Authority del mar Tirreno Meridionale, il 25 gennaio riunione al Consiglio regionale calabrese

Authority del mar Tirreno Meridionale, il 25 gennaio riunione al Consiglio regionale calabrese

Rosaria Brancato

Authority del mar Tirreno Meridionale, il 25 gennaio riunione al Consiglio regionale calabrese

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giovedì 14 Gennaio 2016 - 23:09

La riforma delle Autorità portuali sarà all'attenzione del Consiglio dei ministri il 22 gennaio. Messina, salvo colpi di scena, sarà accorpata con Gioia Tauro, Reggio Calabria, Villa. Il 25 gennaio la prima riunione in Calabria per avviare il percorso che affonda le radici nell'estate del 2014. Ma il dibattito è ancora all'inizio.

Il primo appuntamento per mettere le basi della probabile Autorità del Mar Tirreno Meridionale, qualora la bozza del decreto Madia passi indenne al vaglio della seduta del Consiglio dei ministri del 22 gennaio, è già stato fissato. E sarà il 25 gennaio nella sede del Consiglio regionale della Calabria, su iniziativa dell’assessore Domenico Battaglia, per mettere tutti intorno ad un tavolo. Il fronte del no all’accorpamento con Gioia Tauro era infatti proprio in terra calabrese, con il governatore Mario Oliveiro ed il Pd che si erano detti contrari con numerosi appelli al presidente Renzi.

Salvo ulteriori colpi di scena, si è registrato quindi un ritorno all’idea che portò, nell’ormai lontano agosto 2014, a raggiungere quell’intesa che passò alle cronache cittadine come il Patto di Palazzo Zanca. Nell’estate di 2 anni fa, con l’apporto dell’Università e degli ordini professionali gran parte delle forze politiche erano indirizzate verso il matrimonio con Gioia Tauro. Strada facendo la compattezza iniziale vide molti distinguo sia in Calabria che in Sicilia, sul finire del 2015 la visione si era totalmente ribaltata e Messina risultò destinata all’accorpamento con Catania-Augusta. Il dibattito a questo punto si polarizzò solo sulla distribuzione delle poltrone e della sede, in aperta lizza con Catania, dando per scontato che ormai la sorte dell’Authority più ricca dell’isola fosse stata decisa.

L’unico ad andare contro-corrente, o meglio, a restare nella corrente iniziale, era stato il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, che anche su Tempostretto (leggi qui) ribadì la tesi del 2014 e sottolineò come lo spirito di alcune dichiarazioni di Delrio andasse a discapito dell’intero sud. Successivamente i sindaci di Messina-Villa San Giovanni-Reggio Calabria inviarono una lettera al governo per ribadire la richiesta di un’Autorità dello Stretto. Nella telenovela della riforma intervenne poi una sentenza della Corte Costituzionale che rilevava alcune lacune, bloccando quindi dibattito e percorso. Nonostante ciò adesso la bozza è pronta per il passaggio al Consiglio dei Ministri. Probabile quindi che fino al 22 gennaio ci sia tempo e modo per eventuali modifiche o integrazioni. Nel frattempo è già scoppiato il dibattito tra le due sponde.

Torniamo alla bozza Madia che riduce a 15 le Autorità portuali, che dopo il via libera della riforma dovrebbero essere affidate a commissari in attesa delle nuove governance che saranno oggetto di successivi provvedimenti.

SCHEMA MADIA: Autorità di Sistema Portuale del Mare Ligure Occidentale (Genova, Savona e Vado Ligure); del Mare Ligure Orientale (La Spezia e Marina di Carrara); del Mare Tirreno Settentrionale (Livorno, Piombino, Portoferraio e Rio Marina); del Mare Tirreno Centro-Settentrionale (Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta); del Mare Tirreno Centrale (Napoli, Salerno e Castellamare di Stabia); del Mare Tirreno Meridionale (Gioia Tauro, Crotone porto vecchio e nuovo, Corigliano Calabro, Taureana di Palmi, Villa San Giovanni, Messina, Tremestieri, Vibo Valentia e Reggio Calabria); del Mare di Sardegna (Cagliari, Olbia, Porto Torres, Golfo Aranci, Oristano, Portoscuso-Portovesme e Santa Teresa di Gallura solo banchina commerciale); del Mare di Sicilia Occidentale (Palermo, Termini Imerese, Porto Empedocle e Trapani); del Mare di Sicilia Orientale (Catania e Augusta); del Mare Adriatico Meridionale (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli); del Mar Ionio (Taranto); del Mar Adriatico Centrale (Ancona, Falconara, Pescara, Pesaro, San Benedetto del Tronto esclusa darsena turistica, e Ortona); del Mare Adriatico Centro-Settentrionale (Ravenna); -del Mare Adriatico Settentrionale (Venezia e Chioggia); del Mare Adriatico Orientale (Trieste).

