L'arte incisiva di Amalia Caratozzolo: "L'illustrazione è una grande sfida" FOTO

L’arte incisiva di Amalia Caratozzolo: “L’illustrazione è una grande sfida” FOTO

Emanuela Giorgianni

L’arte incisiva di Amalia Caratozzolo: “L’illustrazione è una grande sfida” FOTO

mercoledì 13 Dicembre 2023 - 15:10

“Io, me e Amalia”: la mostra al Teatro dei 3 Mestieri dà avvio agli eventi de “I colori del Natale”

MESSINA. Volti, incisioni, madonne, omaggi al cinema. Emozioni. A metà tra il disegno e la scultura, le xilografie su linoleum di AmaliaC (nome d’arte di Amalia Caratozzolo) riempiono il Teatro dei 3 Mestieri. La mostra “Io, me e Amalia” – a cura di Dania Mondello – dà avvio a “I colori del Natale”, sei eventi gratuiti per grandi e piccini, finanziati dal Comune di Messina.

eventi I colori del Natale

La mostra – visitabile fino al 7 gennaio, dalle 16,00 alle 20,00 – è un viaggio attraverso le idee, le tecniche e l’arte di Amalia Caratozzolo.

Caratozzolo, classe 1983, messinese d’origine e romana d’adozione, si diploma, nel 2004, in Fumetto alla Scuola Internazionale di Comics e, nel 2007, in Illustrazione all’Istituto Europeo di Design di Roma, dove ha insegnato Incisione su linoleum dal 2010 al 2017. Dopo i diplomi inizia un carriera ricchissima e piena di riconoscimenti: è illustratrice per il Corriere della Sera; collaboratrice con Il Fatto Quotidiano, come autrice di una rubrica di satira illustrata per la newsletter “A parole nostre”. Nel 2020, pubblica “Pene d’amore, manuale illustrato di sopravvivenza agli ex”, libro di satira illustrato per Baldini+Castoldi, con la prefazione di Selvaggia Lucarelli e, nel 2021, illustra per Lunaria Edizioni un libro per bambini di Lorena Dolci, dal titolo “Mostro del Pisolino”. 

mondo

Il percorso della sua arte

Così Amalia Caratozzolo racconta a Tempostretto il suo percorso artistico: “La passione per l’illustrazione nasce da piccola, incoraggiata fortemente dalla mamma. Credo sia stata l’unica mamma al mondo a dire alla figlia: ‘Se ti iscrivi al Liceo Artistico ti compro il motorino!’. Ma io amavo scrivere, quindi ho insistito per fare il Liceo Classico. Dopo il IV e il V ginnasio, sono passata al Liceo Artistico a Reggio Calabria, da lì i diplomi e l’avvio della mia carriera come illustratrice. Mamma aveva ragione.
L’illustrazione, per me, è una grande sfida: deve riuscire a raccogliere testi, concetti e idee in un’unica immagine, dare ad una sola immagine un messaggio specifico. La mia tecnica prediletta è l’incisione su linoleum – che ho anche insegnato all’Istituto Europeo di Design – il primo amore che non si scorda mai. Mi appassionano la xilografia e le tecniche di stampa artigianali.
Ciascun artista – continua – si specializza su alcune tecniche specifiche, ma ha sempre bisogno di nuovi stimoli. Chi fa arte si alimenta, inevitabilmente, di tutte le forme d’arte, dalla pittura al cinema e alla letteratura, trova in esse ispirazione e nutrimento per la sua anima. La passione per la scrittura, così, è rimasta in me, presente in tutta la mia carriera sia con l’illustrazione editoriale legata ai testi, sia con la collaborazione con i giornali che mi ha insegnato a lavorare a ritmi forsennati, sia con la pubblicazione del mio libro. A volte la vita sembra confusa, ma alla fine ogni cosa va dove deve andare, gli approdi che raggiungiamo sono quelli cui eravamo destinati. Io, da brava siciliana, a questo credo fermamente. Il mio percorso, pur nelle sue tante diramazioni, ha avuto sempre un grande senso di marcia, un unico filo conduttore: l’amore per l’arte nei suoi infiniti aspetti, con i suoi incontri e le sue contaminazioni”.

