Il Comune vicino al dissesto: tre mesi per trovare la “cura”….e i soldi

Il Comune vicino al dissesto: tre mesi per trovare la “cura”….e i soldi

Danila La Torre

Il Comune vicino al dissesto: tre mesi per trovare la “cura”….e i soldi

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giovedì 20 Settembre 2012 - 14:42

Nell’incontro con i capigruppo, il commissario Croce non nasconde la gravità della crisi finanziaria dell’ente: se entro il 31 dicembre la situazione non migliora, il dissesto sarà inevitabile

Un’ora e mezza circa di colloquio per conoscersi, guardarsi in faccia ma soprattutto per capire da dove iniziare per salvare il Comune, che assomiglia sempre più ad un malato terminale . Con poche speranze di vita. Dall’incontro tra il commissario Luigi Croce ed i capigruppo consiliari, svoltosi rigorosamente a porte chiuse, è emersa una verità drammatica: ad oggi l’ente ha un buco di 40 milioni di euro e Croce – come riportato da tutti i consiglieri comunali al termine del confronto – si è dato tre mesi di tempo per evitare il dissesto. Se entro il 31 dicembre la situazione non sarà mutata, a partire da gennaio 2013 il dissesto sarà inevitabile. Chissà cosa penserà adesso l’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, oggi in piena campagna elettorale, che aveva chiuso la sua stanza di palazzo Zanca dicendo che la situazione finanziaria dell’Ente non era poi così preoccupante. E questo, giusto per rinfrescare la memoria, accadeva solo 20 giorni fa e non vent’anni fa .

Secondo Croce, invece, la situazione è più che preoccupante, è allarmante e forse senza via d’uscita. Attualmente – ha spiegato il commissario ai rappresentanti del Civico Consesso – nelle casse comunali ci sono solo 1,5 milioni di euro, nei prossimi giorni dovrebbero essere trasferiti dal Governo 14 milioni di euro e dalla Regione dovrebbe inoltre arrivare una finanziamento di circa 5 milioni di euro per l’emergenza rifiuti. La vera sfida, però, sarà quella di recuperare i 50 milioni di euro di crediti che il Comune vanta e che sino ad oggi non è riuscito a riscuotere. Resta, poi, sempre in piedi la battaglia legale con il Ministero dell’Interno sul patto di stabilità 2011, che il Comune ha sforato subendo una sanzione di 7 milioni di euro. L’udienza al Tar del Lazio è fissata il 15 ottobre. Il reggente di Palazzo Zanca ha, inoltre, confessato ai consiglieri comunali che se non ci sarà la svolta auspicata saranno a rischio persino gli stipendi di novembre e dicembre dei dipendenti comunali. Insomma, il Comune tocca il fondo e per risalire ci sarà bisogno della collaborazione di tutti: a tal proposito, Croce ha sollecitato il Consiglio comunale ad approvare rapidamente sia la delibera sull’Imu che quella sull’introduzione della tassa di soggiorno, che sicuramente non serviranno a risollevare le sorti del Comune ma potrebbero comunque dare una boccata d’ossigeno, evitando così la totale asfissia.

Questione economica, dunque, al centro dell’incontro ma non solo. Croce e consiglieri comunali si sono confrontati anche sul nodo delle partecipate e, a parte l’arrivo dei finanziamenti regionali per il settore dei rifiuti, il commissario ha annunciato che intende mettere a capo dell’ Atm un grande manager in grado di elaborare un serio piano industriale ed attuare una rimodulazione del personale, senza licenziamenti ma con una riorganizzazione dei 600 dipendenti iscritti sul libro paga dell’azienda trasporti, oggi sull’orlo del baratro. Tra gli argomenti trattati nella riunione odierna figurano anche: il secondo palazzo di giustizia; gli svincoli , su cui pare Croce abbia detto di voler mettere «il bollo», facendo tutto ciò che è nelle sue possibilità per arrivare all’apertura dell’arteria di collegamento; l’esercito di esperti (55!) nominati da Buzzanca, di cui Croce si sarebbe detto sorpreso, accordando la richiesta avanzata da alcuni consiglieri di revocare le determine firmate dall’ex primo cittadino.

Al termine del colloquio, i consiglieri comunali si sono detti soddisfatti per l’accoglienza che ha riservato loro Croce: «Il commissario ha mostrato nei nostri confronti piena disponibilità e si è detto pronto alla massina collaborazione con l’organo consiliare» è il coro unanime dei capigruppo che hanno preso parte all’incontro. «Croce- hanno aggiunto – ci ha assicurato che agirà rispondendo solo a se stesso e che intende portare avanti un’operazione verità nei confronti della città». Un impegno preciso quello di Croce, che sarà misurato e “giudicato” sui fatti e non sulle parole. Per adesso, ma solo per adesso, è sufficiente sapere che l’aver accettato l’incarico attribuitogli dalla Regione è stato per lui un «gesto di follia». E come dargli torto visto lo scenario all’interno del quale dovrà operare per tentare di salvare il malato terminale, alias il Comune di Messina . (Danila La Torre)

