Piano di riequilibrio e dissesto gemelli diversi? Il vicesindaco Signorino:"Nient'affatto"

Piano di riequilibrio e dissesto gemelli diversi? Il vicesindaco Signorino:”Nient’affatto”

Rosaria Brancato

Piano di riequilibrio e dissesto gemelli diversi? Il vicesindaco Signorino:”Nient’affatto”

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mercoledì 18 Marzo 2015 - 23:03

"Si rischia di narrare la storia di c'era una volta e adesso non c'è più". Il vicesindaco Signorino interviene a proposito dell'articolo sulle somiglianze tra Piano di riequilibrio e dissesto. "A mio avviso non sono così simili" dice, e spiega perché è preferibile il riequilibrio. In realtà la storia che si sta narrando "c'era una volta e c'è ancora".

Il vicesindaco e assessore al bilancio Guido Signorino interviene sulla serie di articoli che Tempostretto sta dedicando al Piano di riequilibrio. Pubblichiamo con piacere le precisazioni anche perché è un modo per alimentare quel dibattito sul Piano di riequilibrio e sulla situazione deficitaria del Comune che in Consiglio comunale non c’è stato, vuoi perché gli atti contabili arrivano sempre all’ultimo momento utile, vuoi perché evidentemente all’Aula il confronto sui conti non interessa più di tanto, anche alla luce delle leggende metropolitane sulla decadenza dei consiglieri che hanno fatto da “deterrente” ad una serena valutazione delle carte. Riteniamo invece che, al di là delle singole opinioni, sia interessante conoscere i dettagli della strategia economica che riguarderà il nostro territorio, il destino nostro e dei nostri figli per i prossimi 10 anni e più, indipendentemente da quello che il Ministero deciderà.

Il vicesindaco Signorino interviene in merito all’articolo del 16 marzo “Piano di riequilibrio e Dissesto, gemelli diversi solo nei tempi”, (vedi articolo allegato) nel quale venivano affiancate le conseguenze per i messinesi in entrambi i casi. Conseguenze che, in molti punti sono simili. Attenti, avverte Signorino,non è così,e spiega perché secondo lui il Piano di riequilibrio è un “male minore” che lascerebbe meno ferite del dissesto: “C’è il rischio di narrare la storia di un tempo che fu, che “…c’era una volta e adesso non c’è più”.

Tra le somiglianze evidenziate nell’articolo c’era l’obbligo delle aliquote e delle imposte fino al tetto massimo (fino a 5 anni in caso di dissesto e a 10 per il Piano di riequilibrio) e le disposizioni in materia di personale. Tra le differenze quelle relative al fatto che nel caso del riequilibrio, alla riduzione prevista delle spese per il personale si aggiungerebbe la necessità di ridurre del 10% le spese per servizi e del 25% quelle per trasferimenti ad altri enti. Infine con il Piano di riequilibrio si accede al Fondo di rotazione (da restituire in 10 anni) mentre con il dissesto al Fondo dello Stato (con pagamento diretto degli oneri finanziari a carico del Ministero da ammortizzare in 20 anni).

“Il quadro sopra descritto riepiloga il Testo Unico degli Enti Locali (D. Lgsl. 267/2000)- scrive Signorino- ma non tiene conto della normativa sopraggiunta che, in tempi più o meno recenti, ne ha modificato modalità o anche possibilità di applicazione. Anzitutto è bene rammentare che mentre nel caso di dissesto l’adozione delle aliquote al massimo di legge è un obbligo inderogabile (e, una volta deliberato, irrevocabile), nel caso della procedura di riequilibrio, invece, si tratta di una misura facoltativa che l’Ente è invitato ad accogliere, ma dalla quale può recedere in ogni momento, qualora gli equilibri di bilancio lo dovessero consentire.

