Melito Porto Salvo(RC). Cavallo di ritorno, un arresto. IL VIDEO

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Dario Rondinella

Melito Porto Salvo(RC). Cavallo di ritorno, un arresto. IL VIDEO

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domenica 20 Settembre 2020 - 08:14

Le immagini del sistema di videosorveglianza sono state determinanti per ricostruire i movimenti degli autori

I carabinieri della Compagnia di Melito di Porto Salvo hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di Massimo Bevilacqua, 41enne reggino.

IL FATTO

Nelle notti tra il 2 ed il 6 febbraio scorsi, alcuni soggetti travisati, approfittando del buio e della minore frequentazione delle vie cittadine, hanno prima rubato un furgone telonato e, pochi giorni dopo, hanno asportato un’ambulanza privata, utilizzandola per commettere un ulteriore colpo ai danni di una concessionaria di Melito Porto Salvo, dove hanno trafugato un motociclo ed un personal computer.

Le immagini del sistema di videosorveglianza sono state determinanti per ricostruire i movimenti degli autori ed individuare il mezzo da loro utilizzato per gli spostamenti. Eloquente la metodologia impiegata nella scelta delle vittime. Infatti, una circostanza è balzata all’attenzione dei Carabinieri: sulla carrozzeria dei mezzi erano indicati i recapiti telefonici e, quindi, le vittime avrebbero potuto essere agevolmente contattate telefonicamente.

La conferma che il progetto delittuoso andasse oltre l’appropriazione dei veicoli è stata di lì a poco confermata. Gli indagati hanno poi cercato, nei giorni successivi, di chiamare le ignare vittime, chiedendo loro di recarsi nel quartiere Arghillà per pagare il “riscatto” e riottenere il mezzo rubato, secondo la tecnica comunemente conosciuta come “cavallo di ritorno”.

Gli ulteriori approfondimenti di natura tecnica hanno conclamato la responsabilità dell’arrestato, che risponderà dei reati di furto aggravato e tentata estorsione. Nel procedimento penale risultano essere denunciati anche altri due soggetti reggini, la cui ipotesi di responsabilità riguarda la sottrazione dei mezzi.

L’arrestato, esperite le formalità di rito, è stato associato alla Casa Circondariale di “Arghillà” di Reggio Calabria.

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