La villa Sabin raccontata con gli occhi di chi la vive e la ama. La lettera

La villa Sabin raccontata con gli occhi di chi la vive e la ama. La lettera

Redazione

La villa Sabin raccontata con gli occhi di chi la vive e la ama. La lettera

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domenica 30 Giugno 2019 - 08:00

La lettera di una messinese che in questi anni ha trovato in villa Sabin punto di riferimento e luogo a misura di tutti

Molti probabilmente non conoscono la storia di villa Sabin. Questa piccola villa sorge in un punto della città che circa 50 anni fa era soprannominato Capo Monnezza. Un tratto di costa alla foce del torrente Annunziata utilizzato come discarica abusiva.

Nel 1968 l’area che oggi comprende la villa, il babypark e il capolinea nord del tram venne concessa dal Comune alla famiglia Vanfiori per la realizzazione del loro parco giochi. Questa famiglia decise di piantare tanti più alberi possibili per ridare dignità a quel luogo abbandonato.

In 50 anni gli alberi sono cresciuti, molti purtroppo sono stati abbattuti per fare spazio al parcheggio del tram e alcuni sono andati persi a causa dell’erosione della costa, ma villa Sabin nonostante tutto resiste. Sono passata d’avanti a questa villa centinaia di volte senza mai vederla, fino all’Ottobre del 2013 quando letto un post su facebook decido di entrare a dare un’occhiata.

Quel giorno un gruppo di volontari avrebbero inaugurato il terzo punto di compostaggio collettivo della città, gli altri due erano già stati attivati a villa Dante e a Villa Mazzini. Decido allora di fare un giro dentro la villa, per una strana ragione mi sentivo già accolta da quei maestosi alberi; non era come le altre ville, i sentieri sterrati, le piante e gli alberi maestosi cresciuti un po’ selvaggi e privi di manutenzione facevano di questo luogo un piccolo bosco. Me ne sono subito innamorata.

Mi proposi allora di seguire il gruppo di compostaggio; circa 20 famiglie con le quali mi incontravo ogni venerdì per conferire il nostro bel sacchetto di umido nelle compostiere.

Passando del tempo dentro la villa abbiamo iniziato a notare le tante criticità presenti.

I bagni perennemente intasati e quindi inagibili, il timer dell’illuminazione rotto e le luci che si accendevano alle 4 del pomeriggio in piena estate, una palma colpita dal punteruolo rosso che per poco non ci cade in testa, i cestini perennemente stracolmi; così abbiamo iniziato a fare segnalazione diventando “l’incubo” del V quartiere.

Ma da notare non c’erano solo i difetti e le criticità, continuando a passeggiare come Alice nel Paese delle Meraviglie scoprivo splendide piante, un profumatissimo mirto nascosto dalle erbacce, il bambù, gli eucalipto, quel suggestivo cerchio di alberi che sembrano volerti accogliere con un abbraccio.

La villa in genere è tranquilla, qualcuno fa la corsetta giornaliera, qualcuno porta a spasso il cane e, purtroppo, pochissimi bambini.

Mi sarebbe piaciuto che i bimbi del quartiere potessero godere di questo spazio, che potessero scoprire la bellezza di giocare sotto un albero, arrampicarsi.

Così in Primavera, nel 2015, con un gruppo di amici ci inventiamo la Festa di Primavera per i bambini del quartiere.

E’ stato bellissimo vederli giocare tra gli alberi, guardare meravigliati come la “spazzatura” può diventare compost e nutrire di nuovo la terra.

Durante la festa abbiamo fatto piantare ai bimbi dei semi di girasole che a Giugno ci hanno regalato degli splendidi fiori.

Tra le criticità della villa c’era anche un’area priva di piante che fino a qualche anno fa avevo continuato ad essere usata come discarica abusiva di inerti. Abbiamo quindi deciso con il gruppo di compostaggio di chiedere l’adozione di parte di quello spazio per creare un’aiuola e piantare nuove piante.

Non è stata un’impresa facile, perché ogni volta che zappavamo tiravamo fuori dalla terra pezzi di asfalto, plastica, vetro.

Abbiamo dovuto fare i conti anche con il clima: lo scirocco che tira forte lì vicino al mare, il caldo d’estate. Nonostante tutto stiamo ancora portando avanti la nostra idea.

Negli anni sono diventata un’osservatrice attenta di ciò che succede dentro la villa. Rami che si schiantano al suolo, qualche piromane che tenta di appiccare il fuoco, dipendenti comunali che non si vedono. Ho fatto lunghe chiacchierate con il custode, un tipo all’apparenza un po’ burbero, ma che tiene al suo lavoro ed anche alla villa.

Il blitz di qualche giorno fa del Sindaco mi ha lasciato l’amaro in bocca. Sentirgli dire che “questa villa è un cesso” mi ha molto amareggiato e non poco irritato poiché penso che bisogna sempre misurare le parole e sceglierle con attenzione.

