Emergenza rifiuti e conti al collasso, con la chiusura della discarica di Mazzarrà alle porte

Emergenza rifiuti e conti al collasso, con la chiusura della discarica di Mazzarrà alle porte

Danila La Torre

Emergenza rifiuti e conti al collasso, con la chiusura della discarica di Mazzarrà alle porte

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lunedì 11 Agosto 2014 - 21:10

La società di via Dogali continua ad accumulare debiti e i bilanci 2011 e 2012 chiudono con un disavanzo di 5 milioni di euro.Il commissario liquidatore Ciacci spiega che l’80% delle somme che il Comune traferisce alla sua partecipata servono a coprire i costi del personale, tra stipendi e contributi da versare allo Stato

Messinambiente continua navigare a vista e la terraferma è ancora troppo lontana. Messina sta vivendo una delle più gravi emergenze rifiuti degli ultimi anni, la città è sporca, interi quartieri sono letteralmente sommersi dai rifiuti e le richieste dei cittadini non trovano risposte adeguate da parte dell’amministrazione comunale. L’arrivo di 400 cassonetti usati e di 8 mezzi di seconda mano per la raccolta ed il trasporto in discarica (vedi correlato) può essere considerato un palliativo ma non può certo servire a far rientrare l’allarme igienico –sanitario di questi giorni, inevitabilmente legato alla disastrosa situazione economica vissuta dalla società di via Dogali.

Messinambiente è schiacciata dai debiti, come dimostrano anche i due bilanci recentemente approvati, relativi agli anni 2011 e 2012, che chiudono con un disavanzo di 5 milioni di euro. Il trend negativo sarà confermato anche nel bilancio 2013, come ha ammesso il commissario liquidatore Alessio Ciacci, sempre più sconsolato di fronte all’evidenza dei numeri, che di fatto affossano Messinambiente .

La società di via Dogali continua ad accumulare debiti e l’80% delle somme che il Comune traferisce alla sua partecipata- spiega Ciacci- servono a coprire i costi del personale, tra stipendi e contributi da versare allo Stato. Attualmente, quindi, Messinambiente è poco più di uno “stipendificio” e per far quadrare i conti – chiarisce ancora il commissario- bisognerebbe mandare a casa 200 persone dei 530 dipendenti iscritti nel libro paga dell'azienda. Ovviamente non è questa l’intenzione né del commissario Ciacci né dell’amministrazione Accorinti, che però dinanzi a sé ha solo due strade: o procedere con la liquidazione, rimasta di fatto sulla carta, e costituire un nuovo soggetto, partendo da zero; oppure risanare i debiti di Messinambiente.

Tuttavia, a ben 14 mesi dall’insediamento, la giunta Accorinti non è ancora in grado di dire cosa sarà della partecipata che gestisce i rifiuti. A confessarlo è l’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua: «Entro dicembre dovremo prendere una decisione, nel frattempo stiamo cercando di recuperare risorse per garantire a Messinambiente di operare al meglio». Ialacqua si riferisce ad alcune transazioni in corso a favore della società di via Dogali, che dovrebbero finalmente dare un po’ di respiro ai conti dell’azienda, e ai fondi in arrivo Palermo per il “porta a porta”.

La vera svolta nel settore dei rifiuti potrà avvenire, però, solo con la realizzazione dell’impianto di biostabilizzazione a Pace, che taglierebbe definitivamente i costi del trasporto in discarica. E, a proposito di discarica, a fine mese chiuderà sia quella di Mazzarrà Sant’Andrea che quella di Motta S.Anastasia (vedi correlato). Un bel problema per il Comune di Messina, e non solo, che a quel punto non saprà più dove conferire la spazzatura raccolta. L’assessore Ialacqua fa sapere di avere inviato una richiesta di incontro, per affrontare la delicata questione, al Prefetto, all’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente e al Ministero dell’Ambiente. Il 31 agosto è dietro l’angolo e non c’è tempo da perdere per non trovarsi il primo settembre con la spazzatura non solo nelle strade ma fin dentro casa.

Tra tante pessime notizie, ce n’è anche una positiva. Il 31 agosto sarà ultimato l’impianto di Pace per il trattamento della frazione secca dei rifiuti, che permetterà di smaltire i materiali selezionati con la raccolta differenziata (vetro, carta, plastica).

Danila La Torre

32 commenti

  1. Bisogna davvero essere ostinati nel non convincersi che la partecipata va chiusa il prima possibile.

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  2. Bisogna davvero essere ostinati nel non convincersi che la partecipata va chiusa il prima possibile.

