Lucia Messina, cintura nera I dan di karate, non sa con precisione quando nacque in lei la voglia di iniziare arti marziali ma per lei, il Karate, è espressione dell’anima.
“Questo – afferma – credo sia abbastanza per coglierne un significato filosofico. Sul tatami impari tante cose soprattutto a conoscere te stesso, acquisendo così caratteristiche fondamentali che mi hanno accompagnato ieri da bambina oggi da Donna in questo percorso di vita”.
E’ diventata cintura allenandosi ore e ore studiando aspetti pratici e teorici sostenendo esami, frequentando stage con grandi Maestri come Fujioka. Ha affrontato, oltre che vissuto le difficoltà, dei Campionati Regionali Italiani e Internazionali e verosimilmente crede “che le difficoltà sono minime se ci metti mente e cuore. Tuttavia ti devi rimboccare le maniche se durante un Kumitè ti trovi l’avversario che ironicamente parlando ti vuole mettere K.O”.
Consiglia vivamente la pratica delle arti marziali, sia per la difesa personale ma soprattutto ai ragazzi e ragazzeche nutrono un senso di insicurezza. “Vedi l’arte marziale è costanza determinazione ma allo stesso tempo sicurezza sfociata in eleganza che riflette i giudizi dei grandi maestri oltre che dei giudici”.
E’ una disciplina utile, indipendentemente se sei uomo o donna, per la difesa personale “ma é – afferma – consigliabile in particolar modo alle donne in quanto, acquisendo le basi fondamentali, il tuo corpo diventa un’arma”.