Un flash mob in mezzo ai turisti per il no al nucleare

Mezzogiorno in punto, iniziano i rintocchi del campanile del Duomo, la piazza è gremita di turisti. Questo il momento in cui un gruppo (abbastanza esiguo, va detto) di persone ha indossato mascherine antibatteriche e “interpretato” uno svenimento collettivo da inquinamento radioattivo, mentre un megafono diffondeva nell’aria il suono di una sirena. E’ stato il flash mob anti-nucleare e soprattutto pro-referendum, per invitare la popolazione a votare “sì” nelle votazioni del 12 e 13 giugno. Altri manifestanti hanno esposto striscioni e diffuso fra i presenti un volantino che invita a recarsi a votare , domenica e lunedì prossimi. Il tutto si è svolto nell’arco di pochi minuti, secondo una tecnica ormai ben collaudata che mira a lasciare in chi si trova ad assistere o essere coinvolto in questo tipo di happening una sensazione di curiosità e di spiazzamento. Ad organizzare il tutto Sinistra Ecologia e Libertà e la Fabbrica di Nichi Vendola.

«Avete mai visto da vicino le conseguenze di un incidente nucleare? Per il 99,9 % per cento dei nostri concittadini – si legge in una nota diffusa dagli organizzatori – la risposta a questa domanda è, per fortuna, negativa. A dare un’idea di cosa succede agli esseri umani esposti alle radiazioni prodotte dai tanti incidenti, piccoli e grandi, che avvengono nelle centrali nucleari dalle origini dell’applicazione di questa tecnologia ad oggi ci pensano -quando va bene – i media. I nomi di Three Miles Island, Chernobyl, Fukushima sono bene impressi nella memoria dei più e le immagini che oggi la Rete mette a disposizione di tutti rendono l’idea di cosa potrebbe accadere ad ognuno di noi , se gli toccasse in sorte di vivere accanto ad un reattore nucleare in difficoltà. Dove i media non arrivano, ci pensa l’inventiva degli attivisti antinucleari, che sanno bene come attirare l’attenzione di quanti guardano con occhio distratto tg e siti web senza, forse, cogliere in pieno il messaggio che veicolano».