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  3. ma il problema del sindaco e’ tenere chiusi 20 metri di via dei mille …..questo e’ atto di civilta’ e progresso!!!

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  4. ma il problema del sindaco e’ tenere chiusi 20 metri di via dei mille …..questo e’ atto di civilta’ e progresso!!!

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  5. Al Comune non hanno la più pallida idea di come gestire le partecipate Amam Atm Messinambiente ecc. Forse c’è un esubero di esperti…!

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  6. Al Comune non hanno la più pallida idea di come gestire le partecipate Amam Atm Messinambiente ecc. Forse c’è un esubero di esperti…!

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  7. Alessandro Grussu 11 Agosto 2014 21:57

    No, il problema è non licenziare 200 persone.

    Sappiamo bene che Messinambiente (come ATM) ha largheggiato con le assunzioni in tempo di “spendi e spandi” con il beneplacito delle amministrazioni precedenti, ma in un momento come questo non ci si può permettere di colpire l’occupazione così duramente.

    Personalmente anch’io avrei i miei dubbi a tenere in piedi una società partecipata nata male e finita peggio. Se con la discarica di Pace, i mezzi di rinforzo e i nuovi cassonetti (checché ne dicano i soliti professionisti della critica-fine-a-sé-stessa, i cassonetti attuali vanno sostituiti perché inservibili, grazie ai buddaci che li fanno a pezzi pur di non alzare il sedere dal sedile dell’auto quando devono buttare la spazzatura) si riesce quantomeno a riportare la situazione a livelli accettabili, la prossima mossa dovrebbe essere il decidere cosa fare dell’annoso dualismo Messinambiente-ATO 3. Una volta per tutte.

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  8. Alessandro Grussu 11 Agosto 2014 21:57

    No, il problema è non licenziare 200 persone.

    Sappiamo bene che Messinambiente (come ATM) ha largheggiato con le assunzioni in tempo di “spendi e spandi” con il beneplacito delle amministrazioni precedenti, ma in un momento come questo non ci si può permettere di colpire l’occupazione così duramente.

    Personalmente anch’io avrei i miei dubbi a tenere in piedi una società partecipata nata male e finita peggio. Se con la discarica di Pace, i mezzi di rinforzo e i nuovi cassonetti (checché ne dicano i soliti professionisti della critica-fine-a-sé-stessa, i cassonetti attuali vanno sostituiti perché inservibili, grazie ai buddaci che li fanno a pezzi pur di non alzare il sedere dal sedile dell’auto quando devono buttare la spazzatura) si riesce quantomeno a riportare la situazione a livelli accettabili, la prossima mossa dovrebbe essere il decidere cosa fare dell’annoso dualismo Messinambiente-ATO 3. Una volta per tutte.

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  9. Pongo una domanda con sincera curiosità e nella speranza che qualcuno mi risponda con cognizione di causa e non con la solita opinione qualunquista: Messinambiente è una società in liquidazione, giusto? Se è in liquidazione significa che è destinata a chiudere i battenti.. Qualcuno mi potrebbe spiegare come mai ci vuole così tanto per chiudere questa benedetta società? E come mai questa società continua a fare acquisti per arricchire il proprio parco macchine/cassonetti? Grazie

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  10. Pongo una domanda con sincera curiosità e nella speranza che qualcuno mi risponda con cognizione di causa e non con la solita opinione qualunquista: Messinambiente è una società in liquidazione, giusto? Se è in liquidazione significa che è destinata a chiudere i battenti.. Qualcuno mi potrebbe spiegare come mai ci vuole così tanto per chiudere questa benedetta società? E come mai questa società continua a fare acquisti per arricchire il proprio parco macchine/cassonetti? Grazie

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  11. Dovremo chiederci come sono stati assunti in passato questi dipendenti; essi percepiscono uno stipendio attraverso il comune ma non mi pare però siano stati selezionati attraverso concorso pubblico… quello che non funziona è il sistema che è stato creato, le società partecipate sono state un bel mezzo per controllare voti, assumere senza controllo gente la cui voglia di lavorare e spesso prossima allo zero, sperperare denaro pubblico e avere un servizio scadente. Ricordo che ci sono persone con voglia di lavorare costrette a superare concorsi molto selettivi per avere un lavoro spesso precario e fuori sede…