In secondo luogo l’impatto sul bilancio dell’attivazione della procedura del dissesto è ben più pesante del vincolo di riduzione delle spese per servizi (10%) o per trasferimenti ad altri enti (25%) rispetto ad un anno di riferimento che vale per i Comuni in riequilibrio. In questo caso, infatti, rispettando questi vincoli, l’Ente avrebbe autonomia di gestione del bilancio, del quale potrebbe determinare la dimensione, potendo finanziare investimenti e spese secondo le indicazioni dell’amministrazione e le decisioni del consiglio. Nel caso del dissesto, invece, l’Ente sarebbe obbligato a redigere all’inizio del periodo un “bilancio stabilmente riequilibrato”, disciplinato dall’articolo 259 del TUEL: si tratta del “nuovo” bilancio, che deve attivare sul fronte delle entrate la massima pressione fiscale e su quello delle uscite l’eliminazione, o quanto meno una riduzione di tutte le spese “non indispensabili”. Questo vincolo, presente nella procedura di riequilibrio solo per la fase di valutazione e ammissione del piano, rimarrebbe per l’intero periodo della gestione in caso di dissesto; ciò significa che la difficoltà ad autorizzare le spese “non obbligatorie” (ricordate il cero votivo, o il taglio delle “notti della cultura”, o la difficoltà a finanziare le festività della Vara?) rimarrebbero per l’intero quinquennio, mentre verrebbero meno nella gestione “ordinaria” del riequilibrio. Ancora, una importante differenza tra gestione degli enti dissestati e gestione degli enti in riequilibrio consiste nell’utilizzo dei beni immobili ai fini del ripiano dei debiti. L’organismo straordinario di liquidazione (i “commissari”) dispone di tutto il patrimonio “non indispensabile per i fini dell’ente”, che potrà essere venduto tramite affidamento a società immobiliari; se il Comune volesse mantenere la disponibilità di qualche specifico bene, dovrebbe acquistarlo dai liquidatori. Proprio così: per godere dei suoi beni, il Comune dovrebbe …comprarseli (art. 255, comma 9). Per contro, nella procedura di riequilibrio, sono i Comuni a definire nel “piano delle alienazioni” gli immobili da vendere per il riequilibrio. In merito poi al presunto accesso ad una garanzia statale per un mutuo presso Cassa Depositi e Prestiti da potersi dedicare al saldo dei debiti e da restituirsi in venti anni, occorre precisare che la riforma del Titolo V della Costituzione intervenuta nel 2001 ha modificato sostanzialmente il quadro di riferimento. L’art. 31 (c. 15) della L. 289/2002 dispone infatti che le norme relative alla disciplina dell'assunzione di mutui per il risanamento dell'ente locale dissestato, non trovano applicazione per gli enti che abbiano dichiarato il dissesto dopo l’entrata in vigore della riforma del 2001. Inoltre, la stessa riforma appena richiamata introduce all’art. 119 il divieto di contrarre mutui per spese che non siano di investimento. Ciò significa che: 1) i debiti che possono essere pagati con mutui sono solo quelli relativi a spese per investimenti 2) lo Stato non garantisce più gli oneri dei mutui contratti dagli enti dissestati. Inoltre se nel periodo della liquidazione straordinaria non vengono saldati tutti i debiti, questi tornano a carico dell’ente. In realtà, grazie all’azione politica dell’Amministrazione Accorinti, il Testo Unico degli Enti Locali è stato modificato dalla legge di conversione del DL 16/2014, che ha introdotto la possibilità di contrarre mutui per sostenere gli investimenti. Allo stesso modo il lavoro politico promosso dalla Giunta Accorinti ha consentito di ottenere l’immediata e integrale utilizzabilità del fondo di rotazione. Ciò significa che i piani di riequilibrio non sono più strumenti di pura austerità, ma opportunità per introdurre (tramite il saldo dei debiti) liquidità nel sistema locale e sostenere alcuni investimenti, mantenendo in capo all’Ente l’autonomia nelle scelte di gestione del patrimonio pubblico e del bilancio comunale. Sono vantaggi non da poco. Per questo, a mio avviso, dissesto e riequilibrio non sono così simili e, tra i due, il riequilibrio (se perseguibile) è sicuramente da preferirsi al dissesto. P.S.: mi riservo un ulteriore intervento sull’articolo che assimila la gestione di bilancio 2009-2012 a quella 2013-2015".

