Messina, aumento Tari. Pd, MessinAccomuna e sindacati contro De Luca che risponde

Messina, aumento Tari. Pd, MessinAccomuna e sindacati contro De Luca che risponde

Simone Milioti

Messina, aumento Tari. Pd, MessinAccomuna e sindacati contro De Luca che risponde

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lunedì 12 Luglio 2021 - 16:06

Sull'aumento del piano tariffario Tari arrivano le posizioni critiche di Partito Democratico, MessinaAccomuna, Cgil e Uiltrasporti. Il sindaco De Luca ha risposto

Qualche giorno fa il Consiglio Comunale non ha approvato l’aumento del piano tariffario Tari proposto dalla giunta De Luca. In seguito si sono alzate le voce critiche e il primo cittadino in una delle sue tante dirette Facebook ha risposto.

La prima critica da parte del Partito Democratico arriva per voce di Franco De Domenico, segretario provinciale, il quale accusa l’amministrazione di portare avanti un discorso emotivo e non logico. E, aggiunge, come sia inaccettabile sostenere che ci possa essere tra le conseguenze della non approvazione il licenziamento di lavoratori.

Anche MessinAccomuna si scaglia contro l’aumento, perché, scrivono, non è adeguatamente giustificato e la Tari di Messina è già tra le più alte d’Italia. Infine la delusione di Fp Cgil e Uil Trasporti nel constatare come l’amministrazione non si sia confrontata con le organizzazioni sindacali ma abbia risposto con un atteggiamento arrogante.

Dal canto suo, con la sua solita dialettica, il sindaco De Luca ha risposto piccatamente a chi ha rivolto critiche alla sua amministrazioni affermando la poca conoscenza sugli argomenti trattati da chi critica oppure, nel caso del sindacato, la possibilità di non poter più incidere sulle scelte amministrative.

La posizione di De Domenico

“Il Partito Democratico ha bocciato la proposta di aumento perché ritiene inaccettabile – scrive Franco De Domenico, segretario privinciale del Pd – il tentativo di innestare nel dibattito sulla Tari (e sui relativi oneri che per legge gravano interamente sulla cittadinanza) il ricatto occupazionale. Così come non può trovare sponda l’idea che su questo tema debba prevalere una dimensione emotiva, a scapito del ragionamento logico.

Conseguentemente è inaccettabile che il voto del Consiglio sulla Tari possa essere collegato, secondo un meccanismo di causa-effetto, al licenziamento di 50 lavoratori e alla mancata assunzione di altri 100. Se questi 150 posti sono necessari per garantire ai messinesi una città pulita, ciò significa che il problema non è la bocciatura da parte del Consiglio, ma l’incapacità dell’Amministrazione di trovare soluzioni gestionali e organizzative, che consentano un risparmio di costi nell’ordine del 30 per cento.

Se ciò non è possibile la colpa è dell’amministrazione che non è stata in grado di trovare soluzioni efficaci per risparmiare, ostinandosi ad utilizzare tecniche di raccolta differenziata obsolete e rifiutando la strada dell’innovazione. Piuttosto che gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini, si garantiscano servizi al passo con le migliori esperienze, eliminando gli sprechi e non i posti di lavoro”.

MessinAccomuna: “Aumento non motivato”

“Sulla Tari De Luca si arrampica sugli specchi con le solite millanterie – sono le prime righe del comunicato di MessinAccomuna – e agita fantasmi di responsabilità erariale. Il Consiglio non ha approvato la delibera perché l’aumento delle tariffe non è adeguatamente motivato. Le reali ragioni del rincaro sembrano essere le esternalizzazioni (in barba al contratto di servizio) e le assunzioni (l’opposto degli impegni assunti nel programma elettorale).

Con De Luca il costo della raccolta e smaltimento dei rifiuti a Messina cresce di 22 milioni di euro! Ancora sui contribuenti-fantasma: ne ha scovati più di 8.000, dice lui; cosa mai fatta prima, dice lui. Chieda ai suoi uffici prima di parlare. L’incrocio delle banche-dati è stato programmato addirittura nel 2012, dal Commissario Croce; l’amministrazione che l’ha preceduto ha scovato 12.000 utenze non precedentemente rilevate.

