Messina, Comitato scuola in presenza: "Assurdo chiudere senza allerta rossa e non fare neanche dad"

Messina, Comitato scuola in presenza: “Assurdo chiudere senza allerta rossa e non fare neanche dad”

Redazione

Messina, Comitato scuola in presenza: “Assurdo chiudere senza allerta rossa e non fare neanche dad”

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domenica 31 Ottobre 2021 - 06:58

Cesare Natoli, presidente Sip Messina, sulle chiusure di mercoledì e giovedì dice: "È l'ennesimo schiaffo al diritto allo studio degli studenti peloritani"

MESSINA – “Quello cui abbiamo assistito a Messina, nei giorni scorsi, rappresenta l’ennesimo schiaffo al diritto allo studio degli studenti peloritani”. Così in una nota il Comitato Scuola in Presenza (Sip) di Messina.

A contrariare il comitato la decisione di chiudere le scuole in assenza di indicazioni che giustificassero tale provvedimento nelle giornate di mercoledì 27 e giovedì 28 ottobre, ritenuto “inaccettabile da qualsiasi punto di vista la si voglia considerare”.

“Sia chiaro che non si intende minimizzare i rischi di allerta meteo e delle conseguenze che ne possono derivare. Da anni, ormai, la protezione civile ha attivato meccanismi di estrema cautela, che, a causa di diverse componenti (quali dissesto idrogeologico, mutate condizioni climatiche e carenze infrastrutturali) portano di default alla chiusura delle scuole.

Conseguentemente, in caso di allerta rossa – come nelle giornate di lunedì, martedì e venerdì della settimana che si avvia alla conclusione, è legittimo sospendere le attività didattiche. Il fatto che poi, nella nostra città, non vi siano state situazioni critiche nemmeno in quei giorni vuol dire poco: ripetiamo, la cautela era d’obbligo.

Nei giorni in cui l’allerta non era rossa, però, chiudere le scuole è stata una misura sbagliata, se non sconsiderata. Né valgano a giustificarla le motivazioni addotte dal sindaco di Messina, relative alla difficoltà di raggiungere le scuole cittadine da parte degli abitanti della zona sud, stante la chiusura dell’autostrada: il centro cittadino si poteva raggiungere ugualmente, anche se con maggiori difficoltà.

Del resto, i pubblici uffici e tutte le altre attività sono rimaste aperti, e anche in questi casi, sicuramente, ci sono stati cittadini che hanno raggiunto il luogo di lavoro provenendo dalla fascia ionica; e non si tratta, certamente, di lavoratori di serie B”.

Privilegiare lezioni in presenza

“In un momento in cui, dopo quasi due anni di calvario della scuola – a causa dell’emergenza sanitaria – si prova faticosamente a riannodare il filo della relazione didattica e della socialità e della crescita culturale e personale di bambini e adolescenti (peraltro con la spada di Damocle di protocolli ancora estremamente rigidi, che non hanno definitivamente allontanato lo spettro della disastrosa didattica a distanza) chiudere le scuole per due giorni e senza motivazioni cogenti rappresenta un fatto molto grave.

La dinamica che sembra prendere corpo, in casi come questo, è ancora una volta quella, perversa, di colpire l’immaginario collettivo facendo riferimento a situazioni drammatiche (come quelle verificatesi nel catanese) e di legittimare, così, qualsivoglia provvedimento cautelativo, ispirandosi all’esecrabile “e ai morti non ci pensi?”. Un meccanismo altamente demagogico, tristemente sperimentate durante le fasi più intense della pandemia e che tanti danni ha creato alle comunità scolastiche e allo stesso tessuto sociale nel suo complesso.

Nello stigmatizzare criticamente quanto avvenuto, il Comitato ‘Scuola in presenza’ di Messina si augura che tali condotte e decisioni non abbiano più corso in futuro e si appella al Prefetto e alle autorità scolastiche regionali e nazionali affinché difendano la scuola da tali pericoli”.

“In questi casi sì alla didattica a distanza”

“Un’ultima considerazione: la Dad è una misura che abbiamo combattuto e continueremo a combattere laddove si pretenda che essa possa sostituirsi all’unica forma di scuola accettabile e realmente tale, ossia quella in presenza.

Tuttavia, ci chiediamo, al netto di tutte le problematiche di tipo sindacale, perché essa non possa essere applicata in via strettamente emergenziale e rigorosamente circoscritta nel tempo in casi come quello dell’allerta meteo o di altreproblematiche simili.

Pensiamo ad esempio alle scuole situate nelle isole, spesso penalizzate dall’impossibilità di essere raggiunte dai docenti provenienti dalla Sicilia: in tali casi, piuttosto che perdere totalmente il contatto con le lezioni, l’uso del mezzo tecnologico potrebbe avere un senso”.

