Laganga: "Lascio un pezzo di cuore a Messina. Il Policlinico è la mia famiglia"

Laganga: “Lascio un pezzo di cuore a Messina. Il Policlinico è la mia famiglia”

Rosaria Brancato

Laganga: “Lascio un pezzo di cuore a Messina. Il Policlinico è la mia famiglia”

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giovedì 25 Giugno 2020 - 17:03

Tra emozione e bilanci oggi il saluto dell'ex dg del Policlinico Giuseppe Laganga

Quando alle 19 ho riunito il team ed ho detto loro che dovevamo prepararci ad aspettare il peggio hanno pensato che fossi un megalomane. Lo stesso quando ho preso la decisione di svuotare in due giorni il padiglione H per destinarlo ai pazienti covid. Ma è stata una decisione vincente e nelle 12 ore successive c’è stata la collaborazione di tutti”. Giuseppe Laganga sa unire lucidità, lungimiranza e condivisione e con ogni probabilità sono state queste le doti che hanno fatto sì che nei 12 anni al Policlinico il manager abbia registrato risultati più che positivi.

Il giorno dei saluti

E’ il giorno dei saluti per il dg del Policlinico, che dall’1 luglio sarà all’Irccs di Pavia ma che, come dice, lascia “un pezzo di cuore a Messina. Il Policlinico oggi è la mia famiglia”. Senza dubbio anche la gestione dell’emergenza covid è servita a confermare una professionalità che lo stesso assessore regionale Ruggero Razza ha più volte ringraziato in questi mesi. Nel giorno dei saluti, al Pala Congressi del Policlinico, tocca al direttore sanitario Nino Levita, con emozione, introdurre la conferenza stampa ed i principali dati di un bilancio recente.

Levita: Ecco cosa abbiamo fatto

Ci siamo lasciati qui nel mese di ottobre per un’occasione importante, l’inaugurazione del reparto di rianimazione intitolato a Nicholas Green- ha detto Levita– Non ci siamo mai fermati da allora per portare a compimento tutti i progetti. A fine gennaio gli uffici assessoriali ci hanno convocato per darci le prime indicazioni. In quell’emergenza tutti hanno dato tutto il possibile. Oggi abbiamo quindi scelto di inaugurare quel che abbiamo fatto in modo diverso, facendo scorrere le foto dei nuovi reparti ed ambulatori”. Mentre Levita parlava sono quindi apparse le foto dei progetti portati a termine.

La nuova terapia intensiva post rianimazione, il nuovo hospice di oncologia, la nuova sala operatoria integrata di endoscopia e chirurgia, le nuove sale angiografiche, la nuova stroke unit. Potenziata anche l’offerta delle attività ambulatoriali (nel padiglione H). Un aspetto importante della progettazione ha interessato anche “il bello”, ovvero il miglioramento estetico dei reparti, come ad esempio gli “ospedali dipinti”, con i disegni che hanno colorato i reparti destinati ai più piccoli. E ancora l’area di degenza di neuropsichiatria infantile. Sempre nel padiglione H sono stati allestiti ambulatori di ematologia ed è stata ammodernata l’area di terapia intensiva. C’è anche una stanza destinata alle vittime di violenza.

I saluti dopo 12 anni

Poi ha preso la parola l’ormai ex Dg Giuseppe Laganga che nell’iniziare il suo intervento ha ringraziato il direttore sanitario Levita per aver svolto egregiamente il suo ruolo. “Dopo 12 anni lascio il Policlinico, è doveroso fare un bilancio, ma mi fermo all’ultimo biennio, perché sono stato nominato prima commissario e poi Direttore generale. Abbiamo lavorato tanto per arrivare ad un’azienda sana, con i bilanci in positivo. Oggi l’azienda raggiunge elevatissimi standard di efficienza ed assistenza. Se adesso posso ricoprire l’incarico di Dg all’Irccs di Pavia lo devo quello che abbiamo costruito insieme qui. So che quanto abbiamo iniziato, grazie al Rettore Cuzzocrea saranno portati a compimento