Se il Consiglio dovesse non approvare la delibera, rimarrebbero in vigore le tariffe precedenti e l’amministrazione avrebbe il dovere di contenere i servizi nel perimetro finanziario di una delle Tari più care d’Italia e di mantenere il piano industriale precedente. Se poi l’amministrazione avesse già avviato servizi in eccesso, prima che il Consiglio abbia approvato il piano tariffario, la responsabilità politica, tecnica, amministrativa (e anche erariale) di questa azione sarebbe tutta e solo sua”.

“Preoccupa atteggiamento arrogante”

“Abbiamo più volte segnalato come sia venuto a mancare il dovuto confronto con le organizzazioni sindacali – dichiarano Francesco Fucile e Michele Barresi segretari generali di Fp Cgil e Uiltrasporti – specialmente in merito all’organizzazione e agli sviluppi produttivi e occupazionali di Messina Servizi bene comune e all’indomani della bocciatura della delibera Tari, non possiamo che rilevare con preoccupazione l’atteggiamento, tenuto anche dall’assessore Musolino: arrogante e poco dialogante.

Ci risulta che a breve e per un mese il servizio di spazzamento cittadino sarà affidato ad una ditta privata e questo se confermato avviene nel silenzio e con atti unilaterali che tagliano fuori il sindacato dai dovuti confronti sul futuro aziendale. E sarebbe solo l’ultimo atto di una serie di azioni già contestate dal sindacato.

L’atteggiamento di chiusura nelle relazioni sindacali ha visto un’accelerazione proprio nella fase in cui si è corso disordinatamente contro il tempo per raggiungere l’obiettivo del completamento del porta a porta avvalorando la tesi che Messina Servizi operi più in funzione degli obiettivi propagandistici da campagna elettorale del sindaco che per un miglioramento del servizio utile alla città”.

Risposta di De Luca

“Non perdo tempo con De Domenico, – ha dichiarato il sindaco Cateno De Luca in una diretta facebook di lunedì mattina – perché non sa nulla della gestione del ciclo dei rifiuti. Lo invitiamo però ad un dibattito pubblico con l’assessore Musolino, dovrebbe bastare. Attendiamo non la sua replica, ma che ci faccia sapere quando è disponibile ad un confronto su questi temi con l’assessore.

Passiamo al segretario generale della Uil Trasporti, Barresi è uno dei soggetti che ha compartecipato al fallimento di tutte le partecipate comunali. Le nostre società stanno dando risultati eccellenti sotto il profilo gestionale, perché lo dicono i numeri, e sotto il profilo dei risultati, perché lo dicono i fatti. Poi viene sottolineato che ci sono degli uomini nominati da me, è vero sono miei uomini di fiducia, che la legge mi permette di nominare, e di cui ne rispondo io“.

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3 commenti

  1. Ma a chi dice che sa tutto, come si fa a criticare. Quando si è super esperti…eh beh !

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  2. a reggio aumento del 30% e messina del 9 ma che cavolo vogliono fare se si se no ma andate a cagare pd e messinaccomuna o cambiamo messina dall’alto

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  3. La Ganga Giovanni 12 Luglio 2021 18:08

    Ora si lamentano dell’aumento della tari ma quando c’era Accorinti non vi ricordavate dello schifo che era nelle strade e la spesa della tari era nel 2017 di 50 milioni all’anno e ora che è di 45 milioni 502mila euro ma nel 2015 era di 41 ora con la differenziata ditemi dove è il problema in supporto vi lascio un video del 2015 quando Accorinti era sindaco https://www.youtube.com/watch?v=dITtultSqBM solo chi ha i conti sotto le mani può capire di cosa parla quindi che vi lamentate a fare? Se volete le strade pulite si deve pagare, se non si paga strade sporche quindi Accorinti dovrebbe stare solo zitto inclusi 5 stalle e pd che loro con Francantonio Genovese e altri precedenti hanno distrutto la città

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