Messina. "Da più di nove ore al pronto soccorso e non è finita"

Messina. “Da più di nove ore al pronto soccorso e non è finita”

Redazione

Messina. “Da più di nove ore al pronto soccorso e non è finita”

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lunedì 22 Agosto 2022 - 16:55

Un lettore scrive a Tempostretto: "Sono al Piemonte, mia madre non è in pericolo di vita ma l'attesa è snervante"

MESSINA – Più di nove ore d’attesa al pronto soccorso del Piemonte. Un cittadino esasperato scrive a Tempostretto: “Sono arrivato stamattina alle 7.30, perché mia madre ha un problema ortopedico, e sono le 16.15 e stiamo ancora aspettando. Ci sono persone arrivate al pronto soccorso prima di noi. Mia madre è stata portata in ambulanza alle 7.15 e, tante ore dopo, intorno alle 15, è stata spostata in reparto. Ma ancora non è stata visitata. Le ambulanze vanno e vengono. Giustamente la priorità è per chi è in codice rosso ma attendere in un pronto soccorso più di nove ore, e non è ancora finita, è davvero snervante. Ci vorrebbero più medici, sicuramente”.

“I medici fanno i salti mortali e l’attesa è logorante”

Precisa il lettore: “Sia chiaro, non dipende dai medici, che fanno i salti mortali. Ma è oggettivo che vi sia carenza di personale e che l’attesa sia logorante. Al pronto soccorso, in più, non ci sono bagni e bisogna andare all’ingresso dell’ospedale per poter usufruire della toilette. Inoltre, dopo più di nove ore, mia madre sta ancora aspettando la radiografia”.

Quello delle file snervanti nei pronti soccorsi delle città è un tema sempre attuale. In estate aumentano le segnalazioni dei lettori e tutti gli ospedali vivono il problema.

Come giornale, ci siamo messi in contatto con l’amministrazione del Piemonte e accoglieremo il punto di vista della struttura ospedaliera.

ULTIMA ORA, ore 18.30: La paziente sta per essere dimessa dopo undici ore nel pronto soccorso.

Ci dice il figlio della donna: “Da migliorare pure l’aspetto comunicazione ai familiari. Se non avessimo avuto il telefonino, non avrei avuto notizie di mia madre mentre si trovava nel reparto”.

4 commenti

  1. .a novembre sono entrato al pronto soccorso alle 9 del mattino per uscire alle 19……con firma x dimissioni volontarie.…..avendo una piccola frattura cervicale mi hanno prestato un collare che ho dovuto riportare l’indomani.
    Policlinico di Messina. Le lastre fatte alle ore 16,30. In ambulanza per andare a fare le lastre…ero con un altro paziente…alla faccia del covid.
    Estate o inverno non funziona e basta.

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  2. È successo anche al sottoscritto di avere avuto la stessa esperienza (sei ore d’attesa)e l’ho anche segnalato al vostro giornale. Infermieri all’accettazione che si fanno in quattro, prendendosi responsabilità che non sono di loro competenza. Medici pochi o “reperibili”. Resto del personale paramedico imboscato. Continuate a pubblicare questi continui disservizi e atteggiamenti di sufficienza nei confronti della comunità. Questo sistema che trasforma gli enti sanitari in aziende che inseguono utili non si può tollerare.
    PS per fortuna si incontra anche chi fa il proprio dovere ed entra in empatia con i poveri malcapitati

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  3. Anche al p. s. di Milazzo si assiste alle stesse scene. Pronto soccorso saturo e pazienti in attesa. Mia madre dimessa alle 3 del mattino dopo 9 ore di attesa senza una diagnosi precisa! Roba da terzo mondo!

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  4. Lo scorso anno nel mese di agosto portai mia figlia 14enne per una crisi di ansia con vomito. Arrivammo al pronto soccorso dell’ospedale Piemonte alle 8:40 per andare via alle 18:30.
    Un attesa snervante, una minore lasciata digiuna seduta in una sedia ad aspettare con un caldo asfissiante. E poi i raccomandati, quelli non mancano mai.
    Ricordo di una signora anziana madre di un medico che arrivò al pronto soccorso e tutti frettolosi nel dare assistenza nella saletta di attesa del triage.
    Purtroppo questa è l’Italia che tutti noi ci meritiamo

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