In attesa di capire se si tratta di un nuovo annuncio destinato a restare tale, si registrano i primi interventi.

Soddisfatto l’ex ministro Gianpiero D’Alia, che come detto, è stato un sostenitore del matrimonio con Gioia sin dalla prima ora:"La proposta del governo di realizzare la più grande autorità portuale del Mezzogiorno è positiva ed importante. L’Autorithy del mar Tirreno meridionale è strategicamente importante per le due regioni ma anche per tutto il Mezzogiorno. Lo è anche per la città di Messina nella logica da tutti noi perseguita della costruzione dell'area metropolitana integrata dello Stretto. Tale scelta strategica e positiva per la crescita economica del sud dovrà essere riempita di contenuti concreti e operativi con il concorso delle due regioni ed un ruolo attivo delle comunità locali. Bisogna immediatamente lavorare alla costruzione di questo nuovo percorso che, se ben indirizzato, sarà decisivo per l'economia dei nostri territori".

La prima tappa di questo percorso sarà il 25 gennaio a Reggio Calabria, nella sede del Consiglio regionale, dove sicuramente si vedranno da un lato i primi passi della diplomazia dall’altro le scintille per chi dovrà sedere alla guida di un’Authority così vasta come quella delineata dal decreto (include infatti una serie di porti inizialmente non considerati).

“E' paradossale che ormai si utilizzi la tecnica del gioco al ribasso per far apparire scelte sbagliate come giuste, talmente giuste da far tirare perfino un sospiro di sollievo- è il commento del deputato a 5Stelle Francesco D’Uva-. Prima è giunta la minaccia di abolire totalmente la AP, poi di accorparla, infine (come contentino) il nome "Messina" è ritornato a farsi largo, ma solo sulla carta. Adesso dovremmo quasi esultare per non aver perso del tutto sia l'AP sia il contentino di vedere il nome della città su un foglio. Eppure l'alternativa c'era ed era quella che abbiamo urlato per mesi: istituire un'Autorità Portuale dello Stretto. Avevamo chiesto che venissero valorizzate peculiarità uniche della città e dello Stretto. E invece è successo quello che, in Sicilia, avviene sempre: perdere occasioni, accorpare e tagliare il più possibile senza curarsi se il risultato è una accozzaglia di competenze e peculiarità che dovrebbero rimanere ben distinte”.

In Calabria nei mesi scorsi non sono mancati gli appelli del Pd e del governatore Olivero a Renzi contro l’accorpamento con Messina. Evidentemente sono rimasti inascoltati. Adesso sarà difficile che la Regione ceda sul fronte governance. La Cgil Calabria lancia già la proposta: la sede a Gioia Tauro.

“Lo avevamo detto sette mesi fa e lo ripetiamo adesso: l’accorpamento dell’Autorità portuale di Messina con quella di Gioia Tauro non è una penalizzazione ma può rappresentare una vera e propria opportunità. l’unica Autorità portuale può determinare una nuova politica dei trasporti nell’area dello Stretto facendola diventare centrale non solo nel Mezzogiorno ma anche nel Mediterraneo. Nessuna chiusura, né particolarismi o discussioni campaniliste, al contrario, invece, è necessario avviare un confronto anche con il Governo nazionale sul porto di Gioia per politiche che rafforzino il trashpment, che guardino a Gioia in modo particolare per la logistica e che favoriscano la nascita di nuove imprese nell’area industriale. Con questo spirito e per queste ragioni proponiamo che la sede dell’Autorità portuale rimanga a Gioia Tauro.”

