Messina alle urne. Dai giovani in fuga al "peso" di una scheda in più...

Messina alle urne. Dai giovani in fuga al “peso” di una scheda in più…

Carmelo Caspanello

Messina alle urne. Dai giovani in fuga al “peso” di una scheda in più…

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sabato 11 Giugno 2022 - 10:56

L'EDITORIALE

di Carmelo Caspanello
MESSINA – Piazza Duomo, cine-teatri, la Galleria Vittorio Emanuele, sono stati i palcoscenici degli ultimi incontri e dei comizi finali della campagna elettorale che domenica 12 giugno porta alle urne 192.072 elettori, ben 4mila e 893 in meno rispetto alla precedente tornata. E qui emerge il primo dato di una profonda riflessione nel canonico giorno del silenzio che precede le amministrative. Messina è una città che si spopola, che vede andar via i suoi figli. Tempostretto ogni settimana racconta le storie di chi in questa città si scommette ma anche di chi per affermarsi è costretto ad emigrare. Quei racconti sono l’emblema degli stati d’animo dei giovani messinesi. Di chi deve disegnare il futuro di questa città.

L’emergenza

L’emergenza demografica dovrà essere certamente al centro del dibattito politico che porterà sulla poltrona più alta di Palazzo Zanca uno dei cinque candidati in competizione: Federico Basile (Sicilia Vera), Franco De Domenico (centrosinistra), Maurizio Croce (centrodestra), Gino Sturniolo (Messina in Comune) e Salvatore Totaro (Ftl, Udcl). La Provincia di Messina, tra le 107 italiane, è terzultima per quanto concerne la disoccupazione giovanile. Le principali aziende, va sottolineato, sono enti pubblici, Università e Policlinico compresi. Nemmeno gli over 65 stanno sono messi bene. La nostra provincia, in merito ai parametri che riguardano il loro benessere, è sestultima a livello nazionale.

Fiumi di parole e di immagini hanno inondato i social e raggiunto gli elettori in questa campagna elettorale dal sapore “reality”, in cui spesso il dibattito si è acuito. Si è parlato tanto di Pnrr, impianti sportivi (e di sport di base, quello che dovrebbe riaccendere la socializzazione e l’entusiasmo di molti ragazzini nei rispettivi quartieri), baracche, lavoro, macchina amministrativa comunale, recupero del fronte mare, Città metropolitana, Circoscrizioni. E qui c’è da aprire un capitolo a parte.

Il “peso” di una scheda in più…

Nelle elezioni amministrative del 12 giugno “pesa” una scheda in più: quella per il referendum Montemare, che riguarda la scissione delle frazioni degli ex XII e XIII Quartieri. Il quesito: “Volete che le frazioni corrispondenti al territorio dell’ex XII e XIII quartiere del Comune di Messina siano elette in Comune autonomo con la denominazione di Comune autonomo Montemare?”. Senza entrare nel merito della questione, ampiamente affrontata dal nostro giornale, con le ragioni dei comitati del “sì” e del “no”, appare evidente un serio disagio di una “periferia” della città sentitasi trattata come tale negli ultimi lustri. Anche in questo caso il risultato delle urne inciderà sul futuro della città. Che non interesserà solo i quasi 9mila abitanti (per la precisione 8700) del “nuovo” Comune. Interesserà tutti.

Messina, va infine ricordato, eleggerà anche il sindaco della Città metropolitana. Altro argomento di cui forse poco (e poco approfonditamente) si è parlato nel corso della campagna elettorale. In questa direzione il nuovo primo cittadino dovrà guardare alla Città metropolitana con una visione strategica, in grado di captare le enormi potenzialità ed i tesori di un vasto territorio che, senz’altro, può dare nuova linfa alla città ed ai centri dell’ex provincia messinese.

Un commento

  1. Le considerazioni del giornalista Cospanello sono più che corrette.
    Storicamente la città di Messina ha vissuto due eventi terribili che hanno sconvolto la città:il terremoto del 1908 ed i terribili bombardamenti del 1943.
    In entrambi i casi la città è risorta.
    Indiscutibilmente la politica ha un ruolo determinante.
    È necessario che le forze politiche operino con onestà nell’interesse della città intera.
    Se il sindaco nuovo si saprà confrontare con .. educazione e con correttezza con tutte le forze politiche ,potrà essere fautore della rinascita della nostra città.Saremo finalmente orgogliosi del nostro sindaco pur non avendolo votato.
    Non ci dovremo vergognare di lui.

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