La vegetazione selvatica si trasforma in pericolo costante per la ss 113.dir

La vegetazione selvatica si trasforma in pericolo costante per la ss 113.dir

Sara Faraci

La vegetazione selvatica si trasforma in pericolo costante per la ss 113.dir

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martedì 30 Aprile 2013 - 11:46

Crescono rigogliose sterpaglie ed erbacce lungo la strada statale 113 dir. costituendo pericolo in quanto infiammabili e ostruenti la visuale. Biancuzzo chiede interventi risolutivi

Problemi di percorribilità lungo la strada statale 113 dir. Nel tratto Ponte Gallo – Mortelle, fanno capolino dal guardrail, sterpaglie e vegetazione varia che si proietta prepotentemente verso l’interno della carreggiata creando disagi alle auto in transito e, ancor prima, ai pedoni, costretti a percorrere la via al di là della linea bianca.

E’ la denunzia inoltrata al direttore regionale dell’ANAS e al commissario straordinario Croce, dal consigliere della sesta Circoscrizione di Messina, Mario Biancuzzo, che ha voluto vedere nell’incuria imperversante ai bordi dell’importante attraversamento, uno schiaffo alla “dignità dei residenti” oltre a un chiaro fattore di scoraggiamento nei confronti di turisti e visitatori della zona.

Le erbacce sono infatti fonte di apprensione per via della facilità con cui potrebbero trasformarsi in pericoloso materiale infiammabile, soprattutto con l’avvento della bella stagione ma stranisce anche l’assenza di interventi che impediscano alla vegetazione spontanea di abbarbicarsi a pali e impianti di illuminazione, creando pericolosi coni d’ombra che vanno ad aggiungersi ai già noti disservizi elettrici che vessano la zona.

Semplici operazioni di scerbatura non sono sufficienti – fa notare Biancuzzo – e difatti il rigoglio delle erbe ai margini della strada è causato dall’accumulo di terriccio all’interno delle cunette di convoglio delle acque piovane le quali, intasate dai fanghi, non soltanto non assolvono più alla loro fisiologica funzione ma diventano anche fertile humus per il proliferare di questa fastidiosa verdura selvatica.

Auspicato, dunque, un intervento risolutore che, senza limitarsi alla mera estirpazione degli arbusti, provveda alla rimozione, dalle canalette di scolo, del terreno che le ostruisce, ripristinando la normale circolazione lungo il manto stradale.

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