«Per i nostri figli disabili solo diritti negati». L'amaro sfogo di un comitato di famiglie

«Per i nostri figli disabili solo diritti negati». L’amaro sfogo di un comitato di famiglie

«Per i nostri figli disabili solo diritti negati». L’amaro sfogo di un comitato di famiglie

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lunedì 28 Novembre 2016 - 08:13

Il comitato Diritti e dignità sociale affida ad una lettera un accorato appello per il servizio di assistenza igienico sanitaria degli studenti disabili che frequentano le scuole superiori di Messina e provincia. Una storia di rimpalli e ritardi politici e diritti dei più deboli che vengono calpestati.

«Si avvicina il tempo in cui la solidarietà e i sani sentimenti finalmente avranno modo di potersi esprimere, tempo in cui si sente l’aria di festa, di gioia, di unità, specialmente in famiglia, ma questo Natale per i nostri figli diversamente abili e per i loro Assistenti Igienico Personale sarà un Natale triste e deludente».

Inizia così la lettera del comitato Diritti e dignità sociale, uno sfogo amaro sulla condizione del servizio di assistenza igienico-sanitaria per gli studenti disabili delle scuole superiori di Messina e provincia dopo mesi di attesa e troppi rimpalli di responsabilità.

«Il nostro comitato fin qui ha affrontato diverse battaglie, credendo di aver ottenuto qualche vittoria, come l’abolizione dell’art.10 della legge Regionale finanziaria che affidava nelle mani del personale Ata delle scuole questo delicatissimo servizio. Si sperava nel finanziamento dei 70 milioni di euro, tanto decantati della legge di stabilità, ma le regioni a statuto speciale ne sono state escluse; si sperava che la nostra città metropolitana pubblicasse un bando di gara in tempi utili, è riuscita con grandi sforzi a racimolare circa 150 mila euro per tutti i lotti della provincia messinese, al fine di garantire uno spiraglio di servizio, ma quella somma non è stata sufficiente ad erogare lavoro per tutti, e comunque darebbe una copertura di soli venti giorni, senza considerare che il decreto ad oggi non è ancora arrivato in tempi utili, e se arriverà saremo già a cavallo delle festività natalizie. Vogliamo anche mettere che ci troviamo nel caos più totale per le scuole che si ritrovano gli operai in casa a rattoppare crepe per scongiurare possibili disastri? Vogliamo aggiungere che alcune scuole chiudono i battenti, lasciando immaginare i notevoli disagi per gli alunni regolari, figuriamoci per i nostri diversamente abili? E che dire, se verrà mai il giorno in cui inizierà un regolare servizio per i nostri figli, gli assistenti non potranno comunque essere tutti integrati in quanto le risorse economiche non bastano? Infatti, mentre questi sono già insufficienti a coprire le esigenze degli studenti portatori di handicap, questi assistenti vengono comunque considerati in esubero per mancanza di fondi.

CHE VERGOGNA. Sarebbe questa l’anteprima delle iniziative del governo in merito alle semplificazioni, alle ottimizzazioni, allungando i tempi per ottenere un delicato servizio di assistenza? Ridurre gli orari di servizio? Lasciare i diversamente abili a casa proprio quando si avvicinano le festività, momento in cui si sente forte la necessità di trovare un gesto d’amore, un coinvolgimento di questi nostri figli che hanno il diritto come gli altri di assaporare con i loro compagni l’aria natalizia nel contesto scolastico già fortemente trascurato? Non rispettare i diritti e la dignità di chi non ha voce, sembra facile, però attenti, il nostro comitato è stanco di parole, ma noi a nome di tutti i bisognosi (assisiti e assistenti), alziamo un grido forte, un grido che vorrà mettere fine a queste farse, vogliamo che si istituisca subito una graduatoria per gli Assistenti igienico Personale della nostra città metropolitana, una graduatoria fatta così come lo è per i docenti scolastici, un sistema a chiamata diretta come lo è per le altre figure scolastiche, un elenco formato da personale che già opera nel settore da quasi venti anni, tanto logorato da lunghe attese, da precarietà, da sfruttamenti nelle cooperative che li pagano quando gli pare, senza garanzie di continuità, senza futuro. Realtà questa che per effetto non da alcuna garanzia ai nostri figli, i quali vengono trattati non come “ diversamente abili “ ma bensì come “ diversamente aventi diritto ”.

Se veramente la scuola è un obbligo per tutti i figli, indipendentemente dalla loro abilità, perché creare gare d’appalto per queste figure assistenziali, perché questi processi burocratici, perché questi sprechi, perché tentare il proliferare della creazione di cooperative che poi vengono additate come inadeguate o compromesse. Attualmente già da anni le figure scolastiche sono composte da: Dirigenti; Docenti; Insegnati di sostegno; Operatori Ata; e per i diversamente abili vi sono gli Assistenti Igienico Personale. Perché dunque non rendere tutto più semplice, più stabile, più duraturo e più onesto? Solo allora la scuola di obbligo potrà considerarsi tale, perché ad oggi questi figli, nella nostra bella Sicilia e nella nostra bella città metropolitana, hanno si un obbligo: quello di rimanere a casa».

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