Una messinese: "Pietà, apritevi al mondo, ascoltate, chiamate i competenti"

Una messinese: “Pietà, apritevi al mondo, ascoltate, chiamate i competenti”

Una messinese: “Pietà, apritevi al mondo, ascoltate, chiamate i competenti”

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lunedì 03 Aprile 2017 - 08:41

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una mamma che fa un appello accorato a chi amministra per cambiare e avanza anche alcune proposte. La lettera è anonima ma è la voce di tutti i messinesi: "Fatelo ora, ieri. Perchè è già tardi"

Sono una mamma. Sono nata e cresciuta a Messina. Qui ho studiato. Qui ho conosciuto mio marito e qui sono nati i miei bambini.

In questi giorni mi è capitato di risentire un'amica, una compagna di classe al liceo – sono trascorsi 20 anni da quando insieme, ogni giorno, varcavamo la soglia del Liceo Maurolico – lei non vive più qui. Al telefono mi raccontava dei tanti sacrifici fatti per raggiungere dei risultati che oggi finalmente la appagano. Credo fossimo più o meno una ventina in classe. Qui siamo rimasti in pochi. La maggior parte sono lontani dalla Sicilia. Era una bella classe la nostra. Poliedrica. Alcuni di noi brillanti in modo unico, originale. Altri più timidi. Ma tutti con tanta voglia di fare. Di costruire un futuro migliore.

Qualcuno di noi è ancora in cerca di quel futuro, qualcuno lo ha trovato e qualcuno (come me) si ostina a volerlo qui.

Messina è sempre più abbrutita. Mi addolora vederla così.

È una città che non prevede spazi per i più fragili. Per i bambini, per gli anziani, per i disabili. Villa Mazzini, Villa Dante, la villetta Royal, Villa Sabin… nel degrado più totale. Sporche così come è sporco ogni angolo della città. Piazza Cairoli dona il meglio di se nel fine settimana. Il terrore negli occhi delle mamme che spingono passeggini è eloquente. Preoccupate che sulla piazza pedonalizzata (?) possano sbucare fuori motorini ed auto con conducenti incuranti del divieto di circolare in quell'area. Imbarazzate da ragazzi che fumano tutto ciò che trovano per nulla infastiditi all'idea che ciò che fanno sia quantomeno inopportuno. Per non parlare della possibilità che questi stessi litighino tra loro e che questa lite possa trasformarsi in pochi minuti in una maxi rissa (cosa successa più e più volte).

Messina. Una città in cui si discute ancora se sia o meno opportuno chiudere una o più vie al traffico per consentire ai cittadini di passeggiare, di ritrovare il piacere di vivere il centro.

Messina. Una città in cui fino a non molto tempo fa, d'estate, potevi pensare di trascorrere qualche ora alla Passeggiata al mare ora popolata da ambulanti e topi.

I topi sono un po' ovunque. Così come le blatte. Come gli escrementi di animali.

Messina. Città in cui tutti si improvvisano critici d'arte quando degli artisti creano murales ma che non si preoccupano del fatto che in pieno giorno, e indipendentemente dal fatto che davanti a loro vi siano bambini, capita che qualcuno ci pisci sopra. Così. Come madre natura li ha fatti.

Messina che di verde non ha nulla se non forse la speranza che pochi nutrono possa in futuro cambiare qualcosa.

Il poco verde che c'era è stato tagliato, con violenza. Anzi no. È vero. Ci sono erbacce alte anche un metro sui gradini delle chiese, sui marciapiedi, e davanti ai portoni delle case. C'erano due tigli ottantenni vicino a Piazza Cairoli. Sono stati tagliati alla base. Proprio per far comprendere a tutti che lì non ci saranno più.

Messina è la città che davanti all'Oviesse, con orgoglio, mette una targa per ricordare che lì ci stava il S. Ignazio. E che era bellissimo. Ma ora non c'è più.

Messina ricorda sempre ciò che c'era. Rivolgendo il capo verso il passato. Incapace il più delle volte di puntare lo sguardo oltre l'orizzonte.

Messina fa di tutto per ricordare ai turisti che ama essere definita città di passaggio. Ecco. Perché tutti possano passarci per raggiungere altri lidi. Ma qui non c'è nulla che possa interessarli (?).

A Messina, si narra, ci fossero cultura, l'Ospe, festival del Cinema e grandi talenti.

