Messina. #MaiPiùScempi, l'abbandono dell'ex Sanderson. VIDEO e FOTO

Messina. #MaiPiùScempi, l’abbandono dell’ex Sanderson. VIDEO e FOTO

Redazione

Messina. #MaiPiùScempi, l’abbandono dell’ex Sanderson. VIDEO e FOTO

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venerdì 07 Maggio 2021 - 11:47

Un'iniziativa di Marco Bellantone e Domenico Ferrante, per puntare i riflettori su alcune zone di città abbandonate

“Un ‘cimitero’ di circa 𝟳𝟬𝗺𝗶𝗹𝗮 𝗺𝗲𝘁𝗿𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗱𝗿𝗮𝘁𝗶 (più o meno dieci campi di calcio) che da decenni oltraggia il volto della zona sud di Messina, in attesa che gli innumerevoli annunci che si sono susseguiti negli anni, le promesse e i progetti di riqualificazione si tramutino in fatti concreti”.

#MaiPiùScempi è un’iniziativa di Marco Bellantone e Domenico Ferrante, per puntare i riflettori su alcune zone di città abbandonate. Il riferimento, in questo caso, è all’ex Sanderson.

L’obiettivo è di “restituire finalmente alla cittadinanza un’area che un tempo ospitava il fiore all’occhiello dell’industria agrumaria messinese e che dal lontano 1981 versa in uno stato di totale abbandono, fra capannoni fatiscenti, ruderi e detriti: un’immensa terra desolata che si estende da Pistunina a Tremestieri, privando la città di un suo 𝘀𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼 𝘃𝗶𝘁𝗮𝗹𝗲”.

La storia

La 𝗪. 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻 & 𝗦𝗼𝗻𝘀 𝗦𝗽𝗮, fondata nel 𝟭𝟴𝟵𝟱 da 𝗪𝗶𝗹𝗹𝗶𝗮𝗺 𝗦𝗮𝗻𝗱𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻 e 𝗔𝗿𝘁𝗵𝘂𝗿 𝗕𝗮𝗿𝗿𝗲𝘁𝘁 là dove un tempo sorgeva l’antica via del Dromo, era un importantissimo stabilimento per la trasformazione di agrumi che produceva succhi ed essenze di limone, e rappresentava 𝘂𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗺𝗼𝗱𝗲𝗿𝗻𝗲 𝗶𝗻𝗱𝘂𝘀𝘁𝗿𝗶𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗯𝗮𝗰𝗶𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗠𝗲𝗱𝗶𝘁𝗲𝗿𝗿𝗮𝗻𝗲𝗼, esportando in tutti i Paesi del mondo. Data saliente per le sorti dell’azienda è il 𝟭𝟵𝟬𝟲, quando William Sanderson sciolse il suo rapporto con Barrett e si associò con il suo collaboratore 𝗪𝗮𝗹𝘁𝗲𝗿 𝗢𝗮𝘁𝗲𝘀, a cui cedette la ditta nell’agosto del 𝟭𝟵𝟬𝟴. Fu allora che ebbe inizio il sodalizio di Oates con 𝗚𝗶𝘂𝘀𝗲𝗽𝗽𝗲 𝗕𝗼𝘀𝘂𝗿𝗴𝗶, che affrontarono insieme il 𝗽𝗲𝗿𝗶𝗼𝗱𝗼 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗼𝘀𝘁 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗲𝗺𝗼𝘁𝗼, in seguito al quale la fabbrica viene ricostruita. Nel 𝟭𝟵𝟯𝟱, Bosurgi muore e l’azienda passa alla moglie, 𝗔𝗱𝗿𝗶𝗮𝗻𝗮 𝗖𝗮𝗻𝗲𝘃𝗮, appartenente a una delle prime famiglie imprenditoriali italiane, che giunse a Messina a seguito del padre, un ingegnere impegnato nella società elettrica. Dopo la morte del consorte, e sino al suo decesso, Adriana porterà avanti con grande competenza la società insieme ai figli 𝗟𝗲𝗼𝗻𝗲 ed 𝗘𝗺𝗶𝗹𝗶𝗼, espandendola anche in 𝗦𝘂𝗱 𝗔𝗺𝗲𝗿𝗶𝗰𝗮. La Sanderson proseguì la sua attività fino alla fine degli anni Sessanta, prima di un lento e inesorabile declino che raggiunse il culmine l’𝟴 𝗹𝘂𝗴𝗹𝗶𝗼 𝟭𝟵𝟴𝟭, quando il tribunale di Messina dichiarò d’ufficio il 𝗳𝗮𝗹𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 dell’azienda.

“Da allora sono stati tantissimi i progetti di riqualificazione e le proposte: fabbriche creative, cittadelle scientifiche per la ricerca biotecnologica, piccole “𝗦𝗶𝗹𝗶𝗰𝗼𝗻 𝗩𝗮𝗹𝗹𝗲𝘆”, persino un velodromo, il tutto passando fra sterili scontri di parte, finanziamenti, e sopralluoghi ciclici. Eppure, ancora oggi l’area si presenta in condizioni pietose, un vero e proprio scempio”.

https://fb.watch/5kNpTZZJCW/

Un commento

  1. L’area della SANDERSON è vincolata dal vigente PRG a ” POLO FIERISTICO CONGRESSUALE”.
    Collegandosi a PROGETTO FIERA 2000 – web.tiscali.it si può esaminare la proposta fatta nel 1999 per la localizzazione del nuovo polo fieristico congressuale, che si poteva realizzare con i fondi europei destinati a tale scopo.
    Fra l’altro l’area è di proprietà dell’ex ESA, quindi della Regione Siciliana.
    La proposta fu presentata alla stampa e a tutti gli organismi politici: Regione,
    provincia, comune, camera di commercio.
    La realizzazione del progetto avrebbe risanato l’area e il Centro Fieristico Congressuale sarebbe stato un motore di sviluppo per tutta la zona e per la città di Messina.
    Lodi da tutte le parti politiche.
    NESSUNO HA FATTO qualcosa, con la situazione che oggi viene denunciata.

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