Fin qui le precisazioni del vicesindaco Signorino secondo il quale il quadro delle somiglianze tra dissesto e piano di riequilibrio sarebbe una sorta di “c’era una volta e adesso non c’è più”. Invece c’era una volta e c’è ancora. Vediamo perché. 1) Iniziamo con il tetto massimo alle aliquote ed alle imposte. Secondo il vicesindaco il tetto massimo ad aliquote ed imposte sarebbe obbligatorio in caso di dissesto per tutti e 5 gli anni (quindi irrevocabile) e facoltativo in caso di riequilibrio e,se adottato,comunque revocabile in qualsiasi momento nel corso dei 10 anni. Non è così. A prescindere dal fatto che il Comune già adesso ha adottato le massime aliquote e pertanto sembra assai improbabile che le riduca in pieno riequilibrio, anche tenendo conto del fatto che la pur entusiastica ipotesi che Atm e Amam producano profitti, è poco realistica, sono le norme di accesso al Fondo di rotazione ad obbligare i comuni che ne fanno richiesta ad alzare le aliquote al tetto massimo. Ad ogni modo il caso Milazzo dimostra che anche con il dissesto si possono ridurre le aliquote anche prima dei 5 anni. E’ quanto farà infatti il Comune di Milazzo dalla prossima settimana,a due anni esatti dalla dichiarazione di dissesto, riducendo Imu e Cosap grazie alla legge 662 del 1996 art. 1 comma 157. Quanto a Tari e Tasi non sono stati raggiunti i tetti massimi grazie all’individuazione e successiva iscrizione all’anagrafe tributaria di oltre 2.500 evasori. Ne consegue che le imposte si possono abbassare anche prima dei 5 anni in base alla normativa. 2) Secondo il vicesindaco inoltre non sarebbe più possibile accedere al Fondo dello Stato in caso di dissesto. Anche in questo caso non è proprio così. Sempre Milazzo, in piena fase di dissesto,ha ottenuto dal Ministero lo scorso anno un Fondo per il risanamento dei conti pari a 17 milioni e 800 mila euro, utilizzati per il pagamento dei fornitori e dei creditori (da ammortizzare in 20 anni). 3) Pur attribuendo alla giunta Accorinti una profonda determinazione nel voler affrontare nel migliore dei modi la difficile situazione deficitaria è bene ricordare che il Tuel è stato modificato, inserendo i Piani di risanamento con la 213 del 2012, quando l’amministrazione messinese non era ancora in carica e che le successive integrazioni, come la legge di conversione del D.L. 16/2014, riguardano il recepimento del Salvacomuni, grazie anche alla spinta di Comuni come Roma o Napoli, probabilmente più care a Renzi della città dello Stretto. L’immediata e integrale disponibilità del Fondo di rotazione, pur auspicabile per tutti noi, è infine legata alle leggi della matematica, e tutto dipende da quanti Comuni faranno richiesta. La cifra massima dei 300 euro ad abitante, così come l’immediata disponibilità integrale della somma, dipendono quindi dal numero di “fette” con le quali sarà divisa la “torta”. Nel 2013 ad esempio, la cifra attribuita per abitante, visto l’elevato numero di istanze presentate e le risorse disponibili,è sceso da 300 euro a 147. E’chiaro che ci auguriamo che non sarà così quando si tratterà di attribuire il Fondo per i comuni che ne hanno fatto adesso richiesta.

Va da sé che comunque la scelta tra Piano di riequilibrio e Dissesto è una scelta squisitamente politica intesa come determinazione nel dare un tipo di risposte al territorio piuttosto che altre e come tale pienamente legittima qualunque essa sia.

Rosaria Brancato

22 commenti

  1. C’è un aspetto INQUIETANTE nella vicenda del risanamento,il SILENZIO ASSORDANTE delle opposizioni,di tutto il Consiglio.Qual’è il PIANO alternativo del PARTITO DEMOCRATICO o del CENTRODESTRA? CALABRO’ si vanta di conoscere le cose del Comune,oggi non mette in piedi uno straccio di misura diversa.Ci ricorderemo di questo alle elezioni e nei commenti evidenzierò questa fuga alla Peppino BUZZANCA,spero lo faccia da subito TempoStretto.DITECI le vostre azioni di risanamento altrimenti questo è il PIANO del PD e delle tante anime(in pena)del CENTRODESTRA.Nessuno dice della impossibilità di mantenere il livello di spesa corrente 2014,€936 pro capite, siamo ai livelli di città virtuose come Bari €957,Palermo €959,Verona €1078,Croce la portò a €820