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  12. Dovremo chiederci come sono stati assunti in passato questi dipendenti; essi percepiscono uno stipendio attraverso il comune ma non mi pare però siano stati selezionati attraverso concorso pubblico… quello che non funziona è il sistema che è stato creato, le società partecipate sono state un bel mezzo per controllare voti, assumere senza controllo gente la cui voglia di lavorare e spesso prossima allo zero, sperperare denaro pubblico e avere un servizio scadente. Ricordo che ci sono persone con voglia di lavorare costrette a superare concorsi molto selettivi per avere un lavoro spesso precario e fuori sede…

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  13. fuozza-messina 12 Agosto 2014 06:49

    non sono un’esperto e spero qualcuno mi correggga se sbaglio, ma le società in liquidazione non possono essere chiuse se non prima estinguono tutti i debiti, altrimenti è fallimento (altra cosa e altri problemi).
    Nel frattempo che ciò avviene, deve pur funzionare alla meno peggio, da qui la spesa di 400.000 euro per camion e cassonetti (davvero poca cosa rispetto ai debiti)

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  14. fuozza-messina 12 Agosto 2014 06:49

    non sono un’esperto e spero qualcuno mi correggga se sbaglio, ma le società in liquidazione non possono essere chiuse se non prima estinguono tutti i debiti, altrimenti è fallimento (altra cosa e altri problemi).
    Nel frattempo che ciò avviene, deve pur funzionare alla meno peggio, da qui la spesa di 400.000 euro per camion e cassonetti (davvero poca cosa rispetto ai debiti)

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  15. mi ricordo che nel programma elettorale avevano scritto di essere in grado di raggiungere il 65% di differenziata nel giro di pochi mesi.

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  16. mi ricordo che nel programma elettorale avevano scritto di essere in grado di raggiungere il 65% di differenziata nel giro di pochi mesi.

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  17. Cari messinesi questo è il risultato della demagogia imperante a Messina e in Sicilia. Anche un demente capirebbe che portare la monnezza in gita nelle discariche costa tantissimo o pretendere che i cittadini ti portino la monnezza da riciclare e roba da Tafazzi!!!
    Mentre a Torino è entrato in funzione un modernissimo TERMOVALORIZZATORE (www.trm.to.it) che produce energia, noi, sottosviluppati, buttiamo ancora la monnezza nelle discariche o peggio, come fa il Sindaco di Napoli, la esporta in Olanda dove viene smaltita in un Termovalorizzatore!!!
    Il riciclaggio va bene ma affiancato ad un TERMOVALORRIZZATORE in modo da chiudere le discariche e fare un salto nella civiltà come la Svizzera che di TERMOVALORIZZATORI ne ha 16!!(www.industcards.com/wte-switz.htm)

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  18. Cari messinesi questo è il risultato della demagogia imperante a Messina e in Sicilia. Anche un demente capirebbe che portare la monnezza in gita nelle discariche costa tantissimo o pretendere che i cittadini ti portino la monnezza da riciclare e roba da Tafazzi!!!
    Mentre a Torino è entrato in funzione un modernissimo TERMOVALORIZZATORE (www.trm.to.it) che produce energia, noi, sottosviluppati, buttiamo ancora la monnezza nelle discariche o peggio, come fa il Sindaco di Napoli, la esporta in Olanda dove viene smaltita in un Termovalorizzatore!!!
    Il riciclaggio va bene ma affiancato ad un TERMOVALORRIZZATORE in modo da chiudere le discariche e fare un salto nella civiltà come la Svizzera che di TERMOVALORIZZATORI ne ha 16!!(www.industcards.com/wte-switz.htm)

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  19. Settimo Libero 12 Agosto 2014 08:45

    Rifiuti Urbani, una risorsa nei Paesi del Nord Europa, un problema nei Paesi del Sud.
    Il perché di questa differenza sta nella cultura politica e civile del paese.
    Analizzando la gestione dei rifiuti a Messina, ci troviamo a dover affrontare il paradosso dei paradossi, cioè, come si può autorizzare un impianto di bio stabilizzazione dei rifiuti, che di fatto ne può trattare solo una minima parte e per di più quella più puzzolente, quando una sentenza del tribunale a decretato la chiusura dei vecchi impianti già esistenti perché costruiti nel tessuto urbano della città ?
    La città di Messina, gestita più volte da amministrazioni poco credibili, ha già grossi problemi con l’impianto di depurazione di Mili, che rilascia in atmosfera odori poco gradevoli e, allo stesso tempo, non depura regolarmente tutte le acque reflue che giornalmente vengono convogliate nell’impianto.
    Ritengo che per risolvere il “problema” dei rifiuti a Messina, bisogna investire in uomini capaci di vedere ciò che altri nel nord del nostro continente hanno già visto e fatto senza coinvolgimenti grotteschi, creando in zone di pertinenza industriale, cioè fuori dal tessuto urbano della città, impianti di trattamento dei rifiuti che possano produrre energia, lavoro SICURO e non ultimo, decoro e prestigio industriale in una città sulla strada della desertificazione morale e civile.

