Il Consiglio comunale di Messina in prima linea contro il femminicidio

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domenica 24 Novembre 2013 - 08:15

All’ordine del giorno ci sono addirittura due provvedimenti in tal senso, uno dei quali è stato preparato direttamente dalla presidente Emilia Barrile. L’atto che approderà in Aula servirà a «sollecitare l’Amministrazione comunale, regionale e nazionale ad assumere iniziative e ad impegnare risorse adeguate per la prevenzione e il contrasto ad ogni forma di violenza di genere»

Donne perseguitate; abusate, psicologicamente e fisicamente, ed uccise. Un fenomeno diventato dilagante e ribattezzato con il nome di femminicidio, ovvero una vera e propria strage di donne, il più delle volte brutalmente massacrate dai propri uomini, mariti,compagni fidanzati o ex in cerca di vedetta. I numeri sono impressionanti: nel 2012 le donne uccise sono state oltre centoventi, una su quattro era sul punto di chiudere una relazione o l'aveva già fatto. La stragrande maggioranza dei femminicidi viene commesso dentro le proprie mura domentiche o di quelle dell'assassino o di un familiare.

Gli organi di stampa raccontano ormai quotidianamente notizie di violenza sulle donne . In tutta Italia, già da tempo, operano associazioni in difesa delle donne vittime di soprusi e stalkerizzate e sono sempre più numerose le iniziative nate con lo scopo di contrastare questo fenomeno. Tra queste c’è anche “Un posto occupato” lanciata dalla messinese Maria Andaloro , alla quale ha finalmente deciso di aderire anche il Comune di Messina.

All’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale,che si terrà martedì prossimo, ci saranno addirittura due provvedimenti in tal senso, uno dei quali è stato preparato direttamente dalla presidente Emilia Barrile.

Nell’atto viene ricordato che lo scorso 11 ottobre 2013 il Senato ha approvato il decreto legge del 14 agosto 2013 n. 93 contro il fenomeno del Femminicidio. Nella nuova legge sono previste maggiori tutele processuali alla donna vittima di violenze, con un'aggravante nel caso in cui gli stessi atti violenti vengano perpetrati in presenza di minori. È inoltre previsto l'arresto obbligatorio nei casi di flagranza di reato di maltrattamento o stalking. La legge infatti è nata soprattutto per proteggere le donne dalle violenze di ex mariti o compagni, i colpevoli più frequenti di questo reato.Sono inoltre state stanziate risorse per finanziare case-rifugio per le donne che abbandonano un tetto coniugale con un marito violento.

Il provvedimento che sarà sottoposto all’Aula evidenzia che «le Amministrazioni locali possono avere un ruolo importante nel promuovere politiche, servizi ed iniziative per prevenire ed eliminare la discriminazione e la violenza nei confronti delle donne».

Nella premessa della proposta viene sottolineato che il Consiglio Comunale intende condannare «ogni forma di discriminazione e di violazione dei diritti umani e in particolar modo delle donne»; ribadire che «il tema della sicurezza coinvolge tutti i cittadini e le cittadine» e puntualizzare che «politiche mirate non possono prescindere da convinti investimenti sul piano sociale e sul piano educativo»

L’atto che approderà in Consiglio comunale servirà ,quindi a «sollecitare l’Amministrazione comunale, regionale e nazionale ad assumere iniziative e ad impegnare risorse adeguate per la prevenzione e il contrasto ad ogni forma di violenza di genere».

Intento fondamentale del provvedimento è infine « impegnare la Giunta Comunale a sostenere iniziative volte a promuovere la più ampia consapevolezza sulle violazioni dei diritti fondamentali delle donne di cui ciascuna è portatrice al di là della propria appartenenza etnica, culturale, religiosa; ad aderire alla campagna “Un posto occupato contro il Femminicidio” per dedicare un posto all’interno del Consiglio Comunale di Messina a ciascuna di quelle donne che avrebbero avuto diritto di occuparlo, prima che un marito, un fidanzato, un ex, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla loro vita».

2 commenti

  1. Non pensate che il sostantivo “femminicidio” sia un’ulteriore violenza alle donne ? Forse “donnicidio”, anche se il significato non cambia, è più rispettoso delle donne che hanno subito violenza.

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  2. Secondo me sono xxxxxxate, picchiare una donna o peggio ucciderla è un reato previsto dal codice penale , questo è sufficiente e più efficace di queste azioni propagandistiche , di certo non sono queste buffonate a fungere da deterrenti per non commettere reati sulle donne.

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