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  2. C’è un aspetto INQUIETANTE nella vicenda del risanamento,il SILENZIO ASSORDANTE delle opposizioni,di tutto il Consiglio.Qual’è il PIANO alternativo del PARTITO DEMOCRATICO o del CENTRODESTRA? CALABRO’ si vanta di conoscere le cose del Comune,oggi non mette in piedi uno straccio di misura diversa.Ci ricorderemo di questo alle elezioni e nei commenti evidenzierò questa fuga alla Peppino BUZZANCA,spero lo faccia da subito TempoStretto.DITECI le vostre azioni di risanamento altrimenti questo è il PIANO del PD e delle tante anime(in pena)del CENTRODESTRA.Nessuno dice della impossibilità di mantenere il livello di spesa corrente 2014,€936 pro capite, siamo ai livelli di città virtuose come Bari €957,Palermo €959,Verona €1078,Croce la portò a €820

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  3. Cari messinesi i debiti bisogna pagarli con soldi e sacrifici veri. Il 27,32% delle risorse previste dal PIANO sono AUSPICI, in ogni caso legate ad una efficace ma ORDINARIA amministrazione di un Comune, non sono misure straordinarie come la Corte e la grave situazione pretendono. Le due azioni predisposte dal dipartimento entrate tributarie valgono €67.870.720(il 15%), quelle del dipartimento politiche del territorio €53.300.000(l’11,8), mentre le cinque azioni della misura 10 €2.549.043(lo 0,52%, ripeto sono solo AUSPICI di una ordinaria amministrazione a divenire, pari a €123.779.760, sono entrate sulla carta, illudono noi messinesi sulla facilità di superare questo difficile momento. BISOGNA INCIDERE CON IL BISTURI SULLA SPESA CORRENTE.

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  4. Cari messinesi i debiti bisogna pagarli con soldi e sacrifici veri. Il 27,32% delle risorse previste dal PIANO sono AUSPICI, in ogni caso legate ad una efficace ma ORDINARIA amministrazione di un Comune, non sono misure straordinarie come la Corte e la grave situazione pretendono. Le due azioni predisposte dal dipartimento entrate tributarie valgono €67.870.720(il 15%), quelle del dipartimento politiche del territorio €53.300.000(l’11,8), mentre le cinque azioni della misura 10 €2.549.043(lo 0,52%, ripeto sono solo AUSPICI di una ordinaria amministrazione a divenire, pari a €123.779.760, sono entrate sulla carta, illudono noi messinesi sulla facilità di superare questo difficile momento. BISOGNA INCIDERE CON IL BISTURI SULLA SPESA CORRENTE.

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  5. E’sulla SPESA CORRENTE l’intervento serio da fare, CROCE la ridusse del 12,4%,la mia proposta è del 17,7%. Nel 2014 è stata di €226.606.000, con Croce € 198.471.265, per la durata del PIANO non dovrà superare i €185.000.000.Dovranno concorrere molte voci.AZZERAMENTO 1)dei fitti passivi,oltre €4.000.0000 comprese le sedi giudiziarie;2)degli incarichi professionali,ancora oggi con le pezze nel sedere sono intorno ai €300.000. RISPARMI 1)sulla manutenzione degli immobili,nel 2014 più di €2.000.000; 2)sulle spese postali, sono €1.623.168. Insomma bisogna risparmiare QUARANTA MILIONI annui rispetto al 2014, da destinare al pagamento dei debiti,a pacchia finiu pi tutti.Il Piano è un libro dei sogni. RISANAMENTO VERO o DISSESTO, tertium non datur.

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  6. E’sulla SPESA CORRENTE l’intervento serio da fare, CROCE la ridusse del 12,4%,la mia proposta è del 17,7%. Nel 2014 è stata di €226.606.000, con Croce € 198.471.265, per la durata del PIANO non dovrà superare i €185.000.000.Dovranno concorrere molte voci.AZZERAMENTO 1)dei fitti passivi,oltre €4.000.0000 comprese le sedi giudiziarie;2)degli incarichi professionali,ancora oggi con le pezze nel sedere sono intorno ai €300.000. RISPARMI 1)sulla manutenzione degli immobili,nel 2014 più di €2.000.000; 2)sulle spese postali, sono €1.623.168. Insomma bisogna risparmiare QUARANTA MILIONI annui rispetto al 2014, da destinare al pagamento dei debiti,a pacchia finiu pi tutti.Il Piano è un libro dei sogni. RISANAMENTO VERO o DISSESTO, tertium non datur.