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  20. Settimo Libero 12 Agosto 2014 08:45

    Rifiuti Urbani, una risorsa nei Paesi del Nord Europa, un problema nei Paesi del Sud.
    Il perché di questa differenza sta nella cultura politica e civile del paese.
    Analizzando la gestione dei rifiuti a Messina, ci troviamo a dover affrontare il paradosso dei paradossi, cioè, come si può autorizzare un impianto di bio stabilizzazione dei rifiuti, che di fatto ne può trattare solo una minima parte e per di più quella più puzzolente, quando una sentenza del tribunale a decretato la chiusura dei vecchi impianti già esistenti perché costruiti nel tessuto urbano della città ?
    La città di Messina, gestita più volte da amministrazioni poco credibili, ha già grossi problemi con l’impianto di depurazione di Mili, che rilascia in atmosfera odori poco gradevoli e, allo stesso tempo, non depura regolarmente tutte le acque reflue che giornalmente vengono convogliate nell’impianto.
    Ritengo che per risolvere il “problema” dei rifiuti a Messina, bisogna investire in uomini capaci di vedere ciò che altri nel nord del nostro continente hanno già visto e fatto senza coinvolgimenti grotteschi, creando in zone di pertinenza industriale, cioè fuori dal tessuto urbano della città, impianti di trattamento dei rifiuti che possano produrre energia, lavoro SICURO e non ultimo, decoro e prestigio industriale in una città sulla strada della desertificazione morale e civile.

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  21. invelatosempre 12 Agosto 2014 10:07

    La partecipata fu una grandissima invenzione politica. Ufficialmente permetteva di dire che era una società privata e come tale era in grado di gestire con efficienza il sovrannumero di personale e la loro attitudine lavorativa. In realtà, cioè ufficiosamente, essa era un brillante metodo per aggirare i blocchi di assunzione e soprattutto permetteva di assumere personale liberamente senza concorsi alla faccia delle competenze e delle capacità. E si è visto.
    Nel nostro caso verrebbe di urlare: Licenziate! Ma siccome la gestione del fenomeno resterebbe sempre politica, scommetto che ci ritroveremmo col licenziamento del personale adibito alla raccolta e al trasporto dei rifiuti, mentre l’inutile personale amministrativo resterebbe immacolato alle loro poltrone. Cioè licenzierebbero i più deboli ed utili, secondo la sacra legge del pubblico impiego.
    Quindi, se qualcosa va fatta, la più logica è chiuderla e farne una nuova. In questo caso si che l’esperienza di Ciacci potrebbe servire a qualcosa, perlomeno nelle competenze delle nuove assunzioni.
    Sempre se riesce a dimostrare la sua indipendenza di pensiero e di azione da questa giunta che chissà quante figli ha ancora da sistemare.

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  22. invelatosempre 12 Agosto 2014 10:07

    La partecipata fu una grandissima invenzione politica. Ufficialmente permetteva di dire che era una società privata e come tale era in grado di gestire con efficienza il sovrannumero di personale e la loro attitudine lavorativa. In realtà, cioè ufficiosamente, essa era un brillante metodo per aggirare i blocchi di assunzione e soprattutto permetteva di assumere personale liberamente senza concorsi alla faccia delle competenze e delle capacità. E si è visto.
    Nel nostro caso verrebbe di urlare: Licenziate! Ma siccome la gestione del fenomeno resterebbe sempre politica, scommetto che ci ritroveremmo col licenziamento del personale adibito alla raccolta e al trasporto dei rifiuti, mentre l’inutile personale amministrativo resterebbe immacolato alle loro poltrone. Cioè licenzierebbero i più deboli ed utili, secondo la sacra legge del pubblico impiego.
    Quindi, se qualcosa va fatta, la più logica è chiuderla e farne una nuova. In questo caso si che l’esperienza di Ciacci potrebbe servire a qualcosa, perlomeno nelle competenze delle nuove assunzioni.
    Sempre se riesce a dimostrare la sua indipendenza di pensiero e di azione da questa giunta che chissà quante figli ha ancora da sistemare.