Com’è cambiato il Policlinico

La nuova rete ospedaliera è stata confermata Dea di secondo livello (fatta salva la cardiochirurgia). E’ centro Hub per le reti dell’emergenza e per tanti reti di diverse patologie e dal 2018 ci sono 14 centri di alta specializzazione. Ci sono 1.962 dipendenti e nel 2020 sono state avviate stabilizzazioni (29) ed altre 28 si avranno entro dicembre. Sono stati avviati bandi di concorso e selezioni. Nel 2019 sono stati investiti quasi 4 milioni di euro (a totale carico del Policlinico). Tra gli interventi sono importanti quelli per l’umanizzazione e l’accoglienza. Altri 5 milioni di investimenti strutturali e tecnologici riguardano soprattutto il covid. Nel 2019 sono state espletate 273 procedure di gara e 215 nei soli primi sei mesi del 2020. Sul piano della gestione finanziaria Laganga si è impegnato nei vari ruoli (è stato anche direttore amministrativo). C’erano bilanci non approvati negli anni precedenti, ma dal 2009, al suo arrivo sono stati riaperti gli strumenti contabili “abbiamo fatto pulizia contabile, e nel 2013 abbiamo ricevuto l’oscar di Bilancio per la PA che ci è stato conferito dal presidente della Repubblica”. I bilanci da allora sono stati rimessi in sesto e adesso il Policlinico è anche in utile. L’obiettivo del manager è stato quello di ridurre la mobilità passiva al punto che oggi siamo diventati “attrattivi”. Non solo si è ridotto il viaggio con la valigia per curarsi ma si è invertito il flusso con il Policlinico che inizia a diventare meta sanitaria.

I progetti

Abbiamo fatto tanto e mi limito ad esempio al 2019, con i nuovi reparti, l’accordo con il Gaslini per la chirurgia pediatrica. Di questo devo ringraziare il Rettore. Grazie all’accordo possiamo curare direttamente qui i bambini”. Un altro progetto in fase avanzata è l’efficientamento energetico e il “Policlinico Bello”, progetto che punta al miglioramento della qualità percepita. Saranno direttamente gli utenti a valutare le perfomance. Negli ultimi giorni è stata raggiunta l’intesa per la “stanza di Marco” destinato ai pazienti autistici. Nell’elenco dei risultati non poteva mancare il Covid Hospital ed il laboratorio Sars Cov2 che è diventato polo regionale. L’obiettivo è adesso realizzare il Covid Hospital Hub nel padiglione C, un complesso con 99 posti letto che possono arrivare a 126 in caso di emergenza. Altro progetto è l’unificazione dei laboratori, il restyling delle sale di attesa mentre in itinere è la realizzazione di un parco all’esterno del pronto soccorso, nonché nuovi complessi operatori in compartecipazione con l’università.

Un’azienda vitale

Lascio un’azienda più vitale che mai”. Poi è la volta dei saluti a tutti, dal personale al Rettore, dai più stretti collaboratori ai consulenti, poi quanti hanno lavorato con lui in 12 anni. A tutti ha ribadito che se oggi può ricoprire un nuovo incarico è grazie al lavoro di squadra fatto in 12 anni. Nei giorni dell’emergenza Covid si è reso conto che “essere Dea di secondo livello non è una targhetta, è una responsabilità e noi dovevamo essere all’altezza. Così abbiamo affrontato questa battaglia”. Ha ringraziato anche la stampa perché è un ruolo importante. In ultimo è il grazie alla città, un grazie con l’orgoglio di un figlio del profondo sud.

Messina nel cuore

Nella mia valigia metterò la forza della mia terra, l’affetto e solidarietà di questi mesi, chi ci ha donato ed ha aiutato. Non posso citare un solo episodio. Solo chi c’era sa cosa abbiamo vissuto. Dico grazie due volte. Per avermi adottato e per avermi supportato. Nel decidere alla fine ho capito che io dirò sempre con orgoglio che sono messinese e sono stato Dg del Policlinico di Messina”.

E se gli chiediamo cosa porterà nel cuore non ha dubbi: “Porterò la gente, perché Messina può sembrare una realtà difficile ma ogni cosa che abbiamo realizzato è perché c’è stato chi ci ha creduto e l’ha fatta. Io porto nel cuore la gente”.

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