Messina. Il Regolamento antimafia c'è ma non è applicabile, ora ne serve uno nuovo

Messina. Il Regolamento antimafia c’è ma non è applicabile, ora ne serve uno nuovo

Redazione

Messina. Il Regolamento antimafia c’è ma non è applicabile, ora ne serve uno nuovo

martedì 16 Dicembre 2025 - 10:40

L'intervento in Consiglio di Libero Gioveni. Le norme contenute nel Regolamento sono superate

“Non bastano le parole di solidarietà a chi ha il coraggio di denunciare il racket delle estorsioni, ma occorrono azioni concrete a supporto mettendo in pratica quanto sancito dal Regolamento comunale per l’attuazione di politiche antimafia”.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Libero Gioveni, è intervenuto in Consiglio Comunale in merito ai gravi fatti di cronaca che hanno visto protagonista l’amministratore delegato della Cosedil e presidente di Confindustria Sicilia, Gaetano Vecchio, che ha avuto il coraggio di denunciare i suoi aguzzini.

Gioveni ha tirato fuori alcuni contenuti del Regolamento che venne approvato dal Consiglio Comunale con la delibera numero 60/C del 21 gennaio 2017 e ha invitato l’Amministrazione Basile ad adottare alcuni degli articoli contenuti nel testo, seppur, secondo quanto sostenuto dalla segretaria generale, “il Regolamento non sembra pienamente applicabile perché alcune norme in materia sembrerebbero superate”.

Per esempio – ha ricordato l’esponente di FdI – l’art. 2 invoca la costituzione di parte civile da parte del Comune, l’art. 6 impone alle imprese che partecipano alle gare d’appalto di dichiarare di non essere stati vessati da esponenti della criminalità organizzata, l’art. 8 e l’art. 13 prevedono rispettivamente l’esenzione dei tributi comunali per 3 anni e l’assistenza legale gratuita dall’Avvocatura del Comune alle vittime del racket e, fatto forse ancora più importante, l’art. 19 stabilisce l’istituzione dell’Osservatorio comunale antimafia che, appunto, a distanza di 8 anni dall’approvazione della delibera 60/C, non è stato mai costituito.

“Pertanto – ha concluso Gioveni – pur prendendo atto del parere della segretaria generale sulla parziale inapplicabilità del Regolamento, rimane il dato politico relativo al fatto che questa Amministrazione, al netto di qualche protocollo d’intesa sottoscritto, non ha portato mai in Aula un nuovo Regolamento che sostituisca o modifichi questo definito “zoppo” ma che ricordo essere ancora vigente”.

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