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  23. Il personale 1 su 2 é in malattia….. questi signori che paghiamo come sono dentro le partecipate ? Sicuramente hanno fatto un concorso a titlined esami.
    questo é il cancro…!

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  24. Il personale 1 su 2 é in malattia….. questi signori che paghiamo come sono dentro le partecipate ? Sicuramente hanno fatto un concorso a titlined esami.
    questo é il cancro…!

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  25. …l’esubero sta forse negli “esperti”. La forza lavoro dovrebbe essere utilizzata per il porta a porta. ( forse le risorse sarebbero da aumentare.. .
    Non hanno capito da dove iniziare….semplicemente dall’inizio…
    Dividere la città in sei distretti ( coincidenti con i quartieri )delegare al controllo dei servizi resi al consesso circoscrizionale. Dotare tali distretti di luoghi decentrati per trasferenza light dei rifiuti e nuclei organizzativi,( per evitare inutili Km per raggiungere i luoghi di servizio ) ed iniziare da subito in fase sperimentale in porzioni della città…. e tanto altro…purtroppo nei cassetti della partecipata esiste già già un modello organizzativo, ma gli “esperti” hanno “ideologicamente” messo tutto nel ++++o… con altre cose buone…basta leggerle e scinderle dalle cose “cattive”.

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  26. …l’esubero sta forse negli “esperti”. La forza lavoro dovrebbe essere utilizzata per il porta a porta. ( forse le risorse sarebbero da aumentare.. .
    Non hanno capito da dove iniziare….semplicemente dall’inizio…
    Dividere la città in sei distretti ( coincidenti con i quartieri )delegare al controllo dei servizi resi al consesso circoscrizionale. Dotare tali distretti di luoghi decentrati per trasferenza light dei rifiuti e nuclei organizzativi,( per evitare inutili Km per raggiungere i luoghi di servizio ) ed iniziare da subito in fase sperimentale in porzioni della città…. e tanto altro…purtroppo nei cassetti della partecipata esiste già già un modello organizzativo, ma gli “esperti” hanno “ideologicamente” messo tutto nel ++++o… con altre cose buone…basta leggerle e scinderle dalle cose “cattive”.

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  27. Credo nella sincerità e bravura di Alessio CIACCI, da buon toscano non ha peli sulla lingua,sarà difficile che diventi un PISCI I BRODU. La cifra da lui fornita è ALLARMANTE, parlo dell’incidenza percentuale del personale di MessinAmbiente ATOME3, l’80% del trasferimenti del Comune in direzione delle due società in liquidazione. Questo dato ha un significato preciso: le perizie sui costi del servizio dei precedenti liquidatori sono E R R A T E o F A L S E, scegliete voi la parola giusta. Mariedit nel 2013 dimostrò, che gli OPERATORI ECOLOGICI assunti nel 2010 e collocati al PRIMO LIVELLO dal barcellonese, a cui un CENTRODESTRA messinese PISCI I BRODU consegnò per anni e anni la nostra città, furono conteggiati al SECONDO LIVELLO nelle perizie del 2011, 2012, 2013, facendo lievitare i costi del servizio e conseguentemente i tributi a carico di PANTALONE messinese. La pacchia sta per finire, darò conto ai messinesi, ma soprattutto ai messinesi di MessinAmbiente, di una delibera recentissima di RENATO sindaco, nella quale si sancisce che questi nostri concittadini non debbano ritenersi dipendenti del Comune, che la qualità del loro servizio, misurata per la prima volta con rigore, inciderà sugli introiti di MessinAmbiente e quindi sulla certezza dei loro stipendi, chi lavora dovrà protestare contro i colleghi, assenteisti e fannulloni. Spero che gli AUTISTI, unici ad essere impegnati e controllati, abbiano un sussulto di dignità contro gli OPERATORI ECOLOGICI, che accarezzano la strada invece di ramazzarla vigorosamente. Con RENATO sindaco il tempo della protezione politica è finito per sempre, ACCORINTI raccoglie solo il voto libero di opinione, che guardi all’interesse generale, cioè una città finalmente pulita di cui non vergognarsi e, una raccolta differenziata a percentuali di gente civile. La situazione a CATANIA, sindaci di CENTRODESTRA e CENTROSINISTRA è ancora più grave, il costo della discarica è oltre 70 MILIONI, il campione del PARTITO DEMOCRATICO, Enzo BIANCO sta fallendo su tutta la linea monnezza, ma soprattutto finanzia la spesa corrente con anticipazioni di tesoreria, facendo pagare ai catanesi interessi passivi salatissimi, oltre 4 MILIONI. Altro che CAMPIONE di cui vantarsi con i messinesi!

