Di Maria chiede ai lavoratori qualche ora di pazienza, buone notizie dal "Decreto del fare"

Di Maria chiede ai lavoratori qualche ora di pazienza, buone notizie dal “Decreto del fare”

Francesca Stornante

Di Maria chiede ai lavoratori qualche ora di pazienza, buone notizie dal “Decreto del fare”

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lunedì 17 Giugno 2013 - 17:30

Da Palazzo Zanca dovrebbero essere versati i soldi per il pagamento degli stipendi ai dipendenti e per garantire la prosecuzione del servizio. In scadenza le assicurazioni dei mezzi. Intanto il nuovo pacchetto di riforme del Governo potrebbe aiutare anche la società di via Dogali

Dopo essere stato anche oggi a Palazzo Zanca a reclamare i soldi necessari per stipendi e servizio, il Commissario di Messinambiente Armando Di Maria ha scritto ai sindacati e lavoratori che avevano già annunciato lo sciopero per domani se nel frattempo non fossero arrivate notizie positive. Di Maria risultati a casa oggi non ne ha portati, anche il pellegrinaggio di oggi al Comune non ha portato il consueto trasferimento mensile di risorse nelle casse della partecipata. Ma il Ragioniere Generale e il Dirigente alle Partecipate hanno chiesto solo un altro giorno di pazienza. Domani torna in città il Commissario Croce e subito sarà sbloccata la cifra vitale per Messinambiente. Queste le rassicurazioni ricevute oggi. Dunque il Commissario Di Maria ha chiesto pazienza ai lavoratori che ormai da qualche mese non sono più disposti a tollerare ritardi nell’erogazione degli stipendi. Ha chiesto pazienza perché solo oggi si può considerare veramente chiusa l’emergenza iniziata oltre due settimane fa e fermarsi anche un solo giorno potrebbe essere drammatico, spiega il Commissario. La cifra che dovrà arrivare nelle casse di Messinambiente stavolta non dovrà essere quella necessaria a pagare a malapena gli stipendi, come era accaduto il mese scorso. Il 25 giugno scadranno le assicurazioni dei mezzi, Messinambiente dovrà pagare la seconda rata che ammonta a 430mila euro. Dunque si attendono con trepidazione questi soldi. Si dovrebbe anche dotare la città di nuovi cassonetti, all’appello ne mancano circa 1400-1500, tra quelli che vengono bruciati e quelli che sono inutilizzabili perché usurati, si dovrebbe far fronte a questa spesa, soprattutto per garantire più pulizia e decoro ed evitare che le strade si ritrovino stracolme di immondizia. Per sapere come andrà a finire anche questa volta la soap opera rifiuti dovremo dunque attendere domani.

Una buona notizia anche per Messinambiente arriva invece dal cosiddetto “Decreto del fare” approvato dal Consiglio dei Ministri, un pacchetto di riforme che puntano a riavviare la crescita dell’intero Paese a cui ha lavorato anche il ministro messinese D’Alia. Il Commissario di Messinambiente spiega infatti che con alcune norme inserite nel decreto imprese come Messinambiente potranno tirare un sospiro di sollievo. In particolare c’è un articolo che riguarda il Durc, il Documento che attesta la regolarità contributiva, una delle croci della partecipata e motivo di scontro acceso nei mesi scorsi tra il Commissario Di Maria e quello dell’Ato3 Trimboli. Il decreto del fare punta infatti alla semplificazioni in materia di Durc e stabilisce che adesso per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture il Documento Unico di Regolarità contributiva avrà validità di 180 giorni, dilazionando così il tempo a disposizione per versare i soldi necessari e risultare in regola.

Un altro passaggio importante riguarda poi i debiti. Secondo le norme in vigore, la società di riscossione Equitalia, in Sicilia è la Serit, può concedere al debitore una dilazione dei pagamenti per l'estinzione del debito fino a 72 rate mensili e, in caso di peggioramento delle condizioni economiche del debitore, una dilazione per ulteriori 72 rate mensili. Tale accordo di rateizzazione decade se il debitore non effettua il pagamento di due rate consecutive. La norma varata dal Governo prevede invece che sia la prima sia la seconda dilazione di pagamento possono essere aumentate, fino a un massimo di 120 rate mensili. L'estensione è concessa a condizione che sia accertata una grave situazione di difficoltà del contribuente non dovuta a sue responsabilità e legata alla crisi economica tale da rendere impossibile il rispetto del piano ordinario. Inoltre, il numero di rate non pagate che determinano la decadenza dell'accordo di rateizzazione è aumentato a 8 rate anche non consecutive. “Così si aiutano davvero le aziende” ha commentato Di Maria che spera che questo possa davvero aiutare anche la società di via Dogali.

(Francesca Stornante)

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