La Fp Cgil chiede spiegazioni: “Così facendo si rischia di non pubblicare i bandi entro la perentoria scadenza del 15 febbraio e di non garantire continuità assistenziale”. Anche la Cisl ricorda il mancato avvio delle procedure e mette in guardia su informazioni fuorvianti
La pubblicazione dei bandi deve avvenire necessariamente entro il 15 febbraio, altrimenti viene messa a rischio la continuità assistenziale. Considerando, infatti, che i bandi (della durata di 16 mesi) devono stare in pubblicazione 45 giorni, c’è il pericolo che non si arrivino a rispettare i tempi necessari per evitare l’interruzione dei servizi.
A tal proposito, era previsto un incontro con l’assessore Mantineo per discutere della situazione del settore, ma il confronto è stato rinviato. Duro il commento della segretaria della Funzione pubblica della Cgil, Clara Crocè: «Saremmo veramente curiosi di capire – afferma la sindacalista – il motivo per cui il rappresentante di Giunta, in modo del tutto arbitrario, ha deciso di revocare l’importantissimo tavolo con le organizzazioni sindacali. In ballo c’è l’intero settore dei servizi sociali, ovvero lavoratori ed utenti che non possono certamente rischiare di rimanere privi di assistenza. Le gare sono necessarie per mettere fine alle continue proroghe o alla mini gare che hanno provocato precarietà nei servizi e perdita di posti di lavoro», ha ricordato la Crocé. «Una volta assegnati i servizi – ha evidenziato la segretaria – bisognerà lavorare per definire un nuovo modello gestionale».
La Fp Cgil chiede che le prossime gare contengano delle clausole ben precise a tutela dei lavoratori, in primis non facendo partecipare agli appalti le cooperative che hanno contenzioni con il Comune o quelle che hanno ancora debiti con i lavoratori. «A breve – commenta la Crocé – fioccheranno decreti ingiuntivi contro palazzo Zanca per tutti gli emolumenti che ancora i lavoratori devono percepire».
Ed anche la Cisl interviene sul mancato avvio delle procedure. “Siamo convinti – interviene il segretario provinciale della Cisl Fp, Calogero Emanuele – che la vertenza Servizi Sociali vada trattata in maniera complessiva e globale, mettendo insieme tutti i servizi e tutti gli operatori utilizzati nel tempo, ma soprattutto le risorse disponibili e la sinergia tra istituzioni, enti pubblici e privati. Purtroppo – aggiunge Emanuele – in questi giorni, nell'ambito degli operatori del settore, vengono veicolate indicazioni e informazioni fuorvianti, prima ancora della celebrazione delle gare, con l’invito a consegnare documenti, curriculum non si sa bene a quale ufficio. Niente di più falso”.
La Cisl Fp ricorda come la legge, la cronologia e la prassi impongono, invece, il rispetto delle seguenti fasi: pubblicazione dei bandi con obbligo di pubblicazione ufficiale all'albo pretorio di cui, sino ad oggi, non si ha ancora contezza e certezza; la celebrazione delle gare, sapendo che i servizi sono prorogati sino al 31 marzo e che, a nostro giudizio, i tempi per la celebrazione delle gare prevedono un periodo temporale di oltre 60 giorni per completare il procedimento che prevede: pubblicazione bandi, tempo per la presentazione delle offerte, celebrazione della gara, affidamento del servizio all'aggiudicatario; acquisizione degli elenchi dei lavoratori in forza col precedente gestore; accordo sindacale per il passaggio dei lavoratori; formulazione di graduatoria che deve tener conto, per ciascun profilo professionale, dell'anzianità di servizio e, a parità, di situazione familiare e di età; stipula del contatto individuale di lavoro.
“Riteniamo fuorviante e prematura qualsiasi azione autonoma di raccolta di documentazione – conclude Calogero Emanuele –. A nostro giudizio, fatta in maniera impropria, carpendo la buona fede dei lavoratori”.