Ci sono rimasti gli scatti di Vizzini a ricordarcelo. Oggi sembra non siano pochi gli artisti che preferiscono calcare le scene di Taormina, Palermo e Catania.

A Messina c'era il Carnevale, c'erano i carri, i bimbi in maschera sul Viale San Martino. Adesso il Carnevale lo viviamo ogni giorno vedendo le maschere di chi si accontenta che tutto sia così peggiorato…

A Messina c'è stato tanto… e oggi cosa c'è? Tutti orgogliosi del mare, del sole, della granita e della focaccia. Tutti felici di vivere nel posto "più bello del mondo" e pronti a farsi selfie in spiaggia a marzo e fino a novembre. Peccato però che non bastino i selfie a tenere qui i nostri figli. I nostri bimbi che diventeranno presto grandi.

Al Sindaco. Quello di oggi, quello di domani… a tutti coloro che credono di far politica dimenticando che questa dovrebbe essere missione. Una cosa seria insomma. Mi permetto di chiedere pietà.

Pietà per noi che a Messina ci viviamo. Che non possiamo nemmeno chiudere gli occhi per non vedere, perché siamo genitori e quel senso di responsabilità ci costringe a guardare. E soffrire.

Pietà. Basta. Apritevi al mondo.

Ricoprite questo ruolo solo se avrete il coraggio di osare. Lontani da logiche di partito e allo stesso modo da logiche da "figli dei fiori". Serve pragmatismo.

Non lo hanno oggi i partiti. Non lo hanno gli idealisti.

Non ci sono soldi per pulire la città? Per renderla più bella? Inventatevi qualcosa.

Ora. Ieri. Perché è già tardi.

Fatevi aiutare da persone competenti. Chiamate creativi per trovare soluzioni armoniche. Originali. Chiamate economisti, chiamate esperti che lo siano davvero.

Contattate anche le migliaia di Messinesi che lontani da qui hanno contribuito alla crescita delle città che li hanno accolti.

Fate parlare e ascoltate i ragazzi. Non quelli che chiamate giovani e che oggi hanno 40 anni. Loro dovrebbero già stare al vostro posto.

Date in gestione gli spazi verdi ai privati. Sapranno fare meglio e con maggiore entusiasmo. Contattate i pochi coraggiosi che in silenzio, con fatica, portano avanti le loro attività imprenditoriali. Dei veri eroi contemporanei.

Non è più tempo.

I nostri figli sono già cittadini di altri paesi.

Per colpa vostra. Per colpa nostra.

Basta teatrini. Basta frasi ad effetto.

Basta chi c'era prima, chi c'è adesso… ricordiamoci che l'importante è che in questa città possa esserci qualcuno in futuro.

28 commenti

  1. Basterebbe leggere, informarsi e studiare DIRETTAMENTE senza filtri o “de relato”, il più completo e strordinario MASTERPLAN mai immaginato per una città metropolitana: l ‘ECOponte sullo stretto con TUTTE LE OPERE CONNESSE. Inutile lamentarsi. Pianto di coccodrillo. Il più grande architetto vivente Daniel Libeskind, il più grande ambientalista italiano Folco Quilici, i 39 maggiori accademici internazionali sostengono che il territorio dello stretto si candiderebbe automaticamente a nuovo epicentro culturale dell’Europa e del mondo.Qui, paradossalmente invece, si elegge a rappresentante “maximo”della nostra comunità un Sindaco maglietta NoPonte. Lamentarsi, scusate, è da inossidabili…BUDDACI. Scusate se insisto. Ma la verità rende LIBERI

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  2. Basterebbe leggere, informarsi e studiare DIRETTAMENTE senza filtri o “de relato”, il più completo e strordinario MASTERPLAN mai immaginato per una città metropolitana: l ‘ECOponte sullo stretto con TUTTE LE OPERE CONNESSE. Inutile lamentarsi. Pianto di coccodrillo. Il più grande architetto vivente Daniel Libeskind, il più grande ambientalista italiano Folco Quilici, i 39 maggiori accademici internazionali sostengono che il territorio dello stretto si candiderebbe automaticamente a nuovo epicentro culturale dell’Europa e del mondo.Qui, paradossalmente invece, si elegge a rappresentante “maximo”della nostra comunità un Sindaco maglietta NoPonte. Lamentarsi, scusate, è da inossidabili…BUDDACI. Scusate se insisto. Ma la verità rende LIBERI