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  7. Il PIANO di MARIEDIT.Come un buon padre di famiglia avrei messo intorno a un tavolo i dipendenti del Comune, MessinAmbiente e Ato, Atm e Amam e, dopo averli informati dei debiti da onorare e accumulati,anche per loro responsabilità, avrei spiegato come stringeranno la cinghia,iniziando con il blocco del contratto integrativo, l’azzeramento dei buoni pasto, €813.024 nel 2014, riduzione delle ore di straordinario compensate con un aumento della loro produttività. Stesso discorso ai consiglieri comunali e assessori, con il dimezzamento della spesa relativa alle indennità, l’azzeramento di quella dei rimborsi proponendo sedute serali dopo l’orario di lavoro.Queste misure sono anche simboliche, ridanno ai cittadini la fiducia nelle istituzioni

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  8. Il PIANO di MARIEDIT.Come un buon padre di famiglia avrei messo intorno a un tavolo i dipendenti del Comune, MessinAmbiente e Ato, Atm e Amam e, dopo averli informati dei debiti da onorare e accumulati,anche per loro responsabilità, avrei spiegato come stringeranno la cinghia,iniziando con il blocco del contratto integrativo, l’azzeramento dei buoni pasto, €813.024 nel 2014, riduzione delle ore di straordinario compensate con un aumento della loro produttività. Stesso discorso ai consiglieri comunali e assessori, con il dimezzamento della spesa relativa alle indennità, l’azzeramento di quella dei rimborsi proponendo sedute serali dopo l’orario di lavoro.Queste misure sono anche simboliche, ridanno ai cittadini la fiducia nelle istituzioni

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  9. come scrivo spesso in relazione a commenti di membri dell’attuale amministrazione, ribadisco adesso: fate meglio a tacere.
    non perché le precisazioni siano necessariamente sbagliate (il dubbio però rimane), ma perché appare evidente che si vuole provare in tutti i modi a sviare l’attenzione da quella che è la vera volontà politica, quella di salvare quellicheceranoprima da immediate e dirette richieste di chiarezza (oltre ovviamente alla ferma volontà di assicurare i creditori, che sia giusto o sbagliato non sta a noi deciderlo).
    è evidente che la strada scelta dall’amministrazione è quella dell’annuncio, del titolo di giornale. fa più notizia il sindaco scalzo che salva la città dal dissesto, rispetto al sindaco narciso che fallisce

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  10. come scrivo spesso in relazione a commenti di membri dell’attuale amministrazione, ribadisco adesso: fate meglio a tacere.
    non perché le precisazioni siano necessariamente sbagliate (il dubbio però rimane), ma perché appare evidente che si vuole provare in tutti i modi a sviare l’attenzione da quella che è la vera volontà politica, quella di salvare quellicheceranoprima da immediate e dirette richieste di chiarezza (oltre ovviamente alla ferma volontà di assicurare i creditori, che sia giusto o sbagliato non sta a noi deciderlo).
    è evidente che la strada scelta dall’amministrazione è quella dell’annuncio, del titolo di giornale. fa più notizia il sindaco scalzo che salva la città dal dissesto, rispetto al sindaco narciso che fallisce

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  11. Io sono un sostenitore di questa amministrazione. Mai le fino ad oggi chi ha votato? Si prenda la sua responsabilità e taci lei che fa più sicura insieme agli amici di merenda targato tempostretto! MI VIENE IL VOMITO!! Che schifo!!

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  12. Io sono un sostenitore di questa amministrazione. Mai le fino ad oggi chi ha votato? Si prenda la sua responsabilità e taci lei che fa più sicura insieme agli amici di merenda targato tempostretto! MI VIENE IL VOMITO!! Che schifo!!

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  13. giusto,però dimentica che dopo meno di un minuto i dipendenti assistiti dai sindacoti, avrebbero dichiarato sciopero,mentre i consiglioni si sarebbero indignati.Saro a Palermo vorrebbe ritoccare stipendi e pensioni ed è subito sciopero.

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  14. giusto,però dimentica che dopo meno di un minuto i dipendenti assistiti dai sindacoti, avrebbero dichiarato sciopero,mentre i consiglioni si sarebbero indignati.Saro a Palermo vorrebbe ritoccare stipendi e pensioni ed è subito sciopero.

