Leni, il consiglio comunale si spacca su carta intestata e stemma

Leni, il consiglio comunale si spacca su carta intestata e stemma

Alessandra Serio

Leni, il consiglio comunale si spacca su carta intestata e stemma

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giovedì 13 Novembre 2025 - 09:00

Il sindaco Giardinello contesta l'uso alla minoranza che risponde: "prerogative legittime"

Salina – Si riaccende il dibattito in consiglio comunale tra maggioranza e opposizione. Ad accendere lo scontro è una dichiarazione del sindaco Ireneo Giardinello che avrebbe invitato l’opposizione a “non utilizzare in modo distorto lo strumento dell’interrogazione”. Un richiamo “fuori luogo e improprio”, secondo il gruppo consigliare guidato dall’avvocato Claudio Rugolo, che aggionge: “Tale strumento è una prerogativa essenziale dei consiglieri comunali per esercitare il controllo democratico sull’azione amministrativa”.

L’intervento dell’assessorato

Sulla vicenda è intervenuto anche l’assessorato regionale Autonomie locali che, con due note ufficiali del 27 maggio e del 18 giugno scorsi, ha ricordato al primo cittadino l’obbligo di rispondere agli atti ispettivi
entro 30 giorni, dando completo chiarimento alle questioni riportate nelle interrogazioni. “Si tratta – sottolinea la minoranza – di una disposizione chiara e vincolante, finalizzata a garantire trasparenza e corretto funzionamento degli organi democratici locali.


La questione della carta intestata


Ulteriore tema al centro del dibattito è l’utilizzo della carta intestata da parte del capogruppo
di minoranza. Il sindaco avrebbe sollevato rilievi sulla scelta grafica, ma la minoranza chiarisce che l’uso
della carta intestata personale del capogruppo è pratica legittima, conforme alla prassi istituzionale: “L’importante non è il supporto grafico, ma la chiara riconducibilità dell’atto al soggetto che
lo sottoscrive”, afferma la nota.

Stemma comunale

È un simbolo di tutti, non del sindaco”. La Minoranza solleva anche un ulteriore aspetto: la mancata messa a disposizione dello stemma comunale per i consiglieri. Si tratterebbe, secondo il gruppo, di una scelta che limita una prerogativa di rappresentanza istituzionale: “Lo stemma del Comune è un simbolo della comunità e deve poter essere utilizzato da tutti i componenti del Consiglio, non soltanto dalla Giunta”, ricordano citando pareri ministeriali.

La richiesta: più trasparenza e rispetto delle regole


Il Gruppo di Minoranza invita dunque il Sindaco a rispondere nel merito alle interrogazioni
pendenti e a garantire pieno accesso ai simboli istituzionali, nel rispetto delle funzioni di
rappresentanza e controllo democratico:
“Non si tratta di formalità, ma di trasparenza e rispetto delle istituzioni. I cittadini hanno
diritto a sapere e i Consiglieri hanno il dovere di vigilare.

Un commento

  1. Leni, ben 673 abitanti, è uno dei tre comuni dell’isola di Salina, insieme a Malfa che ne conta 986 e Santa Marina Salina che arriva a 866, poco più di 2.500 abitanti, già così fa ridere, tre comuni, tre sindaci, tre consigli comunali, tre municipi, per un’isola di soli 24 km quadri, uno spreco senza senso, considerato che le altre sei isole fanno tutte parte del Comune di Lipari.

    Ma se a questo assurdo spreco si aggiunge che tra il Sindaco di Leni e il consiglio comunale c’è una diatriba sull’uso della carta intestata si raggiungono vette di comicità inarrivabili anche per Pirandello e Camilleri.

    24 consiglieri comunali e 3 sindaci per 2500 persone, ma cosa aspettano a chiuderli e accorparli a Lipari come le altre isole.

    gli unici a cui serve questa assurda divisione sono gli NCC, che pretendono da 30 sino a 40 euro per portarti da Santa Marina a Malfa, solo 7,5 km e se gli chiedi come mai così tanto ti rispondono prontamente “e caro lei, dovrebbe saperlo che Malfa è un altro comune e la tariffa extra comunale è questa”

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