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10 commenti

  1. Cappello di Paglia 31 Ottobre 2021 08:18

    La verità è che non è mai morto nessuno per DAD, mentre per fenomeni meteorologici sì! Secondo voi un qualunque studente preferisce doversi alzare anche 2 o 3 ore prima per andare a scuola (in alcuni casi anche fatiscente), anziché stare comodo a casa a fare lezione a distanza, senza prendere freddo, stress e pioggia? I ragazzi vivono già su internet e, quando vogliono, si vedono comunque tra di loro per giocare a pallone, per andare in giro per negozi, ecc… Il problema è solo dei genitori, perché tanti se avessero saputo che non avrebbero potuto lasciarli SEMPRE dai nonni o a scuola, non li avrebbero nemmeno fatti i figli… si è visto chiaramente durante il lockdown! In un gruppo Whatsapp di mamme, in cui c’è anche mia cognata, una di queste ha scritto: “La scuola se li deve tenere, non possono lasciarli a noi, se li devono prendere!” Questa è la triste realtà…

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    1. Condivido e aggiungo POLEMICA INUTILE….😖.se non avesse chiuso e ci fossero stati disastri ,ce la saremmo presa con lui per la mancata chiusura delle scuole ,laddove fossero stati colpiti i ragazzi……la PRUDENZA non è mai TROPPA ,anche perché la Protezione Civile non ha la sfera magica delle previsioni, quindi con le precauzioni, in base a chi studia i fenomeni atmosferici ci avvisa in base alla probabilità degli eventi….anche negli anni passati ci sono state allerte rosse andare per FORTUNA a vuoto….non so cos’ è questo comitato ma lo “invito ” a fare POLEMICHE COSTRUTTIVE come la SICUREZZA a scuola,la MANCANZA di AULE ….se è un comitato solo per i DIRITTI allo studio in presenza beh…..cominci dalla PRESENZA dei professori che sono SEMPRE più numerosi quelli MANCANTI e i ragazzi si trovano in questo caso destabilizzati perché chi arriva prima cambia metodo di studio facendo perdere le sicurezze acquisite…non pensiamo alla TUTELA dei ragazzi solo per fare CLAMORI INUTILI 😤😖😡..

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    2. se poi succede un terremoto la vogliono vedere se scoppia anche la polemica

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  2. Si tutto corretto.
    Avrebbero potuto sollevare il problema subito.
    Dopo una settimana di vacanza è solo…..polemica, non è più una denuncia.
    Messina sterile lamentatoio

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  3. ci vorrebbe nerone

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  4. Giorgia la vecchia 31 Ottobre 2021 12:11

    Rispondo anche a cappello di paglia , ormai è tutta una scusa per non andare o fare scuola, come pure la protezione civile che si scrolla di dosso ogni responsabilità e cerca di minimizzare eventuale sovra lavoro in questi casi .
    Noi da piccoli andavamo a piedi anche per chilometri qualsiasi tempo facesse.
    Agghindati con stivali di gomma rossi o neri secondo il sesso e quelle mantelle di plastica , tenendo al petto libri e quaderni tenuti insieme con cinghia di gomma.
    Ma oggi abbiamo i social e i giochi su internet , meglio stare a casa , il passato è tutta un altra storia

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  5. Qua non si capisce la gravità delle situazioni, prendersela con il sindaco per come ha saputo salvaguardare i nostri figli è da stupidi, nn dobbiamo pensare di portarli a scuola pur di toglierceli di sopra, i rischi ci sono, non abbiamo strutture grazie alle quali possiamo stare tranquilli, sono scuole fragili, senza manutenzione, la minima cosa può succedere la catastrofe, poi ha chi andate a piangere? Noi dovremmo essere i primi a tutelare i nostri figli, invece vedo che siamo i primi a mandarli all’arrembaggio, e ce la prendiamo con quelli che un minimo di cervello ce l’hanno, poi nn fate paragoni di una volta, quando eravamo piccoli noi, perché allora il mondo nn era ridotto com’è ridotto oggi, ma mi sa che l’ignoranza continua a regnare.

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  6. Maria Lo Presti 31 Ottobre 2021 23:42

    Che vergogna!!!come si può pensare di portare i figli a scuola con un tempo da incubo….e se scoppia un diluvio improvviso che si fa?Lo domando a tutti quelli che si vogliono scrollare i figli da casa….poi finiamo direttamente all’altro mondo!!!Tenetevi i figli stretti a casa li avete fatti e dovete responsabilizzarvi…….è facile scaricare il tutto ai poveri docenti che già sono massacrati dalla loro professionalità messa in discussione!!!Bravo sindaco!!!!

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    1. Lei cosa insegna? La sua è una difesa della categoria per niente attinente con la problematica trattata ossia la necessità di sospensione delle lezioni. Nessuno ha fatto riferimento alla professionalità dei docenti massacrati dal lavoro. Almeno così lei dice.

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  7. Il problema è che, per molti, una volta fatti i figli, se potessero se ne libererebbero. Ormai non conto più le volte che mi domandano con gli occhi disperati se ho figli per sentirmi dire, alla mia risposta, beato tu. La scuola svolge il ruolo di babysitter, così i genitori possono girare liberamente a cornificarsi reciprocamente. Sti zozzoni !

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