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  15. Buona sera Fredd,
    Anche io sono un sostenitore di questa amministrazione.
    Bisogna però a mio parere trovare un poco più di equilibrio.
    Ci sono una serie di incoerenze e inutili distinguo che non possono essere negati.
    Ritengo assai più utile un sostegno critico che uno ad oltranza.
    Costringe chi amministra a maggiore attenzione.
    Non è detto che le critiche per quanto non condivisibili nei toni non abbiano un fondo di verità e non è detto che siano sempre e comunque strumentali.

    Cordialmente

    Salvatore

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  16. Buona sera Fredd,
    Anche io sono un sostenitore di questa amministrazione.
    Bisogna però a mio parere trovare un poco più di equilibrio.
    Ci sono una serie di incoerenze e inutili distinguo che non possono essere negati.
    Ritengo assai più utile un sostegno critico che uno ad oltranza.
    Costringe chi amministra a maggiore attenzione.
    Non è detto che le critiche per quanto non condivisibili nei toni non abbiano un fondo di verità e non è detto che siano sempre e comunque strumentali.

    Cordialmente

    Salvatore

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  17. lei, e lo dimostra in praticamente tutti i suoi interventi, è piuttosto superficiale. a messina ho votato una sola volta alle amministrative. ed ho votato per questa amministrazione (e per candidati al cs di cmdb).
    il problema è che a furia di guardare indietro, si è persa la prospettiva.
    l’arroganza con cui si vogliono fare passare per buone scelte scellerate è la cosa che da più fastidio.
    per il resto, leggete il programma elettorale (quello dei primi 100 giorni) e riflettete sul perché MOLTI di quelli che hanno votato accorinti e cmdb oggi sono delusi.
    per il resto vomiti pure. tra un errore di copia incolla e l’altro.

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  18. lei, e lo dimostra in praticamente tutti i suoi interventi, è piuttosto superficiale. a messina ho votato una sola volta alle amministrative. ed ho votato per questa amministrazione (e per candidati al cs di cmdb).
    il problema è che a furia di guardare indietro, si è persa la prospettiva.
    l’arroganza con cui si vogliono fare passare per buone scelte scellerate è la cosa che da più fastidio.
    per il resto, leggete il programma elettorale (quello dei primi 100 giorni) e riflettete sul perché MOLTI di quelli che hanno votato accorinti e cmdb oggi sono delusi.
    per il resto vomiti pure. tra un errore di copia incolla e l’altro.

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  19. ho votato tibetano,punto! lei sostiene il tibetano e mi sta bene,perchè Dio fa gli uomini e tra di loro si accoppiano e lei ha scelto di accoppiarsi col nulla.Se a lei viene il vomito e ritiene schifezze chi scrive contro il suo illuminato pensiero perchè non si xxxxxxxxxxxxxx e cosi non legge ne tempo stretto ne chi va contro il concetto di democrazia.Quello che scrive il signore non mi pare ne offensivo ne da vomito.se lei soffre di attacchi di schifezze vada dal xxxxxxxxxxxxxxxxx,ma lasci fuori dagli insulti gli altri e sappi che tutti siamo capaci di insultare ma la xxxxxxxxxxxxxxxxx.Non si sforzi a rispondermi perchè xxxxxxxxxxxxxxx.chiuso

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  20. ho votato tibetano,punto! lei sostiene il tibetano e mi sta bene,perchè Dio fa gli uomini e tra di loro si accoppiano e lei ha scelto di accoppiarsi col nulla.Se a lei viene il vomito e ritiene schifezze chi scrive contro il suo illuminato pensiero perchè non si xxxxxxxxxxxxxx e cosi non legge ne tempo stretto ne chi va contro il concetto di democrazia.Quello che scrive il signore non mi pare ne offensivo ne da vomito.se lei soffre di attacchi di schifezze vada dal xxxxxxxxxxxxxxxxx,ma lasci fuori dagli insulti gli altri e sappi che tutti siamo capaci di insultare ma la xxxxxxxxxxxxxxxxx.Non si sforzi a rispondermi perchè xxxxxxxxxxxxxxx.chiuso

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  21. fredd, ma si forti!! però se devi vomitare vai dal tibetano.Un consiglio,lascili nto so brodu sti quattru mammalucchi tantu basti tu a rappresentare lo scalzo.

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  22. fredd, ma si forti!! però se devi vomitare vai dal tibetano.Un consiglio,lascili nto so brodu sti quattru mammalucchi tantu basti tu a rappresentare lo scalzo.

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