14 commenti

  1. non riesco a sloggarmi

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  2. precario affamato 20 Settembre 2012 16:31

    LI COMMISARIO SI VEDE CHE AMA IL DIALOGO VEDI OGGI INCONTRO CON I CONSIGLIERI COMUNALI MA SPERIAMO CHE IL DIALOGO CI SIA SEMPRE NON COME X SINDACO NON TENEVA IN CONSIDERAZIONE I CONSIGLIERE NO X TUTTI CERANO I LECCHINI CHE ASPETTAVANO DIETRO LA PORTA OU DI TUTTI I PARTITI A DIMENTICAVO GIRA VOCE CHE QUALCUNO A DOMANDATO IL PERCHE ANCORA NON AVEVANO PAGATI L.INDENNITA A CONSIGLIERI COMUNALI E DI QUARTIERE ORMAI SIAMO A TRE MESI ED SOOTTOVOCE IL CAPO POPOLO A DETTO AL COMMISSARIO QUANDO FIRMAVA I MANDATI PER LORO E CASO MAI VOTANO TUTTO IN CONSIGLIO QUELLO CERA DA VOTARE E SUBITO CASO CONTRARIO BLA BLA BLA BLA.A NO CAPO POPOLO IMBROGLIONE

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  3. tutto questo perche qualcuno non lo chiede al sig. buzzanca che saraì presente in fiera per accompagnare il candidato alla regione?

    Perche non gli si rinfaccia la conferenza stampa delle dimissioni da sindaco in cui diceva di avere completato il programma lasciando messina in ottime acque?

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  4. Tempo fa, non a caso, volli ricordare il caso Alessandria.
    Devo ammettere che ci stiamo avvicinando al momento più velocemente di quanto potessi mai immaginare.

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  5. Non “Un’ora e mezzo circa di colloquio per conoscersi”, ma il tempo, anche se stretto, per mettere sul tappeto i temi più scattanti del nostro Comune. Certamente un incontro che vede come protagonisti da una parte il neo commissario regione dr. Luigi Croce e dall’altra parte i capi gruppo dell’assemblea elettiva del Comune di Messina. Durante l’incontro, svoltosi a porte chiuse, diversi sono stati i problemi trattati fra i quali assumono importante determinante, in particolare modo, la situazione finanziaria del Comune di Messia, la situazione dell’Atm ed infine l’eventuale dichiarazione del “dissesto finanziario” del Comune di Messina. Per quanto riguarda il passaggio dell’articolo oggetto di commento ove si afferma che “nelle casse comunali ci sono solo 1,5 milioni di euro” non è detto se detta somma è costituita da “soldi propri” oppure è una residuo disponibilità delle anticipazioni di cassa concessa dal tesoriere al Comune, ossia soldi non propri. Passando all’Atm si legge che “il commissario ha annunciato che intende mettere a capo dell’Atm un grande manager in grado di elaborare un serio piano industriale ” Ho da tempo sostenuta che il problema dell’Atm non consiste nella mancanza di “un piano industriale”, ma nella carenza di liquidità collegata ad un indebitamento eccessivo ed incontrollato. Bilanci di esercizio dal 2003 da rottamare e per di più non approvati dal Consiglio Comunale che, nel complessivo, evidenziano oltre 50 milioni di euro di perdite di esercizio e quindi, debiti giuridicamente perfezionati possono ritenersi la causa principale dell’attuale situazione disastrosa dell’Atm. Sono convinto che qualora il commissario trasferirà all’Atm 50 milioni di euro all’Atm, ma non quelli derivanti dai crediti che intende recuperare per risollevare le sorti del Comune, allora vedremo l’Atm rinascere ed essere nelle condizioni di fornire ottimi servizi di mobilità a tutti i messinesi. Un passaggio dell’articolo dice ” Secondo Croce, invece la situazione è più che preoccupante, è allarmante e forse senza via d0’uscita” e successivamente aggiunge “ha inoltre confessato ai consiglieri comunali che non ci sarà la svolta auspicata (forse il recupero dei 50 milioni di crediti che dovrebbero essere i cittadini messinesi a pagarli)), saranno persino a rischio gli stipendi di novembre e dicembre (aggiungo 13 mensilità) dei dipendenti comunali (si è dimenticato di menzionare anche i dipendenti delle partecipate e delle cooperative sociali)”
    Il Comune di Messina è dal 2003 che si trova in stato di “dissesto finanziario” conclamato, tant’è che da anni riesce a sopravvivere se non attingendo alle anticipazioni di cassa concesse dal tesoriere comunale, situazione questa contestata più volte, anche, dalla Corte dei Conti. Oggi e non al 31/dicembre, siamo alla resa dei conti. Messina abbiente è ai limiti storici mettendo a rischio l’igiene cittadina, l’At, è allo sfascio più completo non essendo nelle condizioni di garantire i servizi di mobilitò cittadina e di collegamento con i villaggi mentre la carenza di liquidità non consente al Comune di onorare i debiti giuridicamente perfezionale nei confronti di persone, ditte o società che hanno effettuato forniture di beni e/o prestazioni di servizi a favore dell’amministrazione comunale. Ritengo che già da anni, ma oggi più incisivamente, ricorrono i presupposti di legge per lo “stato di dissesto finanziario” previsti dall’articolo 244 del decreto legislativo 267/2000 che, per ogni buon fine, intendo riportare::”Si ha lo stato di dissesto finanziario se l’ente non può garantire l’assolvimento delle funzioni dei servizi indispensabili (igiene cittadina e mobilità urbana) ovvero esistono nei confronti dell’ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si possa fare fronte con fondi propri” Come per gli anni passati, anche oggi ricorrono tutte le condizioni per la dichiarazione di “dissesto finanziario” del Comune di Messina. Non lo fece a suoi tempo il commissario Sbordone, e, probalbimente non farà il commissario dr. Croce dato che le conseguenze previste dall’articolo 248 del decreto legislativo 267/2000 per coloro che hanno amministrato la nostra città in questi ultimi dieci sarebbero devastanti. Il commissario dr. Luigi Croce passerà alla storia?. Attendiamo con fiducia.