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  3. MessineseAttenta 3 Aprile 2017 10:20

    Cara Signora, se Messina è quello che è la responsabilità non è del fato crudele, ma solo dei messinesi, che hanno votato, ormai da troppi anni, incompetenti quando non delinquenti. E tutto questo in cambio del posto di lavoro, della licenza di ambulantato, del semplice annullamento di un verbale dei vigili urbani. La Messina di oggi è una città senza storia, senza passato e senza futuro, con i suoi abitanti aggrappati sempre e solo alla focaccia e alla granita. La fortuna del messinese è avere il papà che conta. Avvocato, ingegnere, notaio, professore universitario. Gli altri sanno che il loro futuro è la valigia. Questa accozzaglia di palazzoni inutili e vuoti è una non-città che finirà come le città fantasma del West.

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  4. MessineseAttenta 3 Aprile 2017 10:20

    Cara Signora, se Messina è quello che è la responsabilità non è del fato crudele, ma solo dei messinesi, che hanno votato, ormai da troppi anni, incompetenti quando non delinquenti. E tutto questo in cambio del posto di lavoro, della licenza di ambulantato, del semplice annullamento di un verbale dei vigili urbani. La Messina di oggi è una città senza storia, senza passato e senza futuro, con i suoi abitanti aggrappati sempre e solo alla focaccia e alla granita. La fortuna del messinese è avere il papà che conta. Avvocato, ingegnere, notaio, professore universitario. Gli altri sanno che il loro futuro è la valigia. Questa accozzaglia di palazzoni inutili e vuoti è una non-città che finirà come le città fantasma del West.

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  5. Cara concittadina, investo in questa città ed ho una figlia piccola che con molte probabilità, da grande, andrà via da questa bellissima ma inutile città. Tuttavia ritengo che la colpa sullo stato della città è soprattutto nostra dei Messinasi. Sappiamo parlare tanto ma vorremmo che gli altri facessero per noi. Dovremmo aver capito che non è così quindi se non saremo noi a rimboccarci le maniche e partecipare tutti al cambiamento di Messina non ci sarà nessun Sindaco e nessuna classe politica che farà per noi! Io ovviamente mi metto in mezzo in quanto preso dalla mia attività non do il mio contributo quindi anche io sono responsabile. Dovremmo, non so come, passare ai fatti e abbandonare le chiacchiere!

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  6. Cara concittadina, investo in questa città ed ho una figlia piccola che con molte probabilità, da grande, andrà via da questa bellissima ma inutile città. Tuttavia ritengo che la colpa sullo stato della città è soprattutto nostra dei Messinasi. Sappiamo parlare tanto ma vorremmo che gli altri facessero per noi. Dovremmo aver capito che non è così quindi se non saremo noi a rimboccarci le maniche e partecipare tutti al cambiamento di Messina non ci sarà nessun Sindaco e nessuna classe politica che farà per noi! Io ovviamente mi metto in mezzo in quanto preso dalla mia attività non do il mio contributo quindi anche io sono responsabile. Dovremmo, non so come, passare ai fatti e abbandonare le chiacchiere!

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  7. Cara Signora purtroppo temo che quegli individui, passati presenti e futri a cui lei si è rivolta, non comprendano fino in fondo il suo accorato, giusto e sacrosanto appello di fare qualcosa di concreto per la nostra città. Tutti questi personaggi insieme a tutti gli altri che si autogratificano di vivere nel più bel posto del mondo non sono capaci di femarsi un attimo e vedere come hanno ridotto questa che un tempo era una meraviglia della terra. Manca il rispetto per questa città nella stragrande maggioranza dei suoi stessi figli che la popolano, capaci soltanto di pavoneggiarsi dei tempi che furono e nello stesso tempo di ridurla sempre più in agonia.
    Vorrei tanto poter essere ottimista ma non ne sono capace

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  8. Cara Signora purtroppo temo che quegli individui, passati presenti e futri a cui lei si è rivolta, non comprendano fino in fondo il suo accorato, giusto e sacrosanto appello di fare qualcosa di concreto per la nostra città. Tutti questi personaggi insieme a tutti gli altri che si autogratificano di vivere nel più bel posto del mondo non sono capaci di femarsi un attimo e vedere come hanno ridotto questa che un tempo era una meraviglia della terra. Manca il rispetto per questa città nella stragrande maggioranza dei suoi stessi figli che la popolano, capaci soltanto di pavoneggiarsi dei tempi che furono e nello stesso tempo di ridurla sempre più in agonia.
    Vorrei tanto poter essere ottimista ma non ne sono capace

