Ieri l'audizione della ragazza. Indagini in corso a cura di due Procure. Dalle testimonianze alle immagini, Squadra mobile al lavoro
MESSINA – Ieri sera è avvenuto il momento più delicato. L’audizione protetta, con il sostegno di uno psicologo, della quindicenne. La giovanissima ha raccontato ai poliziotti della Squadra mobile di Messina quello che le è accaduto vicino a Piazza Cairoli nella notte tra sabato e domenica, fino alla richiesta di soccorsi prima dell’una. Le indagini sulla violenza sessuale subita dalla minorenne, e rivelata a un medico del Policlinico, sono a cura di due Procure: quella ordinaria e quella dei minori.
La vittima ha raccontato di essere stata aggredita da uno sconosciuto in una via secondaria e buia non distante da Piazza Cairoli, dove si era spostata con i suoi amici. Lì qualcuno, o adulto o minore è ancora da verificare, ha abusato di lei, ha riferito la quindicenne. La sua è una condizione emotiva particolarmente difficile e che richiede il massimo di attenzioni: dall’aspetto psicologico a quello clinico.
Ora si entra nel vivo delle indagini della Squadra mobile. Dalle testimonianze degli amici della ragazza alle immagini delle telecamere di videosorveglianza nella zona, ogni dettaglio deve essere esaminato.
Da ricordare che subito è stato attivato il Codice rosso. Introdotto dalla legge n. 69/2019, è un insieme di disposizioni che rafforzano la tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Prevede misure per la prevenzione, la repressione e la protezione delle vittime, con particolare attenzione alla celerità dei procedimenti penali e all’inasprimento delle pene per i reati specifici. In questi casi, la vittima viene ascoltata entro tre giorni.
Una comunità ferita, le dichiarazioni del sindaco e del Garante
Nel frattempo, ieri, le dichiarazioni del sindaco Federico Basile e del Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Giovanni Amante, sono servite a cogliere un altro elemento importante. Avvenimenti come questo rappresentano una ferita per una comunità. Se tocca agli investigatori trovare i riscontri e assicurare alla giustizia chi ha commesso il reato, le istituzioni devono avere un ruolo culturale e sociale. “Esprimo la mia totale condanna e la piena vicinanza alla giovane e alla sua famiglia. L’amministrazione comunale seguirà la vicenda con massima attenzione, pronta a garantire ogni forma di supporto necessario. Messina deve essere e restare una comunità sicura”, ha sottolineato il primo cittadino.

Comunità sicura ultimamente mi pare un po’ difficile da dichiarare…….la città sta andando sempre peggio a 360°………..
Perché signor sindaco invece di limitarsi a condannare un reato che ovviamente non può essere che condannato non provvede alla illuminazione delle strade secondarie di Messina magari con un sistema di energia solare?