Una nuova prospettiva su uno dei più talentuosi cineasti mondiali, edita da Il Castoro.
A quindici anni di distanza, la prestigiosa casa editrice Il Castoro ripubblica il volume monografico sul regista Emir Kusturica (Pp. 208; 129 fotogrammi b/n; €16), rivisto e aggiornato, tenendo conto della crescita culturale e artistica del cineasta balcanico. Il volume è curato da Giorgio Bertellini.
“Sono trascorsi ormai quasi quindici anni dalla prima edizione del Castoro su Emir Kusturica. Molte cose sono successe: alla sua ex Jugoslavia, al suo cinema e al suo pubblico – sia esso di critici, studiosi, o semplici appassionati. A chi scrive, Kusturica non ha mai smesso di interessare; ma soprattutto non è mai mancata la voglia di capirne la poetica, incluse le trasformazioni più sorprendenti e inaspettate. (…)
Dal 1996 a oggi il rapporto fra la poetica di Kusturica e il suo pubblico è sicuramente cambiato. Per meglio mostrare questo cambiamento si è deciso di riproporre, senza alcuna variazione, la “Premessa necessaria” che nel 1996 apriva il volume: dovrebbe restituire al nuovo lettore la sorprendente temperie critica di quegli anni, definiti dagli attacchi polemici di intellettuali-detrattori, esternati contro le più elementari regole di integrità intellettuale, senza aver visto il controverso Underground. Analogamente, per rispetto della storia critica di Kusturica, si è mantenuta la conclusione originaria, alla quale se ne è aggiunta una complementare. Il presente sembra davvero un’altra cosa. I conflitti sanguinosi fra le repubbliche, province e comunità etniche della ex Jugoslavia sono praticamente scomparsi dalla scaletta delle notizie dei telegiornali o dei quotidiani. Quello che è rimasto è il ricordo di un’orribile ferita ai confini dell’Occidente, che ha sanguinato per gran parte degli anni Novanta. (…)” – Dalla “Nuova premessa” di Giorgio Bertellini, in apertura del volume.
Il Castoro n. 179 della collana – in uscita in questi giorni in tutte le librerie – non è solo una riedizione ma un’integrazione e una rilettura attenta della precedente edizione di quindici anni fa, che tiene conto dei cambiamenti intercorsi nella storia di un paese devastato dalla guerra e nella poetica cinematografica e artistica stessa di un regista che ne è stato attento testimone. La più facile reperibilità dei primi lavori, oltre a una pubblicistica e una critica più attenta ed esaustiva delle opere, ha consentito a Giorgio Bertellini un’articolata rilettura dell’intero percorso artistico di Emir Kusturica a partire dalla realtà attuale, dall’oggi, apportando alla sua trattazione sensibili integrazioni e riscritture delle sezioni sui film usciti prima del 1996 e integrando il testo di un capitolo inedito, dedicato agli esordi. Oltre a un aggiornamento bibliografico e filmografico, il nuovo Castoro presenta un ritratto completo del regista fino ai suoi più recenti lavori, cinematografici e televisivi.
Emir Kusturica (1954) è nato e cresciuto in quel magico e martoriato crocevia di culture che è Sarajevo. Nutritosi di ironia felliniana e praghese, vince premi ai festival più importanti, ma perde la sua città-patria. Reinventandosi come musicista della
No Smoking Orchestra, diviene l’icona più creativa, spettinata e maledetta del cinema balcanico. Tra i suoi film: Papà è in viaggio d’affari (1985), Il tempo dei gitani (1989), Underground (1995),Gatto nero, gatto bianco (1998), La vita è un miracolo (2004),Maradona by Kusturica (2008).
L’autore: Giorgio Bertellini è professore associato nei Dipartimenti di Screen Arts and Cultures e Romance Languages and Literatures presso l’Università del Michigan. Autore del premiato Italy in Early American Cinema: Race, Landscape, and the Picturesque (2009), ha curato antologie sul cinema muto e su quello italiano. È stato fellow presso la Michigan Society of Fellows, The Radcliffe Institute for Advanced Studies (Harvard), e il Tiro A Segno Club/New York University.