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  9. arcangelofranco 3 Aprile 2017 11:51

    Cara la mia signora…. Nella cosidetta “società civile”, tutti i partecipanti dovrebbero avere nel loro corredo genetico il neurone deputato al senso del rimorso.
    Purtroppo tale gene sta via via scomparendo ed il continuo riprodursi di esseri che non lo possiedono, genera altri esseri che non lo avranno mai… Ha presente le ricerche di Mendel su forma e colore dei fiori?
    Quindi, vista l’ineluttabilità del dato oggettivo, non ci resta che eliminare le condizioni intorno a noi che ci arrecano disturbo. E se ciò non fosse possibile, occorre cercarsi un intorno più adatto.
    Dia retta, se le sarà possibile, metta i suoi figli in condizione di scegliere, di scegliersi l’intorno giusto.

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  10. arcangelofranco 3 Aprile 2017 11:51

    Cara la mia signora…. Nella cosidetta “società civile”, tutti i partecipanti dovrebbero avere nel loro corredo genetico il neurone deputato al senso del rimorso.
    Purtroppo tale gene sta via via scomparendo ed il continuo riprodursi di esseri che non lo possiedono, genera altri esseri che non lo avranno mai… Ha presente le ricerche di Mendel su forma e colore dei fiori?
    Quindi, vista l’ineluttabilità del dato oggettivo, non ci resta che eliminare le condizioni intorno a noi che ci arrecano disturbo. E se ciò non fosse possibile, occorre cercarsi un intorno più adatto.
    Dia retta, se le sarà possibile, metta i suoi figli in condizione di scegliere, di scegliersi l’intorno giusto.

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  11. Belle parole, ma Messina è il nulla, non c’è niente, non ci sarà mai niente, non c’è la volontà ma solo rassegnazione. Tra poco un deserto sarà più popolato di questa città disgraziata.

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  12. Belle parole, ma Messina è il nulla, non c’è niente, non ci sarà mai niente, non c’è la volontà ma solo rassegnazione. Tra poco un deserto sarà più popolato di questa città disgraziata.

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  13. Franco Caliri 3 Aprile 2017 13:05

    Fino a quando ci sarà gente che trova una giustificazione per tutto, non andremo da nessuna parte! Cosa c’entra il ponte adesso? Quanto scrive la signora, è verità assoluta ma non dobbiamo giustificare lo sfascio addossando le colpe alla mancata realizzazione del ponte. Qui, abbiamo avuto sempre a che fare con squallidi personaggi da operetta che hanno dimostrato quanto siano stati e siano inadeguati. Qui, si parla di una città che si è deciso di far morire per accaparrarsi un briciolo di eredità. Lasciamo parlare di ponte i politicanti in campagna elettorale. Siamo seri, almeno una volta!

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  14. Franco Caliri 3 Aprile 2017 13:05

    Fino a quando ci sarà gente che trova una giustificazione per tutto, non andremo da nessuna parte! Cosa c’entra il ponte adesso? Quanto scrive la signora, è verità assoluta ma non dobbiamo giustificare lo sfascio addossando le colpe alla mancata realizzazione del ponte. Qui, abbiamo avuto sempre a che fare con squallidi personaggi da operetta che hanno dimostrato quanto siano stati e siano inadeguati. Qui, si parla di una città che si è deciso di far morire per accaparrarsi un briciolo di eredità. Lasciamo parlare di ponte i politicanti in campagna elettorale. Siamo seri, almeno una volta!

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  15. Soltanto in quattro hanno risposto a questa mamma,pochi per un urlo così disperato,CHIEDO PIETA’.Tre hanno commentato con intensità emotiva,al contrario il solito PGIUTTARI ha prima fantasticato sull’araba fenice PONTE, poi, come fa di solito, schernisce chi la pensa diversamente. GIACOMO34 mi ricorda mariedit, ANDRA’ VIA…,io li ho cresciuti per attraversare lo Stretto, erano gli anni ottanta novanta, ma s’intravedeva bene la Messina di oggi. MESSINESEATTENTA scrive di UNA CITTA’ SENZA STORIA, SENZA PASSATO, senza futuro sono d’accordo, l’ostacolo non è solo economico,come pensa PGIUTTARI, ma senza storia NO, noi fummo la URBS MESSANA. Per i miei nipotini padani, GIUSTRA,fucina di talenti messinesi sarà solo un ricordo del nonno,peccato!

