I vicepresidenti del Consiglio, Cantello (Lega) e La Fauci (Ora Sicilia), hanno evidenziato una serie di incongruenze sulla nomina di Cannavò
MESSINA – “Le vicende riguardanti il ruolo di comandante della Polizia municipale di Messina stanno, ormai, prendendo i contorni del grottesco”: l’affondo è del vice presidente vicario del Consiglio comunale Mirko Cantello (Lega) e del vice presidente supplente Giandomenico La Fauci (Ora Sicilia). I due vicepresidenti nelle scorse settimane avevano presentato due distinte interrogazioni per chiedere all’amministrazione le motivazioni della mancata riconferma – pur temporanea – di Stefano Blasco. “Non eravamo, infatti, pienamente convinti – sottolineano – dalle dichiarazioni pubbliche espresse sul tema. Inspiegabilmente, e con una precisa mancanza di educazione politica, l’amministrazione non ha degnato alcuno di una risposta. Un muro di silenzio del tutto insopportabile”.
Le incongruenze sulla durata dell’incarico
La Fauci e Cantello evidenziano però che il sindaco Basile “sulla vicenda in occasione di un talk show ha apertamente parlato di una convenzione della durata di 36 mesi – fino al termine del suo mandato da sindaco – per la copertura del ruolo in attesa dell’obbligato concorso pubblico che darà un nuovo, non più temporaneo – comandante alla Polizia Municipale della città di Messina”.
“Le parole vanno sempre soppesate e calibrate – affermano i due – soprattutto quando si parla esplicitamente della durata di un incarico. Nei giorni scorsi, però, la nostra città ha visto la nomina di un nuovo comandante con un accordo della durata iniziale – si noti bene la specifica – di sei mesi: Maurizio Cannavò”.
“Peccato, però – aggiungono Cantello e La Fauci – che il dottor Cannavò sia già impegnato nel medesimo ruolo nella città di Ragusa. L’accordo, si legge nel documento tra i due Comuni, prevede l’impegno lavorativo a Messina per cinque alla settimana con garanzia di almeno un giorno impegnato nello svolgimento del proprio ruolo a Ragusa, anche per via telematica”.
Il doppio incarico a Giardina
I due vicepresidenti del Consiglio comunale di Messina contestano dunque la durata dell’incarico “che non ha valore di 36 mesi assicurati come il sindaco Basile aveva dichiarato” e evidenziano che “Cannavò dovrà, comunque, svolgere le sue mansioni anche in un altro Comune”. “Evidente che l’impegno nella città di Ragusa non sia gravoso dal punto di vista temporale, ma per quale motivo l’amministrazione comunale di Messina ha tanto insistito per poter nominare una figura che non può svolgere in toto il suo incarico nella nostra città?”, si chiedono La Fauci e Cantello, che aggiungono un’altra questione sul tavolo: “Preso atto della mancata riconferma di Stefano Blasco, perché Giovanni Giardina è stato nominato comandante facente funzione svolgendo, quindi, il doppio incarico dato che è anche il comandante del Corpo di polizia della città metropolitana?”.
L’affondo finale
“Pare chiaro, quindi, quanto questa amministrazione, e in particolar modo il leader politico Cateno De Luca – concludono il vice presidente vicario Mirko Cantello e il vice presidente supplente Giandomenico La Fauci – siano avvezzi al non voler “collaborare” con personale non scelto direttamente da loro. In barba, però, alla condotta morale che richiederebbe una trasparenza cristallina in circostanze del genere. Cannavò, infatti, non è stato nominato tramite il famoso concorso pubblico – che chissà quando avverrà -, ma in maniera diretta dal Comune di Messina stesso. Riteniamo, in conclusione, che tali modalità non siano adeguate al tipo di situazione e che parecchie incongruenze di tipo politico e amministrativo vadano chiarite in tempi brevissimi”.
L’esposto alla Corte dei Conti
Sulla stessa vicenda, nei giorni scorsi, la Lega Prima l’Italia aveva annunciato un esposto alla Corte dei Conti, evidenziando che la “nomina ad personam, per quanto lecita, risulta moralmente scorretta”. “Perché il sindaco Basile, esponente di Sud chiama Nord – si sono chiesti i consiglieri della Lega – dovrebbe nominare un comandante vicino al centrodestra e al ministro Musumeci? Forse per il sostegno fornito da Cateno De Luca al sindaco di Ragusa? Ci auguriamo di no, sarebbe il pezzo di uno scambio politico da prima Repubblica, quella che De Luca attacca. Sappiamo che Basile non risponderà, quindi presenteremo un esposto alla Corte dei Conti”.
In questa città i consiglieri di opposizione si mettono in mostra con “Chiacchiere e tabacchiere di legno, che il Monte (di Pietà) non ne accetta in pegno…..” loro se la cantano loro se la suonano.
La controparte invece si mette in mostra mettendo i sacchi vuoti all’impiedi, convinta che siamo tutti fessi.
scusi signor “boh”, io sono un semplice cittadino non un politico, mi spiega che significa “lecita ma moralmente scorretta”? Da quando i politici in questa città, ma anche nel resto del paese, hanno un’etica morale? transumano da un partito ad un’altro, non rispettano le volonta dei propri elettori, si aumentano i gettoni senza colpo ferire, non mi pare che l’opposizione abbia detto no non lo vogliamo…. forse i veri fessi sono i cittadini che ancora vanno a votarvi.