Messina, Covid e movida nel centro storico. I residenti: "Non siamo cittadini di serie B"

Messina, Covid e movida nel centro storico. I residenti: “Non siamo cittadini di serie B”

Francesca Stornante

Messina, Covid e movida nel centro storico. I residenti: “Non siamo cittadini di serie B”

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giovedì 08 Ottobre 2020 - 12:28

L'Associazione Centro storico Messina e il Comitato Centro Storico Vivibile denunciano una situazione insostenibile soprattutto nel fine settimana. E chiedono controlli

«I cittadini messinesi residenti nel centro storico continuano ad essere considerati “cittadini di serie B”. Questa vasta area della città ha assunto ormai l’aspetto di una sorta di “zona franca”, in cui, soprattutto nelle ore serali e notturne, non vigono e non vengono applicate norme, regolamenti e ordinanze varie. Comportamenti caratterizzati da arroganza, inciviltà, e totale mancanza di rispetto degli altri che perdura e si è accentuato anche in questo periodo particolare di emergenza sanitaria. Periodo che dovrebbe portare ad un maggiore senso di responsabilità ed al rispetto delle varie disposizioni relative al contenimento della diffusione del Covid19».

La denuncia

A denunciare ancora una volta una situazione ritenuta insostenibile e insopportabile sono l’Associazione “Centro Storico Messina” e il Comitato “Centro storico vivibile”. Cittadini residenti del quadrilatero intorno a piazza Duomo, tra le vie Cesare Battisti, Primo Settembre, Cardines, piazza dei Catalani. Da tempo portano avanti una battaglia di civiltà e rispetto dei diritti contro una movida spesso selvaggia e senza regole. Una battaglia che diventa ancora più importante in questa delicatissima fase per evitare nuovi contagi da Covid 19, soprattutto tra i più giovani. 

Scarsi controlli

Le due associazioni lamentano scarsi controlli rispetto alle varie ordinanze sindacali o ai vari decreti di valenza nazionale e regionale, che finiscono così col rimanere solo sulla carta. «Si assiste in maniera indiscriminata ad eventi musicali all’aperto di varia tipologia che necessiterebbero di autorizzazioni specifiche, assembramenti in cui non vengono usati i dispositivi di sicurezza e non viene assolutamente mantenuto il distanziamento sociale. Inoltre le attività dei vari locali ed esercizi commerciali proseguono fino a notte inoltrata, senza che ci sia un minimo di regole comuni» raccontano i residenti.

Per loro si tratta di un regime di totale anarchia in cui non si riesce più a comprendere quali siano le normative vigenti a livello locale, e soprattutto chi le deve fare rispettare.

Appello al Prefetto e al sindaco

Si appellano ancora una volta al Prefetto di Messina, affinché coordini controlli efficaci sul territorio, alla luce anche del nuovo Decreto del Presidente del Consiglio, e vigili sulla loro effettiva attuazione. Al Sindaco Cateno De Luca chiedono invece di chiarire se hanno un senso le sue varie ordinanze emanate e che si sono accavallate, creando elementi di contraddizione.

Non vogliono fare la guerra a chi lavora, ma chiedono dei giusti compromessi nel rispetto di tutti. «Che non può però significare, come è avvenuto e sta avvenendo sempre più, abbandonare a se stesso il centro storico con il prevalere di tutti quegli aspetti negativi che più volte sono stati evidenziati».

Un commento

  1. Succede in tutto il mondo…….Chiedano (cioè chiediamo) anche loro di diventare Comune autonomo…….”quasi certamente”……

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