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  28. Credo nella sincerità e bravura di Alessio CIACCI, da buon toscano non ha peli sulla lingua,sarà difficile che diventi un PISCI I BRODU. La cifra da lui fornita è ALLARMANTE, parlo dell’incidenza percentuale del personale di MessinAmbiente ATOME3, l’80% del trasferimenti del Comune in direzione delle due società in liquidazione. Questo dato ha un significato preciso: le perizie sui costi del servizio dei precedenti liquidatori sono E R R A T E o F A L S E, scegliete voi la parola giusta. Mariedit nel 2013 dimostrò, che gli OPERATORI ECOLOGICI assunti nel 2010 e collocati al PRIMO LIVELLO dal barcellonese, a cui un CENTRODESTRA messinese PISCI I BRODU consegnò per anni e anni la nostra città, furono conteggiati al SECONDO LIVELLO nelle perizie del 2011, 2012, 2013, facendo lievitare i costi del servizio e conseguentemente i tributi a carico di PANTALONE messinese. La pacchia sta per finire, darò conto ai messinesi, ma soprattutto ai messinesi di MessinAmbiente, di una delibera recentissima di RENATO sindaco, nella quale si sancisce che questi nostri concittadini non debbano ritenersi dipendenti del Comune, che la qualità del loro servizio, misurata per la prima volta con rigore, inciderà sugli introiti di MessinAmbiente e quindi sulla certezza dei loro stipendi, chi lavora dovrà protestare contro i colleghi, assenteisti e fannulloni. Spero che gli AUTISTI, unici ad essere impegnati e controllati, abbiano un sussulto di dignità contro gli OPERATORI ECOLOGICI, che accarezzano la strada invece di ramazzarla vigorosamente. Con RENATO sindaco il tempo della protezione politica è finito per sempre, ACCORINTI raccoglie solo il voto libero di opinione, che guardi all’interesse generale, cioè una città finalmente pulita di cui non vergognarsi e, una raccolta differenziata a percentuali di gente civile. La situazione a CATANIA, sindaci di CENTRODESTRA e CENTROSINISTRA è ancora più grave, il costo della discarica è oltre 70 MILIONI, il campione del PARTITO DEMOCRATICO, Enzo BIANCO sta fallendo su tutta la linea monnezza, ma soprattutto finanzia la spesa corrente con anticipazioni di tesoreria, facendo pagare ai catanesi interessi passivi salatissimi, oltre 4 MILIONI. Altro che CAMPIONE di cui vantarsi con i messinesi!

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  29. tutto il contrario…del buon padre di famiglia..
    che gestisce..il proprio budget familiare..con oculatezza…

    p.s. ma di cosa parliamo..? di una Azienda che..elargiva o elargisce..scatti di livello..riferito al personale..senza nessun motivo particolare?
    oppure gli straordinari a go’go’..
    oppure assenze per malattia a più’ non posso…
    oppure emergenze pilotate..
    oppure ruberia di carburante..
    oppure..permessi sindacali a molte mele marce…
    chiaramente il tutto con le dovute eccezioni..
    insomma tutto quello che non dovrebbe caratterizzare una Azienda sana…
    il guaio..? e che passano gli amministratori..ma stranamente…non si arriva mai alla soluzione del problema..e la giunta di oggi..credo che si accodi con le precedenti..

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  30. tutto il contrario…del buon padre di famiglia..
    che gestisce..il proprio budget familiare..con oculatezza…

    p.s. ma di cosa parliamo..? di una Azienda che..elargiva o elargisce..scatti di livello..riferito al personale..senza nessun motivo particolare?
    oppure gli straordinari a go’go’..
    oppure assenze per malattia a più’ non posso…
    oppure emergenze pilotate..
    oppure ruberia di carburante..
    oppure..permessi sindacali a molte mele marce…
    chiaramente il tutto con le dovute eccezioni..
    insomma tutto quello che non dovrebbe caratterizzare una Azienda sana…
    il guaio..? e che passano gli amministratori..ma stranamente…non si arriva mai alla soluzione del problema..e la giunta di oggi..credo che si accodi con le precedenti..

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  31. Grazie mille per il chiarimento! 🙂

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  32. Grazie mille per il chiarimento! 🙂

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