“Maschere”, il disco d’esordio di Marina Notaro

“Maschere”, il disco d’esordio di Marina Notaro

Vittorio Tumeo

“Maschere”, il disco d’esordio di Marina Notaro

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lunedì 08 Novembre 2021 - 12:45

L'album della giovane, già disponibile su Spotify, è un trionfo del sax

Si chiama “Maschere. New music for solo saxophone and saxophone and electronic music” l’album che segna l’esordio discografico della messinese, originaria di Sant’Agata di Militello, Marina Notaro, prodotto per Da Vinci Classics e già disponibile su Spotify.

I brani rappresentano, nella loro varietà una singolare esplorazione della creatività italiana contemporanea per saxofono, solo o con elettronica. In un’ampia galleria di atmosfere sonore che riflettono l’intensità e la pluralità delle tensioni creative, il disco riunisce i lavori di compositori italiani di generazioni diverse. Sei brani inediti e tre adattamenti, Notte di Luna di Fabio Massimo Capogrosso, Diafonie di Massimiliano Viel e Blank di Giorgio Colombo Taccani, per un percorso di ascolto che, nel fluire delle immagini, invita a scoprire le tante fascinose suggestioni della nuova musica per sax. Frutto di una poliedrica creatività, l’album rivela la profonda ricerca artistica e strumentale di Marina Notaro, impegnata in una narrazione musicale che allarga originalmente gli orizzonti creativi e performativi della musica d’oggi per saxofono, con partiture che riflettono mondi espressivi arricchiti da una continua sperimentazione e ricerca musicale.

Marina inizia infatti giovanissima lo studio del saxofono presso la banda musicale di S. Agata Militello. Prosegue gli studi presso i Conservatori “V. Bellini” di Palermo con il Maestro Gaetano Costa e li conclude presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano dove si diploma a pieni voti sotto la guida del Maestro Daniele Comoglio. Successivamente, consegue il biennio Accademico di II livello con 110 e lode presentando il progetto sperimentale “In_Search” per saxofoni ed elettronica. Durante gli studi ha partecipato a numerosi corsi di perfezionamento con Maestri di fama internazionale quali Jean-Marie Londeix, Vincent David, Claude Delangle, Mario Marzi, Pascal Bonnet, Fabrizio Mancuso, Arno Bornkamp, Christian Wirth, Jean-Yves Fourmeau, Lars Mleckush, Antonio Felipe Belijar. Collabora con le più importanti orchestre del panorama italiano e internazionale tra cui: Filarmonica della Scala, Maggio Musicale Fiorentino, I Pomeriggi Musicali, Orchestra Sinfonica Siciliana, Orchestra del Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. Si esibisce in sale di prestigio come: Teatro alla Scala, Teatro degli Arcimboldi, Teatro dal Verme, Teatro di Verdura, Teatro Litta, M.U.D.E.C., Palazzo Reale di Milano, Palazzina Liberty, Teatro Vittorio Emanuele di Messina, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Teatro St. James Cavalier (Malta), Teatro di Bastia (Corsica), Castello Sforzesco di Milano, Pinacoteca di Brera, Sala Verdi del Conservatorio G. Verdi di Milano.

Dal 2014 si occupa di ricerca in ambito elettroacustico collaborando con il dipartimento di musica elettronica del Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Il suo nuovo progetto OVERLAP, performance audio-visiva installativa ideato con Matteo Castiglioni, è stato selezionato e inserito all’interno della stagione “Early Night Modern” del 2019/20 al LAC di Lugano organizzata da OGGIMUSICA. Il progetto, inoltre, vanta una pubblicazione su una rivista di divulgazione scientifica del MIT (Massachusetts Institute of Technology) “Sonic Scope Journal”. A novembre 2018 risulta idonea all’Audizione per saxofono indetta dalla Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino. Affianca l’attività concertistica con quella didattico-pedagogica, conseguendo nel giugno 2017 il Master of Arts Music Pedagogy presso il prestigioso Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano con il massimo dei voti. Dal 2014 è docente di saxofono presso la Scuola Secondaria di I grado a indirizzo musicale e in varie Masterclass di Perfezionamento musicali.

Al perché del titolo, così affascinante, che ha voluto dare all’album, Marina risponde così: “La maschera è elemento teatrale di ancestrale memoria e, attraverso di essa, mi faccio interprete di stili e linguaggi diversi dando vita ad una pluralità di voci, quelle dei compositori. Il saxofono si compenetra con l’interprete, divenendo strumento metamorfico, in una continua ricerca sinestetica di timbriche, stili e colori che fanno luce su una miriade di mondi.

Vittorio Tumeo

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