L’ipotesi soddisfa anche la Cgil di Messina, perché “si concretizzerebbe la proposta da noi avanzata, già da alcuni anni, di un’unica Autorità portuale dello Stretto. Saremmo in presenza di un’Autorità portuale, la più grande del Mezzogiorno, a governo di un sistema portuale ricadente per intero nell’ambito territoriale di due Città Metropolitane – Messina e Reggio Calabria – con enormi potenzialità di sviluppo e baricentriche nelle esigenze di infrastrutturazione trasportistica dell’intero Mezzogiorno. Messina e Gioia Tauro hanno consistenze per passeggeri e merci da rappresentare un polo di primissimo piano per l'intero paese che, se ben implementato e governato, può diventare uno straordinario polo attrattivo di sviluppo, soprattutto dopo il raddoppio del Canale di Suez. Se l’ipotesi troverà conferma, l’Autorità portuale potrà essere il primo nucleo di quel polo di sviluppo socio economico dell’Area dello Stretto. Uno sviluppo che riparte dal mare e che restituisce al mare quel ruolo di risorsa e di sviluppo economico e sociale. Le questioni di nome e di governance sono secondarie, devono essere affrontate, ma, nell'ottica di interesse generale delle popolazioni di questi territori, vengono dopo: l’ipotesi è quella di una Authority nello Stretto che governa i porti dello Stretto".

Rosaria Brancato

14 commenti

  1. Accetto scommesse. Se la riforma va in porto nel modo tragico (per Messina) e glorioso (per la CGIL calabrese e Gioia Tauro) sopra previsto, il presidente sarà calabrese e vicino a NCD e il segretario messinese e vicino a UDC (o viceversa)? Accorinti e Crocetta hanno venduto Messina per poter mantenere la poltrona. Avere una carica, quindi il potere di gestire, vale molto di più della geografia, della logica e degli interessi della gente. Giovani, soprattutto se capaci, scappate appena potete: Messina e la Sicilia non hanno futuro.

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  2. Accetto scommesse. Se la riforma va in porto nel modo tragico (per Messina) e glorioso (per la CGIL calabrese e Gioia Tauro) sopra previsto, il presidente sarà calabrese e vicino a NCD e il segretario messinese e vicino a UDC (o viceversa)? Accorinti e Crocetta hanno venduto Messina per poter mantenere la poltrona. Avere una carica, quindi il potere di gestire, vale molto di più della geografia, della logica e degli interessi della gente. Giovani, soprattutto se capaci, scappate appena potete: Messina e la Sicilia non hanno futuro.

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  3. Ma questi campioni che esultano (vedi D’Alia), mi vogliono spiegare cosa c’entra Messina con il Mar Tirreno? E poi non si è voluto far parte di “catania-augusta” perchè queste due città avrebbero fatto la parte del leone. Ma adesso cosa si spera che Gioia Tauro e reggio calabria si faranno scappare la sede dell’Autorità Portuale?
    D’Alia, pagella voto 3: inconcludente.

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  4. Ma questi campioni che esultano (vedi D’Alia), mi vogliono spiegare cosa c’entra Messina con il Mar Tirreno? E poi non si è voluto far parte di “catania-augusta” perchè queste due città avrebbero fatto la parte del leone. Ma adesso cosa si spera che Gioia Tauro e reggio calabria si faranno scappare la sede dell’Autorità Portuale?
    D’Alia, pagella voto 3: inconcludente.

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  5. Si deve prendere atto che questa soluzione rappresenta il male minore rispetto all’accorpamento con Catania e Augusta. Meglio confrontarsi con la vicina Calabria che con Catania. Ci vuole poco per capirlo.

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  7. Onestamente, non lo capisco. Preferisci avere un socio alla bancarotta, che ti succhierà soldi un giorno sì e l’altro pure (il traffico di Gioia Tauro declina drammaticamente, ci sono tra le 400 e le 600 persone in cassa integrazione, sono costretti ad azzerare la tassa di ormeggio sennò non attracca nessuno) o uno che ha fondate speranze di avere buone entrate Catania è forte, economicamente, ha l’Interporto e la Darsena, Augusta sta ampliando le banchine per container e rinfuse solide) nel prossimo futuro? Ci vuole poco a capirlo.

