Medico radiato tra gli indagati per falsi green pass a Messina, ecco come funzionava

Medico radiato tra gli indagati per falsi green pass a Messina, ecco come funzionava

Alessandra Serio

Medico radiato tra gli indagati per falsi green pass a Messina, ecco come funzionava

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sabato 14 Gennaio 2023 - 08:09

I particolari dell'inchiesta sul medico radiato e il laboratorio della zona sud che attestavano tamponi mai effettuati

MESSINA – C’è anche un medico ex ospedaliero, radiato dall’albo per via di una condanna giudiziaria, tra i quattro sanitari indagati a Messina per il rilascio di falsi green pass. Una vicenda controversa, che sarà chiarita dai successivi passaggi davanti ai giudici e che accerterà le rispettive responsabilità. Sotto la lente della Guardia di Finanza sono finiti una buona parte dei tamponi per verificare la positività al covid 19 del medico e inviati ad un laboratorio della zona sud, dove operavano gli altri tre indagati, due dei quali biologi.

Come funzionava

Secondo le fiamme gialle e la Procura di Messina, a coordinare il caso è il pubblico ministero Roberta La Speme, quando aveva davanti persone con le quali aveva un rapporto diretto non effettuava il tampone rino faringeo, liberandosene senza neppure adoperarlo. In altri casi lo somministrava, ma senza effettuare effettivamente il test. Tutto veniva poi inviato al laboratorio che confermava la negatività al virus. Il report del test veniva poi adoperato dai pazienti per ottenere il green pass e recarsi sul posto di lavoro. Almeno un centinaio le persone indagate perché usufruivano del “servizio” garantito dal camice bianco.

Attesa per il faccia a faccia col giudice

La Procura aveva chiesto che andasse in carcere. Il giudice per le indagini preliminari Tiziana Leanza, però, ha autorizzato soltanto 4 obblighi di firma e derubricato il falso contestato da falso in atto pubblico a falso di pubblico ufficiale. Gli interrogatori non sono ancora stati fissati ma già nella prossima settimana i quattro indagati dovrebbero comparire davanti al GUP per il faccia a faccia. In quella sede possono chiarire la loro posizione, ricostruendo la vicenda e discolpandosi. Oppure scegliere il silenzio, in questa prima fase, e puntare ad un successivo vaglio dei giudici. Sono assistiti dagli avvocati Giuseppe Romeo, Pina Russo e Gianluca Nicosia.

Un commento

  1. i nomi e cognomi ,alle calende greche.

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