La storia infinita del ponte Agrò, lavori avviati dopo anni e subito sospesi

La storia infinita del ponte Agrò, lavori avviati dopo anni e subito sospesi

Gianluca Santisi

La storia infinita del ponte Agrò, lavori avviati dopo anni e subito sospesi

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lunedì 07 Dicembre 2020 - 19:09

Il 15 ottobre scorso l'inizio delle opere di demolizione del viadotto. Oggi il cantiere è nuovamente fermo

S. TERESA – L’avvio dei lavori il 15 ottobre scorso sembrava rappresentare la fine di un incubo. Invece, pochi mesi dopo, il ponte sul torrente Agrò si ritrova avvolto nell’ennesima ingarbugliata matassa burocratica. Gli interventi di demolizione del viadotto che collega i comuni di S. Teresa e S. Alessio attraverso la Statale 114 sono fermi. Prima un iter di progettazione lunghissimo ed estenuante, poi le lungaggini della gara d’appalto, infine il ritardo nell’avvio delle opere a causa della necessità di spostare i cavi dei servizi telefonici ed elettrici. Superati tutti gli ostacoli, il 15 ottobre le ruspe sono finalmente entrate in azione, rimuovendo, come primo passo, l’asfalto sulla carreggiata. Un intervento propedeutico alla demolizione del ponte, lungo 326 metri, che dovrà essere poi ricostruito sullo stesso tracciato. Ma il cantiere si è subito fermato.

I lavori di spostamento dei cavi telefonici proseguono con lentezza, mentre sono emersi altri problemi di natura tecnica. Bisogna infatti aggiornare il piano delle demolizioni tenendo d’occhio il parallelo tracciato ferroviario, situato a monte del ponte. Le opere di demolizione vanno infatti eseguite con estrema cautela in modo tale da non compromettere la stabilità del ponte ferroviario. Impresa esecutrice, Anas e Rfi sono dunque chiamate ad interloquire per venire a capo della vicenda, ma intanto il cantiere resta fermo e i tempi di completamento dei lavori, previsti in 430 giorni dall’avvio delle opere, sono destinati ad allungarsi sensibilmente.

Difficilmente si riuscirà a rispettare la data di ultimazione prevista per il dicembre del prossimo anno. A continuare a pagarne le spese saranno come al solito i cittadini, costretti a subire disagi che si protraggono ormai da un decennio. Attualmente per superare quel tratto di Ss 114, chiuso da tempo, occorre utilizzare una passerella provvisoria realizzata nell’alveo del torrente Agrò. Una struttura che in caso di piogge abbondanti deve essere chiusa, lasciando di fatto la riviera jonica tagliata in due.

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