Con i miei amici siamo saltati dalla sedia quando il sindaco comunica nel suo video che esistono un giardiniere, un elettricista ed un idraulico. Lui lo comunica con fare arrabbiato ma io chiedo a lui, che in qualità di sindaco gestisce i dipendenti comunale, dove sono queste figure professionali?

Sono anni che per dare acqua alle piante dobbiamo usare un pozzetto perso tra le erbacce con una manopola che si è anche rotta. Da allora, con più di 30 gradi ci carichiamo per più di un’ ora secchi d’acqua dall’unica fontana che c’è nella villa. Ed il percorso dalla fontana all’aiuola non è affatto facile, ci tocca anche passare in mezzo all’erbaccia che l’invisibile giardiniere dovrebbe tagliare.

Il Signor sindaco dice inoltre nel suo video che da anni non si potano gli alberi. In quanto sindaco dovrebbe sapere che esattamente un mese fa alcuni alberi sono stati potati. Anzi direi più decapitati in maniera pessima e totalmente fuori tempo creando grande danno alla pianta; e il resto degli alberi, per non si sa quale criterio, sono stati ignorati.

E se non vengono potati la responsabilità di chi è? Non è forse del signor Sindaco?

Signor Sindaco sono lieta che Lei sia venuto a constatare lo stato in cui versa questa villa. Piuttosto che perdere tempo a fare foto provi a risolvere il problema, ed il problema non si risolve assegnando uno spazio Pubblico ai privati.

Lei afferma che si potranno realizzare bar o ristoranti all’interno delle ville.

Non riusciamo proprio a restituire del verde a questa città senza piazzarci sopra del cemento?

Non facciamo altro che lamentarci di quanto fosse bella questa città 50 anni fa. Io non c’ero ancora e non so cosa sia successo al messinese per aver iniziato ad odiare a tal punto la sua città.

Dovremmo però smettere di piangerci addosso e lamentarci sempre di tutto e del contrario di tutto solo per il gusto di contraddirci a vicenda.

Queste mie parole non vogliono essere polemiche ma costruttive; io e gli altri amici volontari della villa ci mettiamo a disposizione del signor Sindaco per trovare insieme una soluzione per far si che questo piccolo ma meraviglioso spazio possa essere vissuto dalla città con il giusto rispetto che merita.

Dentro questa villa ci sono solo alberi, sembra cosa da poco, non fanno guadagnare soldi a nessuno ma in realtà sono una ricchezza immensa, una ricchezza che chiede davvero poco per continuare a vivere».

Con rispetto Arch. Barbara Bisazza – Bhavanii

3 commenti

  1. La civiltà di questa donna stride con il fare becero ed inconcludente del nostro sindaco. Chi lavora davvero lo fa sempre in silenzio perché è il suo operato a parlare per lui.

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  2. Buongiorno,
    bella lettera profonda e piena di voglia di lottare contro l’ incuria e il senso di inciviltà che opprime questa città.
    Concordo appieno con le parole dell’ architetto ed esorterei il Signor Sindaco di fare meno prosopopea e di mettere in riga dipendenti che vengono pagati da noi cittadini e di usare qualsiasi forma per poter accertare che tutti facciano il loro dovere.

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  3. Concordo al 100% con quanto scritto dall’arch. Bisazza; certo è una vergogna fare ridurre cosi la Villa Sabin, ma di chi è la colpa grave di cui i messinesi dovrebbero chiedere un risarcimento Danni?
    Quando i messinesi cominceranno a chiedere i dovuti risarcimenti danni a chi deturpa e infanga l’immagine della città?
    Giunta Accorinti………………..cosa dici?
    Di chi è la colpa e la negligenza perseverante se i dipendenti non sono controllati?
    se la villa è abbandonata e ridotta un letamaio?
    Di chi l’avrebbe dovuta accudire ovvero il Comune ed i dipendenti preposti al settore.
    5 anni di Accorinti ed un anno di De Luca: risultato?
    Lo scempio totale delle villette, delle ville, aiuole, delle fontane delle piazze del Centro Città.
    Piazza Duomo, Piazza della Repubblica, Piazza Cairoli: ovvero tre punti vitali, nevralgici del cuore della città: raffigurano da anni ed anni la vergogna del Comune di Messina!
    Sindaco De Luca !! Risolva il problema lei e la sua Giunta ; è un suo onore ed onere FARLO! attivando la pulizia, le disinfestazioni, ripristinando l’acqua , l’igiene ed i controlli della presenza ed efficenza lavorativa dei dipendenti comunali , NON scaricando sui privati cittadini , che già pagano fior di tasse per l’igiene e la pulizia ed il decoro della città, l’onere di ovviare allo scempio prodotto sin qui da chi gestisce ed amministra questa sventurata città.

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