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  16. Soltanto in quattro hanno risposto a questa mamma,pochi per un urlo così disperato,CHIEDO PIETA’.Tre hanno commentato con intensità emotiva,al contrario il solito PGIUTTARI ha prima fantasticato sull’araba fenice PONTE, poi, come fa di solito, schernisce chi la pensa diversamente. GIACOMO34 mi ricorda mariedit, ANDRA’ VIA…,io li ho cresciuti per attraversare lo Stretto, erano gli anni ottanta novanta, ma s’intravedeva bene la Messina di oggi. MESSINESEATTENTA scrive di UNA CITTA’ SENZA STORIA, SENZA PASSATO, senza futuro sono d’accordo, l’ostacolo non è solo economico,come pensa PGIUTTARI, ma senza storia NO, noi fummo la URBS MESSANA. Per i miei nipotini padani, GIUSTRA,fucina di talenti messinesi sarà solo un ricordo del nonno,peccato!

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  17. Messina e’ lo specchio dei propri cittadini non il risultato di una trama ordita da un Dio malevolo e vessatore.
    Fare appello alla classe politica senza interrogarsi sulle cause e sulle responsabilità di generazioni intere di messinesi è miope.
    Nessun cambiamento sarà possibile se non accompagnato dalla spinta della società. Ecco perché si fa fatica a cambiare in Sicilia, perché siamo incapaci di accettare il cambiento. Lo vorremmo, ma senza conseguenze e soprattutto se possibile senza traumi.

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  18. Messina e’ lo specchio dei propri cittadini non il risultato di una trama ordita da un Dio malevolo e vessatore.
    Fare appello alla classe politica senza interrogarsi sulle cause e sulle responsabilità di generazioni intere di messinesi è miope.
    Nessun cambiamento sarà possibile se non accompagnato dalla spinta della società. Ecco perché si fa fatica a cambiare in Sicilia, perché siamo incapaci di accettare il cambiento. Lo vorremmo, ma senza conseguenze e soprattutto se possibile senza traumi.

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  19. Signora niente paura, noi abbiamo Accorinto. E’ difficile ridurre una città (???) così, ma visto che il nostro sindaco un pò…profumato sta riuscendo lì dove tanti hanno seminato il loro intento, anche l’UNESCO si sta interessando a questo grande immondezaio che è Messina.

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  20. Signora niente paura, noi abbiamo Accorinto. E’ difficile ridurre una città (???) così, ma visto che il nostro sindaco un pò…profumato sta riuscendo lì dove tanti hanno seminato il loro intento, anche l’UNESCO si sta interessando a questo grande immondezaio che è Messina.

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  21. Caro pgiuttari, leggo il tuo commento e noto subito che appena si accenna al tibetano inutile, piovono il “non mi piace” a profusione. Più volte ho notato questa cosa ed ho capito che ci sono personaggi addetti alla lettura dei commenti a sfavore dell’inutile sindaco e sono pronti a mettere il dissenso al tibetano che non avendo tempo per leggere le cose e forse non capendole,demanda ad altri lecchini di farlo per lui. Mi aspetto decine di non mi piace.

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  22. Caro pgiuttari, leggo il tuo commento e noto subito che appena si accenna al tibetano inutile, piovono il “non mi piace” a profusione. Più volte ho notato questa cosa ed ho capito che ci sono personaggi addetti alla lettura dei commenti a sfavore dell’inutile sindaco e sono pronti a mettere il dissenso al tibetano che non avendo tempo per leggere le cose e forse non capendole,demanda ad altri lecchini di farlo per lui. Mi aspetto decine di non mi piace.

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  23. Cara coraggiosa mamma, noto con piacere che noi donne siamo sempre più spesso in prima fila per gridare il nostro dolore e indignazione nel constatare le gravi condizioni in cui siamo precipitati. Solidarietà, senso civico e di appartenenza,amore sembrano spariti. Noi donne, novelle Dina&Clarenza,rimbocchiamoci le maniche e facciamo la nostra parte, ci sono ancora tante ragazze in gamba che possono contribuire a cambiare le sorti della città. Soprattutto, stiamo attente/i al momento delle elezioni a chi eleggiamo , è l’unico modo per uscire fuori dal tunnel.

