Messina, il caso: va dalla polizia al posto della madre malata e si trova processato

Messina, il caso: va dalla polizia al posto della madre malata e si trova processato

Alessandra Serio

Messina, il caso: va dalla polizia al posto della madre malata e si trova processato

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venerdì 12 Novembre 2021 - 07:45

Il singolare caso di un messinese che si presenta alla polizia giudiziaria al posto della mamma invalida e si ritrova processato per furto di energia elettrica

Un messinese di 38 anni si è ritrovato imputato di furto di energia elettrica…dopo essersi presentato alla Polizia Giudiziaria al posto della madre invalida, convocata dagli agenti!

Il processo si è però risolto a suo favore: il giudice ha dato ragione al suo difensore, l’avvocato Antonella Ceraolo, e lo ha assolto pienamente.

E’ successo nel 2017. La madre dell’uomo ha ricevuto una convocazione dalla polizia giudiziaria per furto di energia elettrica. La donna era parecchio anziana e totalmente invalida. Al suo posto si è quindi presentato agli uffici il figlio, portandosi dietro le certificazioni mediche della mamma. E’ stato quindi ascoltato dagli agenti. Pensava di aver chiarito tutto, invece nel 2018 ha trovato un’altra convocazione, stavolta diretta a lui e stavolta del giudice.

Il 38enne si è cioè ritrovato processato per furto di energia elettrica, commesso dal 2010 al 2015, peraltro per un presunto allaccio abusivo relativo ad un indirizzo diverso da quello dove abita e risiede. Tutte anomalie che sono emerse, nel dibattimento di primo grado, grazie ai testimoni, ai documenti ed al suo difensore, e l’uomo è stato scagionato dal giudice monocratico Barbagallo “per non aver commesso il fatto”. Lo stesso Pubblico Ministero ha sollecitato l’assoluzione

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5 commenti

  1. Purtroppo è uno dei tanti esempi della vita quotidiana che dimostrano l’inefficienza e inadeguatezza del sistema giudiziario italiano e di come questo, unitamente alla burocrazia, colpisca e perseguiti unicamente le persone oneste che devono lottare, e spendere soldi, per vedere riconoscere la propria assoluzione.

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  2. Giancarlo Torre 12 Novembre 2021 10:18

    Ci vuole che i giudici paghino quando sbagliano così come tutti i professionisti.
    Starebbero più attenti.

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  3. Immagino non ci siano risarcimenti morali e per il tempo e lo stress patiti da questa famiglia, giusto?
    In Italia è già tanto poter uscire da queste grane e poterlo raccontare

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  4. Ennesima stortura….ma è mai possibile che il CSM e il Presidente della Repubblica non intervengano e prendano provvedimenti seri ? Amara a ccu ci capita, cu non ci passa non po’ capiri.

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  5. Adesso chi paga? Però, se qualcuno parla di responsabilità oggettiva dei giudici e di separazione delle carriere, apriti cielo! Se il mio chirurgo sbaglia e mi crea un danno, paga le conseguenze del suo errore… E chissà quanti innocenti indagati senza aver mai fatto nulla!

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