Settore edile: si costruisce sempre, ma i dati sulla crisi sono allarmanti

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lunedì 19 Settembre 2011 - 22:07

La Filca Cisl: “Si evitano le assunzioni con lo stratagemma del lavoro autonomo. Fermi gli appalti sia pubblici che privati”

Nessun segnale di ripresa per il settore delle costruzioni nella provincia di Messina. La Filca Cisl lancia l’allarme attraverso il suo segretario provinciale, Giuseppe Famiano che evidenzia come “sul nostro territorio non vi sia la reale consapevolezza della gravità della crisi che ha colpito in modo irreversibile il settore edile. Sono fermi gli appalti sia pubblici che privati”.

Lo spunto arriva dai dati forniti dalla Cassa Edile di Messina. Il numero dei lavoratori iscritti alla Cassa Edile passa dai 13.982 del 2008 ai 10.029 del 2011, con un decremento di quasi 4000 unità. Il numero delle imprese iscritte alla cassa edile passa dalle 2.835 del 2008 alle 2.549 del 2011. Il monte salari denunciato registra un decremento, infatti da 103 milioni di euro del 2008 si passa a 63,3 milioni di euro del 2011. Il monte ore denunciato registra una flessione, in quanto da 11.461.000 ore lavorate nel 2008 si passa a 6.347.000 del 2011.

I numeri della crisi. La crisi ha fatto registrare nella provincia di Messina un crollo degli appalti pubblici. “Dall’inizio dell’anno sino allo scorso mese di agosto la flessione è stata del 47% – spiega ancora Famiano – Il settore edile è ormai agonizzante. La classe politica è assente, noncurante dello sviluppo economico del proprio territorio e disinteressata delle problematiche dei disoccupati. L’unica preoccupazione è difendere la poltrona che occupa. Assistiamo alle sfilate dei politici solo per le elezioni e, guarda caso, solo in quell’occasione si preoccupano dei problemi dei lavoratori e promettono mare e monti”.

La Filca Cisl di Messina evidenzia come gli effetti della crisi si sono concretizzati in un incremento dei contratti part-time, del lavoro nero e dei falsi lavoratori autonomi. “Tra i lavoratori dei pochi cantieri aperti – aggiunge il segretario provinciale della Filca – c’è sempre la paura e, a causa dei loro problemi economici, scendono a compromessi con i datori di lavoro e accettano tutto quello che viene loro proposto. Ci sono troppi datori di lavoro furbi che corrispondono ai propri dipendenti importi inferiori a quelli risultanti in busta paga e allo stesso tempo li costringono a firmare la busta paga”.

Il sindacato denuncia un altro fenomeno che sta trovando larga diffusione: “Quello dei falsi lavoratori autonomi – precisa Famiano – i datori di lavoro sono diventati lungimiranti e pur di non pagare i contributi costringono i lavoratori a diventare autonomi”. Per il segretario della Filca Cisl è arrivato “il momento di porre fine a questo malcostume. Come Filca Cisl abbiamo da tempo attivato lo sportello di denunce anonime ma purtroppo i lavoratori, per la paura di esporsi e perdere il posto di lavoro, non hanno risposto all’appello di uscire allo scoperto e denunciare i datori di lavoro irregolari. La Filca continuerà ad essere vicina ai problemi dei lavoratori e a difendere la loro dignità”.

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