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  6. Una cura semplice efficace e moderna in linea con l’odierna crisi: TUTTI A CASA o quantomeno gli ultimi assunti!
    D’altronde nelle aziende in difficoltà non mandano a casa gli ultimi assunti? E facciamolo pure qua così magari iniziano a rendersi conto che il posto statale non è invulnerabile..

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  7. non era quello che aveva realizzato il 99% el programma.l’uno eral’ultimo esperto che non è riuscito a nominare ma va là……

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  8. a questo punto due sono i fatti: o è imbroglione Croce o è imbroglione Buzzanca.
    Non ho dubbi ……………..
    VOTA ANTONIO

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  9. Buzzanca ha ultimato davvero il 99% del suo programma: DISTRUGGERE MESSINA.
    E dopo Buzzanca … resta solo l’1% da fare..

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  10. Caru Buzzanca, u Cummissariu Croce
    quannu para sapi chiddu chi dici.
    Si dissi chi semu quasi o fallimentu
    non su’nzunnau, ma si rinniu cuntu 
    …appena visti u primu documentu. 
    Fu nnuminatu iddu picchi capaci
    di scummigghiari i fusti ddi buddaci.
    …Prigamu u Signuri mî nnu benedici
    e, fora d’ognunu, mî nni libira i ll’incapaci.

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  11. In galera non va nessuno??La magistratura e la guardia di finanza dove sono??Almeno vengano licenziati così come succede nelle aziende per i lestofanti

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  12. Carissima Danila LA TORRE, se non ci fosse Tempostretto, redazione e commentatori, saremmo all’oscuro di quei numeri pubblicati ma nascosti ai messinesi. TempoStretto ha funzionato come amplificatore, ma dobbiamo andare con il cuore oltre l’ostacolo, è il momento di una intervista ai Revisori dei Conti del Comune, quelli nominati da Peppino BUZZANCA prima di scappare da Messina per un posto da 20.000 euro al mese: 10 volte lo stipendio di chi educa i nostri ragazzi o garantisce la nostra sicurezza o rischia la vita nella protezione civile,cioè i vigili del fuoco,quando sono al massimo delle loro carriere, 6 volte di chi salva la nostra vita in una sala operatoria, 20 e spesso 30 volte la commessa, che garantisce inconsapevolmente l’elezione di chi gli è imposto dal suo principale, 20.000 volte del disoccupato/a che non trova lavoro per lo sperpero di denaro pubblico nelle tante pieghe del voto di scambio.
    I Revisori dei Conti DEVONO dire ai messinesi COME controllano i conti di palazzo ZANCA, che spero di chiamare presto MUNICIPIO, oggi non lo siamo.

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  13. Visto che si parla di malattia terminale, quello che fa cadere le braccia è che finora la malattia non solo non sia stata curata, ma sia stata addirittura negata da chi doveva curarla. Da tempo si parlava del dissesto finanziario di Messina, lo sapevano pure i sassi: allora, o Buzzanca è stato un incompetente, o Buzzanca se ne è altamente fregato. E intende andare a far danno su scala più vasta, evidentemente. Come è accaduto per l’Italia, anche qua, usurato e rotto il giocattolo, si va via e si lascia ad altri il compito di aggiustarlo. E noi doppiamente curnuti e bastuniati, in quanto italiani e in quanto messinesi.

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  14. Il Commissario Croce dovrebbe dichiarare subito il dissesto finanziario del Comune in quanto e’ l’unico modo di mettere un punto su questa situazione e soprattutto e’ l’unico modo per mandare a casa definitivamente tutta la classe politica dell’ultimo decennio in modo tale da non dover piu’ sopportare di vedere persone che hanno amministrato la ns citta’, rovinandola, che ancora hanno la faccia di presentarsi fare comizi interviste e candidarsi ad altre poltrone.

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