Resta il treno notte. Orsa e Uil: "Trenitalia ci riprova sempre"

Resta il treno notte. Orsa e Uil: “Trenitalia ci riprova sempre”

Resta il treno notte. Orsa e Uil: “Trenitalia ci riprova sempre”

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giovedì 14 Settembre 2017 - 07:12

L'Orsa presenterà uno studio al ministro per dimostrare che Trenitalia fa mancare l'offerta e l'utenza è costretta a rivolgersi ai pullman privati. Sulla stessa linea la Uil

"Con riferimento alle notizie apparse sugli organi di stampa sui treni a lunga percorrenza, si rappresenta che nulla muterà in atto rispetto all'operatività in essere". E' il testo della breve mail inviata ai sindacati dal direttore del trasporto regionale di Trenitalia, Maurizio Mancarella.

"E' l’ennesimo passo indietro di Trenitalia che periodicamente tenta l’eliminazione di alcuni treni a lunga percorrenza – dice il segretario regionale dell'Orsa, Mariano Massaro -. L’annuncio di soppressione di un treno notte non era una notizia stampa infondata, come asserisce l’azienda nel documento ufficiale. All’inizio del mese di settembre Trenitalia aveva programmato la cancellazione del treno a far data dal 1. ottobre 2017 con precisi ordini di servizio, tant’è che non erano più accessibili le prenotazioni; solo dopo la mobilitazione di Orsa, Ugl e Fast è stata confermata l’operatività in essere in un tavolo con le Segreterie Nazionali".

Per l'Orsa "la questione non è chiusa, dal 2015 Ferrovie e Governo di turno tentano il gioco al risparmio sulla continuità territoriale, dopo il tentativo di “spezzare il carico” fermato dalla grande mobilitazione del 14 febbraio organizzata dal movimento “Il Ferribotte non si tocca”, è intervenuto l’emendamento Garofalo a riaprire il caso, il trasferimento dei mezzi veloci da Bluferries a Rfi, senza sovvenzioni aggiuntive, è chiaramente propedeutico all’eliminazione dei treni a lunga percorrenza, l’obiettivo di fermare i convogli in Calabria e privare i siciliani di un diritto costituzionale è sempre nei progetti di Azienda e Governo. E' legittimo sospettare che il provvisorio passo indietro sia stato fatto per evitare clamore in fase di campagna elettorale per le elezioni regionali, in ogni caso il fronte sindacale Autonomo e di Base resta mobilitato insieme al movimento Il Ferribotte non si tocca. E' in atto uno studio che faremo pervenire al ministro dei Trasporti per dimostrare che esiste una forte richiesta di treni da e per la Sicilia ma Ferrovie fa mancare l’offerta, a usufruirne sono le aziende private di trasporto passeggeri su gomma (pullman), che realizzano profitto sostituendo un servizio essenziale che lo Stato non intende più garantire nel meridione d’Italia mentre al nord investe ingenti risorse pubbliche per far “volare” l’utenza sulle moderne Frecce Rosse".

La smentita di Trenitalia è una marcia indietro poco convincente anche secondo la Uiltrasporti Sicilia. "Solo il clima pre elettorale ha spinto il gruppo Fs a fermare il progetto che tuttavia siamo certi sia ancora allo studio e nelle intenzioni del gruppo. Nonostante gli interventi tempestivi del ministro e la solerte risposta della politica regionale – secondo Michele Barresi, responsabile del dipartimento mobilità della Uiltrasporti Sicilia – il progetto di modifica dell'offerta commerciale ferroviaria per la lunga percorrenza in Sicilia è vivo e vegeto e ci verrà riproposto a breve magari ad elezioni concluse già il prossimo dicembre. A testimoniarlo – secondo la Uiltrasporti – è la impossibilità a tutt'oggi di effettuare prenotazioni presso agenzie e biglietterie sul treno Sicilia – Roma che era stato destinato alla soppressione. Quello di ritardare all'utenza la possibilità di effettuare prenotazioni sui treni a lunga percorrenza per la Sicilia è una politica che Trenitalia applica sempre più spesso e che inevitabilmente provoca disagi e allontana la clientela dall'uso del treno abbassando le medie statistiche di frequentazione. Vigileremo su quanto sta accadendo – dichiara la Uiltrasporti – perché non vorremmo che si innescasse, più o meno volutamente, un sistema con cui si rende poco appetibile e sempre più difficoltoso l'uso del treno ai siciliani facendo abbassare le medie di frequentazione dei convogli per poi giustificarne la soppressione. La Sicilia non è un ramo secco da tagliare – denuncia la Uiltrasporti Sicilia – anzi ricordiamo che è un bacino di oltre 5 milioni di possibili utenti e che proprio il recente contratto di servizio sulla lunga percorrenza firmato tra Ministero e Trenitalia ha il fine di garantire i servizi ferroviari fino al 2026 soprattutto nelle regioni più disagiate e insulari es occorre pretenderne il rispetto".

Un commento

  1. E’ DAGLI ANNI ’70 CHE SI PARLA NEGLI AMBIENTI DEI FERROVIERI CHE VOLEVANO TAGLIARE SIA IL COLLEGAMENTO FERROVIARIO NELLO STRETTO, OLTRE LA RIDUZIONE DI TRENI. PUR NON ESSENDO UN FERROVIERE ERO A CONOSCENZA DI CIO’ CHE SI DISCUTEVA E NON ERANO PROSPETTIVE BELLE.

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