L'acqua a Messina: non chiamiamolo ritorno alla "normalità"

L’acqua a Messina: non chiamiamolo ritorno alla “normalità”

Marco Olivieri

L’acqua a Messina: non chiamiamolo ritorno alla “normalità”

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domenica 21 Gennaio 2024 - 09:50

Mentre si monitorano i disagi nelle zone nord e collinari, la città s'appresta a tornare solo a una parziale ordinarietà

MESSINA – Dopo lo stop idrico programmato del 19 gennaio, l’acqua a Messina in parte è tornata e in parte sta tornando. E si monitorano i disservizi in diverse zone, con il Centro operativo comunale contattabile al numero telefonico 090-22866, fino alle 24, per fornire il supporto necessario alla cittadinanza. Nella giornata di ieri, questa la comunicazione principale di Amam: “In tarda mattinata, è ripresa l’erogazione in centro città, dal viale Europa a Piazza Castronovo. In nottata, nella zona nord e nei villaggi collinari. Il Comune di Messina e Amam ringraziano la cittadinanza per la comprensione e la collaborazione dimostrate durante i lavori”.

In relazione ai disagi, fari puntati soprattutto proprio su Messina nord e villaggi collinari. Vedremo quando la situazione sarà rientrata. Ma è davvero difficile parlare di ritorno alla “normalità”. Questo potrà avvenire solo quando saranno raggiunti gli obiettivi, con gli attesi e programmati interventi strutturali. Scrive un lettore proprio in queste ore: “Ditelo da subito e chiaramente che in alcune zone della riviera nord l’acqua verrà erogata il lunedì, è inutile prenderci in giro”.

La strada della programmazione è quella giusta ma vanno rafforzati i servizi nella quotidianità

Lo abbiamo sostenuto in occasione del bilancio giornalistico del 2023 alla voce “Amam”: fino a quando l’acqua non sarà 24 ore su 24, si continuerà ad assistere a disservizi e disagi per la popolazione, in un anno segnato dalle carenze in diverse zone. La strada della programmazione, compreso lo stop temporaneo, è quella giusta. Ma deve cambiare la gestione politica e della comunicazione, rafforzando i servizi di sostegno a chi quotidianamente vive il problema.

Amam e il Comune devono essere inflessibili nel richiedere legittimamente a chi può pagare la riscossione delle bollette, nessuno lo nega, ma devono anche tenere conto degli aspetti critici legati ai perenni problemi idrici. Esiste un servizio che funziona solo parzialmente, con un peggioramento nell’ultimo periodo. Il rimedio, in attesa delle azioni risolutive? Più assistenza e più sostegno alla cittadinanza. Si valuti l’ipotesi di ridurre le bollette e si rafforzi, lo ribadiamo, l’aiuto alle persone in tutte le sue forme. In questa fase, serve un piano straordinario per l’emergenza.

Meteo permettendo, una volta al mese avverrà lo stop ed è una buona notizia perché si sta lavorando per risolvere un annoso problema. Tuttavia, poiché esiste una quotidianità piena di falle, occorre rafforzare le misure di aiuto. Così come nel secondo intervento programmato si è tenuto conto degli errori nel primo, così bisogna fare nella gestione ordinaria in termini di servizi e attenzione ai cittadini.

Fino a quando “l’impresa eccezionale”, quella di “essere normali”, per citare Lucio Dalla, non sarà raggiunta, i due aspetti, programmazione e cura giornaliera, vanno tenuti sullo stesso piano.

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