Maregrosso: Per i ritardi di uffici e dirigenti a rischio altri 100 mila euro per la bonifica

Maregrosso: Per i ritardi di uffici e dirigenti a rischio altri 100 mila euro per la bonifica

Rosaria Brancato

Maregrosso: Per i ritardi di uffici e dirigenti a rischio altri 100 mila euro per la bonifica

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martedì 18 Giugno 2019 - 07:30

Messina-Per la bonifica dell'area la Regione ha stanziato i fondi ma l'iter stenta a decollare nonostante i solleciti di assessore e Messina servizi

Una delle “pecche” più gravi e più frequenti al Sud, ed a Messina, è la perdita di finanziamenti per l’incapacità di spendere e progettare. Il caso del sequestro dell’area di Maregrosso con tanto di indagati tra ex amministratori della giunta Accorinti e dirigenti del Comune rientra in questa categoria tutta siciliana.

Ma c’è un altro paradosso. Mentre la Procura indaga sui due vecchi finanziamenti andati persi per non essere stati usati, il Comune sta rischiando di perdere altri 100 mila euro per la bonifica della stessa area nonostante le lettere al Dipartimento competente da parte dell’assessore all’ambiente Dafne Musolino e del presidente di Messina Servizi Bene comune Pippo Lombardo.

Da inizio anno l’assessore Musolino sollecita il dirigente Dell’Acqua e gli uffici ad assumere i provvedimenti del caso per evitare di perdere il beneficio economico ma soprattutto per bonificare una delle zone più degradate della città. Le risorse ci sono e rientrano in uno stanziamento complessivo deliberato dalla Regione.

Sin da dicembre 2018 infatti l’assessorato regionale all’ambiente e al territorio ha impegnato in bilancio la cifra di 400 mila euro per rimborsi spese in favore di 13 Comuni che ne avevano fatto richiesta per la rimozione di rifiuti abbandonati in aree del Demanio Marittimo.

L’amministrazione De Luca è quella che, tra i 13 Comuni dell’isola, ha chiesto e ottenuto la somma maggiore, 100 mila euro, che sarebbero stati erogati solo a intervento di rimozione effettuato, sotto forma di rimborso spese.

Un’opportunità da non perdere e che Messina Servizi Bene Comune intendeva cogliere al volo per risanare l’area di Maregrosso. Ma il tempo stringe e così sin da gennaio sia Pippo Lombardo che l’assessore Dafne Musolino scrivono al Dipartimento di Palazzo Zanca ed al dirigente per avviare l’istruttoria e pervenire all’affidamento dei lavori a Messina Servizi.

La Regione infatti necessita della planimetria delle aree demaniali marittime oggetto dell’intervento, la caratterizzazione dei rifiuti, la relazione tecnica dei lavori (con i dettagli sulle tipologie ed i quantitativi di rifiuti rimossi e smaltiti) ed infine la documentazione fotografica sia precedente che successiva alla bonifica.

Messina servizi sollecita con più note l’affidamento del progetto d’intervento e l’assessore Musolino fa altrettanto per avviare l’iter attraverso il primo passaggio e cioè, planimetria e classificazione dei rifiuti.

Ma la settimane passano. Sebbene l’area di Maregrosso non possa che essere paragonata ad un pianeta invaso dai rifiuti (ed è la stessa zona finita adesso sotto sequestro nell’ambito dell’indagine un corso) l’avvio dell’iter stenta a decollare.

Abbiamo fatto diversi sopralluoghi, anche con Messina Servizi- spiega l’assessore Musolino– Ad un certo punto mi sono sentita quasi una stalker perché non volevo perdere le risorse e continuavo a sollecitare gli uffici. Volevamo adeguarci alle linee guida della Regione e dell’Arpa in materia di rimozione di rifiuti abbandonati in area demaniale. Le risorse vengono erogate solo dopo l’intervento col sistema del rimborso, quindi era importante procedere”.

Frattanto Lombardo dopo i sopralluoghi trasmette al Dipartimento comunale una nota allegando anche lo schema predisposto dal Rup per il piano di caratterizzazione dei rifiuti, sollecitando l’affidamento per la bonifica. I costi previsti rientrano nei 100 mila euro stanziati dalla Regione.

Noi eravamo pronti per la bonifica- aggiunge Lombardo– e dopo l’affidamento dei lavori avremmo garantito tempi celeri”.

Tra una lettera e un’altra al dirigente passano i mesi e si arriva al 31 maggio con l’individuazione di un costo di 23 mila euro per la caratterizzazione (la mappatura cioè dei rifiuti abbandonati nell’area in base alla diversa tipologia).

Dal 31 maggio però- continua l’assessore Musolino– in quasi 20 giorni non c’è stata alcuna determina dirigenziale, non c’è stato alcun provvedimento. Al punto che proprio ieri ho invitato Dell’Acqua a procedere aggiungendo anche che secondo me sarebbe stato opportuno anche delimitare l’area e procedere per la sorveglianza. Ero orgogliosa del fatto che su 13 Comuni la parte più consistente delle risorse sia stata destinata a Messina, ma i ritardi rischiano di far vanificare ogni nostra azione”.

Nel frattempo, da ieri, c’è la zona sotto sequestro e 11 indagati a vario titolo per aver perso ingenti finanziamenti della Regione destinati alla bonifica di un pezzo di città che potrebbe essere un Paradiso, se solo noi messinesi non facessimo di tutto per lasciarlo un inferno.

Rosaria Brancato

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