L’obiettivo è quello di tornare a far punti per mantenere e consolidare il settimo posto in classifica. Di fronte un avversario che ha solo un punto di vantaggio sulla zona play out e cerca punti disperatamente
Stop alla beneficenza. Basta quella già elargita a Catania ma anche quella del girone d’andata proprio a Catanzaro. In Calabria iniziò la parabola discendente di un Messina che navigava nei quartieri altissimi della classifica e che, dopo quella brutta prestazione, tornò alla vittoria solo all’ultima giornata di andata. D’accordo che, a cinque giornate dalla fine, i peloritani manterrebbero 11 punti (anzi 12, per via dello scontro diretto col Monopoli) di vantaggio sui play out anche perdendo e che la salvezza non è in discussione. Persino senza più fare punti fino a fine campionato, difficile pensare che i pugliesi riescano a farne 12. Ed allora l’obiettivo deve essere quello di mantenere e consolidare il settimo posto, rintuzzando gli attacchi di Andria (a -1 dopo il pari nell’anticipo con la Juve Stabia) e Paganese (a -3 ma ospita il Melfi).
Al San Filippo l’impegno non sarà dei più facili. Arriva il Catanzaro, che ha bisogno di punti molto più del Messina perché ha appena un punto di vantaggio sul Monopoli e rischia grosso. I calabresi sono tornati alla vittoria la scorsa giornata, contro la derelitta Lupa Castelli Romani, dopo un digiuno che durava da ben undici giornate, delle quali le ultime tre sconfitte in trasferta con risultati disastrosi: zero gol fatti e dieci subiti contro Lecce, Matera e Martina.
Mister Di Napoli confermerà nove pedine su undici rispetto al derby di Catania. In avanti tornano pienamente disponibili Scardina e Cocuzza, uno dei due prenderà il posto di Biondo. L’altra modifica, obbligata, riguarda il ruolo di terzino destro: uno tra Mileto e Barilaro sarà schierato al posto dello squalificato Ionut.