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Dalla passione mai sopita per la scrittura nasce, infatti, il primo libro di Amalia Caratozzolo, un grande successo: “Pene d’amore, manuale illustrato di sopravvivenza agli ex – afferma – è proprio mio figlio, il libro è pensato, scritto e illustrato da me. Ho creato la grafica e l’ho impaginato, ho concentrato qui tutte le mie competenze e le mie esperienze. È stato per me una forma di catarsi… o di esorcismo! Cerco di presentare questi racconti con ironia, risorsa enorme nella mia vita e nella mia arte. Sento di aver raggiunto ciò che desideravo quando la gente mi dice di ritrovarsi in questi episodi poco fortuiti della mia vita e di trarne la forza per affrontarli con un sorriso. È il potere dell’arte, ci permette di trovarci, di rispecchiarci, di sentirci meno soli”.

“Io, me, e Amalia”

Io, me, e Amalia” al Teatro dei 3 Mestieri offre un quadro completo di tutto ciò che Amalia è, delle sue forti passioni e della sua arte: “È una raccolta – spiega l’artista – senza un tema specifico, riunisce diverse opere e produzioni, legate fra di loro anche dai momenti in cui sono state create. Alcune sono le mie sante “Per grazia non ricevuta”, già esibite a Roma; altre sono un tributo al cinema – ulteriore arte che amo molto – e al mio regista preferito, David Lynch.
Il titolo della mostra vuole suggerire come sia presente tutto il mio mondo e il mio mondo di riferimenti iconografici. Nella mia arte c’è tanto di me, delle mie caratteristiche, dei miei amori, della mia ironia. Quello per cui lavoro, però, è la speranza che il mio racconto personale possa toccare anche la personale individualità degli altri, altrimenti resta solo autoreferenzialità e un crogiolarsi fine a se stesso. L’arte non è questo, è trasformazione, è qualcosa che – grazie alla sua forma estetica – diventa qualcosa di altro, un particolare che si rende universale. Anche in questo sta la sua sfida”.

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the elephant man
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Il ritorno a casa

Tornare a casa con la sua mostra è per l’artista un valore aggiunto e un’emozione in più: “Gli artisti si nutrono di emozioni, sono il nostro pane quotidiano. Non potrei, quindi, sentirmi più grata di così. Non ho parole per descrivere quello che ho provato. Ho cercato di essere professionale, ma è stato davvero difficile trattenere qualche lacrimuccia durante l’inaugurazione. Vivo a Roma da 23 anni, ma sono di quelle che a mare non vanno perché è orribile, di quelle che si offendono se viene loro detto che hanno cambiato accento, di quelle per le quali niente sarà mai come casa. Portare qui la mia arte è una gioia immensa. A renderla davvero incontenibile è il fatto che la mostra sia curata da un’artista straordinaria e una amica incredibile come Dania Mondello. Ci conosciamo da 25 anni, è la mia quarta sorella. Come se non bastasse, sono stata felicissima e onorata di presentarla al Teatro dei 3 Mestieri, un luogo di cultura importante per Messina, capace di portare da anni ormai, in città, tanta bellezza. Guai a chi dice che a Messina non c’è niente. La Sicilia tutta è centro di storia, cultura e bellezza, come dimostra il nostro passato. Sono tantissime le iniziative ricche di valore che esistono e resistono. Messina è piena di poesia”.

Mondello e caratozzolo
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I nuovi progetti

Intorno al desiderio di valorizzare la bellezza della nostra terra si concentrano i futuri programmi dell’artista: “Sto collaborando con la galleria Amaneï di Salina per un progetto d’arte. Abbiamo partecipato e vinto un bando, con la collaborazione delle Ferrovie dello Stato, per la rivalutazione del territorio e delle sue tradizioni. Io terrò dei laboratori di incisione con la realizzazione di un murales dedicato alla nostra terra. Dico sempre di essere La ragazza con la pistola di Mario Monicelli, perché è il posto da dove veniamo a renderci ciò che siamo, possiamo evolverci quanto vogliamo e contaminarci, ma sono le nostre radici il senso della nostra identità. Per questo motivo, tutte queste iniziative con la mia terra per protagonista mi rendono davvero orgogliosa” conclude.

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