In tanti in centro per assaggiare le specialità, in attesa del previsto boom del sabato sera
MESSINA – La prima metà di uno degli eventi più attesi dell’autunno messinese se n’è andata e finora è stato un successo. Lo Street Food Messina sta animando il centro città e Piazza Cairoli (insieme alle vie limitrofe), con un’affluenza alta e tanti messinesi a provare le specialità presenti. Ieri si sono formate lunghe code già dal momento dell’acquisto dei token in ogni angolo della piazza. Con garbo e pazienza, nonni e nipoti, mamme, papà, adolescenti, ragazzi e ragazze di ogni fascia d’età, hanno atteso il loro turno per poter comprare la “moneta” da scambiare agli stand.
Cibo, show cooking e musica
E poi altra coda per assaggiare specialità nostrane, ma anche provenienti da altri territori, come lo sfincione di Bagheria e gli arrosticini. Ma non c’è soltanto cibo allo Street Food e in tanti hanno deciso di partecipare anche per i due eventi “collaterali” presenti. Da una parte lo show cooking, che ha attirato gli sguardi curiosi e ammirati di tanti. Dall’altra i concerti, con le band e i dj messinesi a convogliare intorno al palco a centro piazza una discreta folla, pronta a godersi lo spettacolo gustando buon cibo e bevendo una birra.
Parcheggi intasati e lunghe camminate sul Viale San Martino
E che la serata sarebbe stata un successo lo si capiva già dai parcheggi. La grande maggioranza tra chi ha scelto di passeggiare per gli stand ha utilizzato l’auto. E così in tanti si sono ritrovati a girovagare per le vie parallele del viale San Martino, lungo la Tommaso Cannizzaro e fino al Viale Europa, per poter lasciare l’auto. Il meteo, clemente, ha permesso ai messinesi di passeggiare di più. Un indizio su quanto necessario sia poter lasciare l’auto a casa? Intanto i parcheggi di Cavallotti e “Fosso” di Via La Farina restano aperti 24 ore su 24 nei giorni dell’evento. Probabilmente nella giornata di oggi ce ne sarà bisogno.
Troppa approssimazione nella gestione dei token secondo me.si perdeva più tempo a fare la coda li che a girare tra gli stand..
E poi secondo me alcuni prezzi erano gonfiati a dismisura.un panino con la salsiccia 6 token/euro rasenta la rapina.
La crisi vale per tutti non solo per i commercianti.
Neanche mi sognerei di fare ore di fila per assaggiare qualcosa, concordo con i prezzi alti di diversi ristoratori, infatti non esiste un panino con salsiccia sei euro.
Fila per un arancino a 5 euro, ma siamo matti? Cibo da strada o da ristorante a 5 stelle?Iniziativa lodevolissima, ma proibitiva come prezzi, a Messina l’importante è mangiare in qualunque modo e a qualsiasi prezzo.
Panem et circenses…
Ma perché non si è pensato a creare dei token digitali acquistabili direttamente in app? Sarebbe stato molto più comodo e ne avrebbero venduti molti di più…
… festa paesana… nulla di più….lo specchio di questa povera città…
Venerdì sera alle 21.45 token finiti. Dopo una lunga attesa in una lunga fila ho deciso di andare a cenare in una pizzeria. Forse si poteva pensare che ci sarebbe stata questa grande affluenza e proporre un’alternativa alla fila in piedi davanti a un botteghino chiuso!
Ancora c’è tanto da fare per migliorare: io e mio figlio, dopo un’ora di attesa per acquistare il ticket, siamo andati via a stomaco vuoto…. Perché non istituire altri stand, considerato che era certa l’affluenza numerosa? Oppure perché non si può pagare presso i singoli esercenti?
Questo evento conferma che non bisogna chiudere strade ma aprirle e creare parcheggi invece di levarli. Il mezzo pubblico alle 22 alle 23 a mezzanotte dove quando chi in che film
L’evento è organizzato bene e piace molto alla gente, l’unica pecca è la distribuzione dei token: nel 2023 non si può fare la fila di un’ora. Come suggerito da qualcuno si poteva pensare all’acquisto tramite app.
L’ evento è sicuramente migliorabile sotto vari aspetti. Ad ogni modo, trovo che la nostra mentalità di perenne insoddisfazione e fastidio per qualunque iniziativa sia avvilente.
Le file in molti stand senza alcuna logica e ordine, si creavano file laterali dal nulla e passavano avanti a quelle persone che in mezzo stavano aspettando il loro turno inutilmente , al solito, lo scaltro messinese è sempre presente, organizzazione non pervenuta
Manifestazione riuscitissima nonostante le file lunghissime, sia per comprate i cosiddetti token che per convertirli in cibo, ma soprattutto perché si è usato questo sistema? (a proposito perché non chiamarli con il loro nome: gettoni)
Vero che dal punto di vista fiscale, il comma 3 lettera a) dell’articolo 143 del testo
Unico delle Imposte sui Redditi (Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917) i fondi raccolti con la somministrazione di alimenti e bevande, in occasione di feste e sagre paesane, non concorrono alla formazione del reddito imponibile, ai fini IVA e delle imposte sui redditi, basta presentare la cosiddetta S.C.I.A. questo giustificherebbe l’uso di questo bizzarro quanto difficoltoso metodo di pagamento, ma dovrebbe riguardare solo gli enti religiosi, partiti o movimenti politici ed enti aventi scopo benefico, le cosiddette OnLus.