"Un modello di città sostenibile per godere della bellezza di Messina"

“Un modello di città sostenibile per godere della bellezza di Messina”

Redazione

“Un modello di città sostenibile per godere della bellezza di Messina”

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mercoledì 12 Ottobre 2022 - 18:23

L'intervento dell'esperto Marco Mangano: "Riappropriamoci degli spazi inaccessibili o intasati dalle auto"

MESSINA – Pubblichiamo la prima parte dell’intervento di Marco Mangano, dottore magistrale in Ingegneria edile per il recupero e studente del master di II livello in Rigenerazione urbana (Università di Parma). Mangano si è laureato alla magistrale su “Ciclovie per la rigenerazione urbana: come una bici può creare economia anche a Messina”.Nei due successivi interventi, avendo il modello di città sostenibile come punto di partenza, si toccherà il tema del Pgtu, Piano generale traffico urbano, che sta alimentando il dibattito tra i messinesi.

Nessuno vuole vivere in un luogo brutto, sporco e rumoroso. Vorremmo sentirci al sicuro nel lasciare i nostri bambini liberi di giocare senza la paura che un’auto possa investirli. I nostri genitori giocavano per strada, mentre io l’ultima volta che sono andato a correre ho preso insulti e strombazzate di clacson perché l’unica strada a disposizione tra Tremestieri e Mili Marina non ha un marciapiede.

Marco Mangano

E che dire del paradosso di una città di mare che non ha un affaccio a mare? Se non per pochi chilometri nella zona centro-nord. La pandemia ci ha insegnato l’importanza del riappropriarci dei nostri spazi. Chiusi in casa durante i lockdown, nessuno di noi pensava: «Non vedo l’ora di rimettermi in coda nel traffico dentro la mia auto inquinante». Piuttosto pensavamo: «non vedo l’ora di rivedere i miei amici, passare del tempo all’aria aperta, passeggiare, andare in bici, andare al mare, al cinema, al teatro, fare un aperitivo, andare a ballare».

Riappropriamoci degli spazi inacessibili

Tutto questo è pienamente possibile solo riappropriandoci di quegli spazi inaccessibili (come le spiagge) o abbandonati (come le area dismesse) o intasati dalle auto (come le strade), perché solo così potremo migliorare la qualità della nostra vita, cominciare a vivere con un modello di città sostenibile e tornare a godere della bellezza.

Mi viene in mente il film “I cento passi”, in cui il personaggio di Peppino Impastato dice: «Bisognerebbe ricordare alla gente che cos’è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla. […] È importante la bellezza, da quella scende giù tutto il resto».

Ma cos’è la bellezza? Potremmo definirla come l’appagamento di uno o più dei nostri sensi, il che la rende ovviamente soggettiva. Però non ho mai sentito qualcuno dire «che soave questa orchestra di clacson» o «che profumo di gas di scarico».

A Messina ci siamo abituati allo squallore

Il problema è che ci siamo abituati a questo squallore, ed è proprio il senso della considerazione che fa Peppino Impastato: rieducare le persone alla bellezza, aiutarle a riconoscerla, a difenderla, in quanto equilibrio delicato tra ciò che la natura ha creato e ciò che tutti noi abbiamo trasformato.

Ben Herbster diceva: «Il più grande spreco nel mondo è la differenza tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare». Questo è vero tanto per noi come persone che per noi come luogo. E Messina è un grande esempio di spreco tra ciò che è e ciò che potrebbe essere.

Cosa serve allora per tornare a godere della bellezza? Intanto una visione della città che vogliamo, un sogno da realizzare nel tempo. E questo, urbanisticamente, si traduce nel Piano regolatore generale (Prg), ossia il progetto della città: un lavoro complesso, lungo ed estremamente multidisciplinare, fatto di architettura, ingegneria, sociologia, statistica, economia, beni culturali, giurisprudenza… e politica.

Nel 2018 l’amministrazione Accorinti aveva presentato lo schema di massima del nuovo Prg, meglio noto come “Piano Gasparrini”. Che fine ha fatto? Personalmente ne ho perso le tracce nel 2020, ma nella relazione di fine mandato di De Luca si legge che lo schema è in aggiornamento e si attende una risposta dall’assessorato Territorio e Ambiente.

Intanto, però, la città continua a seguire il Prg vigente (“Piano Minutoli”), un progetto degli anni Novanta, variante a un progetto degli anni Settanta (“Piano Tekne”), in cui si ipotizzava un’espansione demografica per 500mila abitanti (adesso siamo scesi sotto i 240mila). Nel frattempo, abbiamo archiviato le idee della cementificazione delle colline (ora in gran parte con vincolo idrogeologico) e di mettere al centro della pianificazione urbanistica il Ponte come unica salvezza a tutti i mali. Un’opera la cui eventuale realizzazione deve essere assolutamente indipendente dallo sviluppo della città e non rendercene schiavi come fin qui è stato.

Sempre l’amministrazione Accorinti aveva proposto la Variante di salvaguardia ambientale (“Salva colline”) che avrebbe posto dei seri limiti alla cementificazione proposta dal Prg vigente finché non fosse stato redatto quello nuovo. Il Consiglio Comunale prima e l’amministrazione De Luca dopo lo hanno messo da parte.

La necessità di una nuova mobilità sostenibile

Allora qual è la visione di questa amministrazione? Che città sognano di realizzare? Non essendone a conoscenza, visti i tempi tecnici di redazione e approvazione del nuovo Prg, incompatibili con la necessità di programmare oggi la nuova mobilità (sostenibile) messinese, posso solo ipotizzare che il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums), il Piano generale del traffico urbano (Pgtu) e il Piano urbano dei parcheggi (Pup) siano un’espressione di più rapida realizzazione di questa visione (che hanno e stanno comunque richiedendo anni di lavoro) con la speranza che risultino coerenti con il Piano Gasparrini.

Il Pums fornisce la strategia che dovrebbe migliorare, nel medio-lungo termine, la qualità ambientale delle aree urbane, in ottica di sostenibilità economica e sociale, soddisfacendo al contempo la domanda di mobilità.

Il Pgtu ha l’obiettivo, nel breve-medio termine, di migliorare la mobilità dei pedoni, dei mezzi collettivi pubblici e dei veicoli motorizzati privati, riorganizzando la sosta delle autovetture, e definendo piazze, aree pedonali, itinerari e ZTL.

Il Pup ha l’obiettivo di favorire il decongestionamento dei centri urbani, indicando le localizzazioni dei parcheggi, i loro dimensionamenti, le priorità d’intervento e i tempi di attuazione.

Marco Mangano

Prima parte

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4 commenti

  1. Nessun profeta è gradito in patria.
    Grazie Renato.

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  2. non sarà mai così, perche purtroppo messina è abitata dai messinesi

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  3. Bel piano si deve solo mettere in pratica ed io ne sarò felice .

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  4. Bel piano, si deve solo mettere in pratica ed io ne sarò felice .

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