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  24. Cara coraggiosa mamma, noto con piacere che noi donne siamo sempre più spesso in prima fila per gridare il nostro dolore e indignazione nel constatare le gravi condizioni in cui siamo precipitati. Solidarietà, senso civico e di appartenenza,amore sembrano spariti. Noi donne, novelle Dina&Clarenza,rimbocchiamoci le maniche e facciamo la nostra parte, ci sono ancora tante ragazze in gamba che possono contribuire a cambiare le sorti della città. Soprattutto, stiamo attente/i al momento delle elezioni a chi eleggiamo , è l’unico modo per uscire fuori dal tunnel.

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  25. Sognatore1963 4 Aprile 2017 08:44

    Il problema che siamo Missinisi Bunnaci…parliamo sempre si dovrebbe fare questo o quell’altro ma nel momento di creare nuove situazioni ci tiriamo indietro”ma a mia cumpari cu mu fa fari sa vidunu inni”Mio padre,Catanese,nel lontano 1958 venne a Messina,pian piano incomincio a darsi da fare era un contadino,fu il primo a piantare le patate a Messina,facendo tantissimi sacrifici,dopo diversi anni non contento voleva ancora migliorare creo le le prime serre di pomidoro nel Messinese.Quando inizio tutto questo tutti gli dicevano che non avrebbe concluso niente di non fare niente tanto non valeva la pena.Mi diceva sempre se sentivo i Missinisi adesso non avremmo avuto niente.Per andare avanti ci vogliono sacrifici,no parole,meditate gente

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  26. Sognatore1963 4 Aprile 2017 08:44

    Il problema che siamo Missinisi Bunnaci…parliamo sempre si dovrebbe fare questo o quell’altro ma nel momento di creare nuove situazioni ci tiriamo indietro”ma a mia cumpari cu mu fa fari sa vidunu inni”Mio padre,Catanese,nel lontano 1958 venne a Messina,pian piano incomincio a darsi da fare era un contadino,fu il primo a piantare le patate a Messina,facendo tantissimi sacrifici,dopo diversi anni non contento voleva ancora migliorare creo le le prime serre di pomidoro nel Messinese.Quando inizio tutto questo tutti gli dicevano che non avrebbe concluso niente di non fare niente tanto non valeva la pena.Mi diceva sempre se sentivo i Missinisi adesso non avremmo avuto niente.Per andare avanti ci vogliono sacrifici,no parole,meditate gente

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  27. Il ponte c’entra, c’entra, eccome se c’entra.Se il Sig. Franco Caliri si ostina a non capirlo, non ci posso far nulla. Ho consegnato alla paziente riflessione dei lettori più di 500 commenti che lo spiegavano,in maniera articolata e con sufficiente approccio scientifico. Mai una seria ed argomentata confutazione, se non i soliti “mantra” ideologici e…”tautologici o “benaltristi. Niente di serio. Solo tifo integralista da curva sud. Se non si ha voglia o tempo tuttavia per approfondire la questione…basterebbe farsi “illuminare” da un semplice bambino INNOCENTE però di 5 anni od un semplice piccolo LIBERO imprenditore autonomo. Proveranno loro a spiegargli che..c’entra, eccome se c’entra.In ogni altra parte del mondo progredito ..c’entra.

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  28. Il ponte c’entra, c’entra, eccome se c’entra.Se il Sig. Franco Caliri si ostina a non capirlo, non ci posso far nulla. Ho consegnato alla paziente riflessione dei lettori più di 500 commenti che lo spiegavano,in maniera articolata e con sufficiente approccio scientifico. Mai una seria ed argomentata confutazione, se non i soliti “mantra” ideologici e…”tautologici o “benaltristi. Niente di serio. Solo tifo integralista da curva sud. Se non si ha voglia o tempo tuttavia per approfondire la questione…basterebbe farsi “illuminare” da un semplice bambino INNOCENTE però di 5 anni od un semplice piccolo LIBERO imprenditore autonomo. Proveranno loro a spiegargli che..c’entra, eccome se c’entra.In ogni altra parte del mondo progredito ..c’entra.

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