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  8. Onestamente, non lo capisco. Preferisci avere un socio alla bancarotta, che ti succhierà soldi un giorno sì e l’altro pure (il traffico di Gioia Tauro declina drammaticamente, ci sono tra le 400 e le 600 persone in cassa integrazione, sono costretti ad azzerare la tassa di ormeggio sennò non attracca nessuno) o uno che ha fondate speranze di avere buone entrate Catania è forte, economicamente, ha l’Interporto e la Darsena, Augusta sta ampliando le banchine per container e rinfuse solide) nel prossimo futuro? Ci vuole poco a capirlo.

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  9. E’ chiaro che il centro decisionale a Catania avrebbe penalizzato Messina….che avrebbe solo dovuto sacrificarsi allo sviluppo dei porti di Catania e Augusta….Meglio un socio in difficoltà e conservare una certa autonomia decisionale che farsi gestire dai catanesi che avrebbero drenato a loro favore risorse fregandosene di Messina. Ci vuole poco a capire che con loro abbiamo interessi contrapposti…..Ma lei è catanese?

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  10. E’ chiaro che il centro decisionale a Catania avrebbe penalizzato Messina….che avrebbe solo dovuto sacrificarsi allo sviluppo dei porti di Catania e Augusta….Meglio un socio in difficoltà e conservare una certa autonomia decisionale che farsi gestire dai catanesi che avrebbero drenato a loro favore risorse fregandosene di Messina. Ci vuole poco a capire che con loro abbiamo interessi contrapposti…..Ma lei è catanese?

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  11. Mi spiega perché con l’accorpamento con Gioia Tauro “manteniamo una certa autonomia decisionale” e con Catania o Augusta no? Qualsiasi amministratore e o imprenditore sa bene che è meglio un socio prepotente di uno alla canna del gas. La CGIL calabrese loda la scelta perché vede la possibilità di attingere alle ricche risorse di Milazzo e Messina (o, quantomeno al 50% di esse, come consentirà la nuova normativa) per mantenere i livelli occupazionali di G.T. Il suo dubbio se io sia messinese o catanese è tipico di chi vede i problemi in chiave di tifoseria calcistica. Io non mi chiedo se lei sia calabrese, cerco solo di ragionare. La soluzione migliore era l’AP unica dello Stretto, tramontata l’ipotesi il danno è fatto, però con GT è doppio

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  12. Mi spiega perché con l’accorpamento con Gioia Tauro “manteniamo una certa autonomia decisionale” e con Catania o Augusta no? Qualsiasi amministratore e o imprenditore sa bene che è meglio un socio prepotente di uno alla canna del gas. La CGIL calabrese loda la scelta perché vede la possibilità di attingere alle ricche risorse di Milazzo e Messina (o, quantomeno al 50% di esse, come consentirà la nuova normativa) per mantenere i livelli occupazionali di G.T. Il suo dubbio se io sia messinese o catanese è tipico di chi vede i problemi in chiave di tifoseria calcistica. Io non mi chiedo se lei sia calabrese, cerco solo di ragionare. La soluzione migliore era l’AP unica dello Stretto, tramontata l’ipotesi il danno è fatto, però con GT è doppio

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  13. Basta guardare come l’AP di GT ha abbandonato Villa S. Giovanni. Ha mai fatto il tratto che collega la stazione FFSS alla Caronte? Magari con la pioggia? Se fosse stato sotto la giurisdizione dell’AP di Messina – che ha i mezzi per farlo – ci sarebbe stato un tapis roulant coperto. E lo dico perché ne ho parlato con quella di Messina. Guardi quante cose ha fatto e continua a fare la nostra AP per Messina e Milazzo e faccia il confronto. Basta illusioni o fandonie: sotto GT, Messina avrà lo stesso trattamento che è stato riservato a Villa da oltre un decennio. Auguri!

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  14. Basta guardare come l’AP di GT ha abbandonato Villa S. Giovanni. Ha mai fatto il tratto che collega la stazione FFSS alla Caronte? Magari con la pioggia? Se fosse stato sotto la giurisdizione dell’AP di Messina – che ha i mezzi per farlo – ci sarebbe stato un tapis roulant coperto. E lo dico perché ne ho parlato con quella di Messina. Guardi quante cose ha fatto e continua a fare la nostra AP per Messina e Milazzo e faccia il confronto. Basta illusioni o fandonie: sotto GT, Messina avrà lo stesso trattamento che è stato riservato a Villa da oltre un decennio. Auguri!

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