazione, le clausole sociali a tutela dei lavoratori impiegati; il divieto assoluto di far accedere ai terminal mezzi pesanti in partenza da Messina, destinando quindi il traghettamento in partenza alle sole autovetture, ai pullman ed mezzi commerciali sotto le 35 tonnellate salvo che in occasione del blocco delle operazioni agli approdi di Tremestieri disposto dalla Autorità marittima e dalla Autorità portuale a seguito di insabbiamento ed escludendo quindi le deroghe attualmente disposte per un aumento dei tempi di attesa conseguenti a scelte operative dei vettori. Ed ancora: l’obbligo per i vettori di comunicare in tempo reale tutti i dati sulla programmazione delle corse ed eventuali ritardi al fine di consentire una tempestiva e corretta informazione a tutti gli utenti”.

Stabilita, invece, la necessità di acquisire l’intesa con il Comune. “Ne prendiamo atto – prosegue – ma continuiamo a manifestare perplessità perché collegata ad una previsione del Prp che secondo noi fa riferimento a fattispecie differenti atteso che in questo caso non viene cambiata la destinazione d’uso delle aree e non ci sono nemmeno interventi edilizi significativi da attuare per la separazione dei terminal. Lo stesso Comune, d’altra parte, non pare abbia mai rivendicato questo ruolo anche perché, viceversa, esprime regolarmente parere nell’ambito delle procedure demaniali relative anche a quelle aree ogni qualvolta un concessionario debba svolgere delle attività edilizie o di trasformazione del territorio. Non abbiamo comunque problema ad adeguarci alla interpretazione del Cga anche se questo ora forse comporterà di dover verificare la necessità di procedere in autotutela all’annullamento di tutte le altre concessioni rilasciate su quelle aree negli ultimi anni per avviare nuovi procedimenti di assegnazione”.

L’organismo di partenariato della risorsa mare

Il punto delle sentenze più significativo, comunque, resta quello del definitivo chiarimento circa il ruolo che la legge vigente assegna all’Organismo di Partenariato della Risorsa Mare a cui compete di pronunciarsi, con pareri consultivi, “a monte” sugli atti di pianificazione e di programmazione del porto senza tuttavia avere competenza in ordine alle decisioni prese “a valle”. Questo giudicato spero ponga la parola fine ai tentativi proposti da alcuni operatori portuali, a volte come rappresentanti della propria categoria ed a volte a tutela dei propri interessi aziendali, di contrastare atti gestionali dell’Autorità portuale rivendicando una competenza che la legge non assegna loro. Da ultimo il tentativo di bloccare la gara per i lavori di sistemazione delle aree esterne della ex Fiera di Messina per non aver “potuto” intervenire su un mero atto gestionale compiuto dal Comitato di Gestione per l’aggiornamento del costo complessivo dell’intervento, lievitato a seguito della redazione del progetto esecutivo, degli adeguamenti richiesti a seguito dei pareri obbligatori degli Enti preposti e del maggior costo dei materiali dopo che già era stato consultato “a monte” in fase di aggiornamento del Piano Triennale delle Opere Pubbliche nello scorso mese di ottobre”.

“Due anni persi per colpa del ricorso”

“Dispiace solo – conclude Mega – di aver perso quasi due anni con un impegno di risorse economiche e di energie che potevano ben essere indirizzate verso impieghi più utili alla comunità portuale ed ai cittadini di Messina”.

Caronte e Tourist: “Il Cga non è entrato nel merito”

“L’appunto sostanziale mosso dai giudici – si rileva in Caronte & Tourist – è l’assenza di confronto e di intesa e condivisione con il Comune di Messina circa le modalità di gestione. Non era peraltro mai successo nelle precedenti gare per l’assegnazione della gestione di Rada San Francesco che l’Autorità Portuale non consumasse questo passaggio. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa, nella sua decisione definitiva ed inappellabile, ha dunque bocciato il procedimento avviato dalla Adsp su questo punto, senza entrare nel merito dei contenuti dei bandi di gara. Ogni altra lettura non potrebbe che apparire di parte.

“Siamo naturalmente soddisfatti che in ultimo anche i giudici amministrativi abbiano riconosciuto la fondatezza delle nostre obiezioni e la giustezza della nostra visione. Continuiamo a ritenere nociva la divisione in due della struttura del terminal, che avrebbe l’effetto paradossale e incongruente di abbassare drasticamente la capacità di accumulo complessiva attuale, rendendola in ciascuna delle due frazioni inferiore a quella di una sola nave, con i conseguenti impatti sulla viabilità cittadina, soprattutto durante esodo e contro esodo. Non mancheremo, dunque, di ribadirlo con forza – conclude la società di navigazione – se tale intento verrà confermato in sede di consultazioni propedeutiche alla pubblicazione del nuovo bando”.

Uil: “Bene clausola salvaguardia lavoratori”

Tra le righe della vertenza giudiziaria sul bando per la concessione della Rada San Francesco, la Uil giudica “di fondamentale importanza la conferma, giunta a mezzo stampa da parte dell’Adsp dello Stretto, della precisa volontà di introdurre in tutti i bandi per il rilascio delle concessioni per lo svolgimento di operazioni portuali l’obbligo, prima non esistente, per i concessionari di applicare il Contratto nazionale dei Porti e, in fase di subentro per nuova assegnazione, le clausole sociali a tutela dei lavoratori impiegati”.

“Già nel finire del 2021 la Uiltrasporti chiese garanzia delle clausole sociali nei bandi della Adsp per i lavoratori impiegati nei porti – dichiarano Michele Barresi e Antonino Di Mento segretari Uiltrasporti Messina – e da subito arrivarono le garanzie in tal senso del neo insediato presidente Mario Mega. Ad oggi che sono in scadenza le concessioni dei due importanti terminal di Tremestieri e Norimberga – concludono Barresi e Di Mento – rassicura che questa Adsp abbia come linea guida la tutela contrattuale e occupazionale dei lavoratori e ci diciamo disponibili da subito ad un confronto con l’Adsp sui bandi di prossima stesura per i due porti cittadini”.

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3 commenti

  1. Viva le regole!!!

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  2. Basta coi No ponte 9 Giugno 2023 14:17

    Questo si chiama monopolio ed è solo un danno alla continuità territoriale.

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  3. Certo che la città è inerme a queste sceneggiate napoletane, i suoi cittadini invece sono impegnati a suonare il clacson

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