A Merì l'Unione civile di Rosario ed Alex: "Un traguardo per i diritti civili"

A Merì l’Unione civile di Rosario ed Alex: “Un traguardo per i diritti civili”

Rosaria Brancato

A Merì l’Unione civile di Rosario ed Alex: “Un traguardo per i diritti civili”

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lunedì 29 Gennaio 2018 - 10:37

Affollata da amici, parenti, compagni di una lunga battaglia per i diritti civili, la sala comunale di Merì, dove si è tenuta la cerimonia

Famiglia è dove c’è amore. La famiglia è la base di ogni comunità e della possibilità per ogni comunità di crescere e prosperare.

Basterebbe questa semplice equazione per chiudere il dibattito sulle Unioni civili: famiglia è dove c’è amore. Casa è dove c’è amore. Non importa i nomi o il numero dei componenti, l’età ed il sesso. E’ l’amore la base fondante, il pilastro della costruzione.

E a Merì è stato messo un pilastro sabato pomeriggio, nella sede della Casa Comunale.

E’ lì che si è celebrato il primo atto di costituzione di un’Unione civile, dal momento dell’approvazione della Legge Cirinnà.

Ad unire civilmente Rosario Duca e Alexandru Ioan Kyle è stato il sindaco di Merì, Filippo Gervasio Bonanzinga, in una sala affollata e festosa, illuminata dai sorrisi e dagli occhi lucidi.

Testimone per Rosario Duca (presidente dell’Arcigay Messina) è stato Giovanni Colosi, mentre per Alex Kyle è stato Giuseppe Camarda.

Siamo contenti di poter celebrare questa unione civile- ha esordito il sindaco di Merì Bonanzinga– e siamo lieti che abbiate scelto il nostro comune per questo momento. L’Italia è arrivata in ritardo rispetto agli altri Paesi a questo importante traguardo di civiltà. Speriamo che il vostro sia un esempio che sia seguito da altri”.

Emozionati Rosario ed Alex, hanno firmato, si sono scambiati le fedi e finalmente adesso anche per la legge quell’unione è una garanzia di diritti che fino allo scorso anno erano preclusi sia alle coppie omosessuali che ai conviventi etero. Diritti che vanno dal poter assistere in un letto d’ospedale il proprio caro oppure per accendere un mutuo, e per quegli aspetti economici fondamentali in una vita di coppia.

40 anni fa era un problema anche soltanto confessare di essere gay- ha poi detto Anna Maria Garufi– La tragedia era che nei momenti difficili e basilari l’uno non poteva decidere per l’altro. La legge Cirinnà ha riparato ad una grossa ingiustizia e qui oggi c’è la Messina felice che è lieta di festeggiare con voi”.

A nome dei numerosi giornalisti presenti, che in questi anni hanno seguito la battaglia dell’Arcigay è stata Palmira Mancuso: “Siamo qui riuniti in un vero abbraccio, che vede anche noi giornalisti insieme a voi, uniti dallo stesso impegno. E’stato un percorso comune che ha migliorato Messina. Voi oggi siete la speranza per quanti vorranno continuare questo cammino”.

Anche Alessandro Russo, impegnato nelle stesse battaglie da anni, ha voluto porgere i suoi auguri alla coppia: “ La legge cambia la vita, non è qualcosa che regola solo esteriormente la comunità. Questa vostra coppia nasce sull’impegno civile. Vi auguro un percorso di forza, amore, impegno per le prossime battaglie da fare”.

A concludere i brevi interventi, prima degli applausi e dei festeggiamenti tra riso e sorrisi è stata la sorella di Rosario Duca, Giovanna Zappalà che ha letto un’emozionante poesia scritta da lei sulla vita, sull’amore e della quale prendiamo solo una piccola frase esemplare: la felicità non ha bisogno di riconoscimenti.

A Rosario ed Alex gli auguri di tutta Tempostretto.

Rosaria Brancato

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