Messina, l'urlo delle donne: "Non una di meno. No alla violenza" VIDEO

Messina, l’urlo delle donne: “Non una di meno. No alla violenza” VIDEO

Rosaria Brancato

Messina, l’urlo delle donne: “Non una di meno. No alla violenza” VIDEO

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domenica 24 Novembre 2019 - 10:08

Centinaia in corteo contro la violenza sulle donne

Siamo le nipoti delle streghe che non siete riuscite a bruciare”.

Hanno attraversato Messina in corteo le “figlie e le nipoti delle streghe”, per dire no ad ogni tipo di violenza sulle donne, per ricordare che in Sicilia l’aborto è reso un muro da una percentuale quasi totale di obiettori di coscienza.

Il corteo

Il corteo, organizzato da Non una di meno – Messina, è partito alle 17 da Largo Seggiola e, attraversando il centro della città, ha raggiunto Piazza Unione Europea, dove si è conclusa la manifestazione

Non una di meno Messina

“Nonostante gli ostacoli burocratici che la questura ci ha posto nel percorso di costruzione della giornata, oggi, abbiamo mandato un segnale importante: non ci fermeremo di fronte a nulla. Noi non deleghiamo la nostra liberazione a nessuno. L’unica arma che abbiamo è la forza collettiva. Unite nella lotta, attraversiamo le nostre città, sfidando il potere patriarcale – afferma Domiziana Giorgianni di Non una di Meno – Messina- Diciamo sempre che siamo il cambiamento che vogliamo imprimere alla società. Partiamo da noi, dalle nostre pratiche, dalla solidarietà femminista”.

Tantissimi gli striscioni ed i cori, tantissime studentesse, lavoratrici, precarie che hanno manifestato la loro volontà di agire per far sentire alta la voce.

“In Sicilia l’obiezione di coscienza raggiunge percentuali mai viste altrove, i consultori chiudono o non forniscono servizi adeguati e i centri anti-violenza subiscono un de-fininaziamento che limita un lavoro che dovrebbe essere diffuso e garantito”

I casi di femminicidio sono la punta di un iceberg di una violenza strutturale e sistemica. Non una di meno Messina è scesa in piazza anche
contro la violenza mediatica, rappresentata da chi definisce “gigante buono” un assassino. Da chi continua a colpevolizzare le donne che hanno subito violenza. La colpa passa sempre da “una gonna troppo corta” o una “sbronza che si poteva evitare”.

LA DIRETTA FACEBOOK DEL CORTEO

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