Meteo: la depressione fredda si sposta, dopo le piogge freddo, vento e neve a bassa quota

Meteo: la depressione fredda si sposta, dopo le piogge freddo, vento e neve a bassa quota

Daniele Ingemi

Meteo: la depressione fredda si sposta, dopo le piogge freddo, vento e neve a bassa quota

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lunedì 22 Marzo 2021 - 12:15

Arriva la parte più fredda di questa perturbazione invernale

Quello appena trascorso è stato un weekend piovoso, caratterizzato da cieli perennemente coperti, accompagnati da continue piogge, rovesci e persino fenomeni temporaleschi più circoscritti, che hanno contribuito ad accrescere il prodotto pluviometrico sull’intero territorio provinciale. Le due circolazioni depressionarie, a carattere freddo (aria artica marittima in quota in costante invorticamento), che si sono sviluppate sui mari attorno la Sicilia, come da previsione, sono riuscite a produrre una buona passata di piogge su quasi l’intero territorio regionale. La depressione in quota, pur isolata ormai sul Mediterraneo, è stata alimentata da aria molto fredda in discesa dalla Scandinavia e dal Baltico. L’aria fredda in quota inoltre ha contribuito a mantenere basse le temperature, inasprendo ulteriormente l’instabilità. Le piogge, quasi ininterrotte da venerdì, nelle ultime 72 ore hanno depositato 70/90 litri di acqua per metro quadrato, fino a punte di oltre 100/150 litri sul basso messinese ionico, e oltre 200 litri per metro quadrato sull’alto catanese, lungo le pendici orientali dell’Etna. Parliamo di piogge benefiche che hanno contribuito a saturare i terreni, dopo un mese di febbraio piuttosto secco, con una lunga pausa asciutta durata per oltre due settimane.

Gli accumuli di pioggia nelle ultime 72 ore. Notevoli i valori registrati sulle vallate ioniche dei monti Peloritani, con i quasi 130 mm di Antillo. Fonte dati Sias

Fra gli accumuli più consistenti, in queste ultime 72 ore, spiccano i quasi 130 mm di Antillo (130 litri per metro quadrato) e i 104 mm di Fiumedinisi, mentre sulla fascia nebroidea non sono da meno i 78 mm di monte Soro, molti dei quali caduti sotto forma di neve, con conseguenti depositi davvero abbondanti in quota. Tanta neve è caduta anche sull’Etna, come nelle attese previsionali. Neve che andrà a rimpinguare tutte le sorgenti che alimentano le reti idriche di buona parte del catanese e del messinese. In queste ore la complessa depressione fredda si muove verso levante, con un affascinante minimo barico al suolo che sta transitando a nord dello Stretto di Messina, mentre un nuovo minimo relativo è in sviluppo pure sul Canale di Sicilia, con una componente umida orientale nei bassi strati. Ciò spiega anche l’estrema variabilità nella ventilazione al suolo, mentre in quota i venti, piuttosto forti, soffiano da SW, generando anche un intenso “shear” (rapide variazioni in velocità e direzione del vento man mano che si sale di quota) che ha alimentato i temporali della scorsa notte sull’area ionica.

Il nucleo di aria fredda in quota pronto a scivolare fra Tirreno e messinese, con valori di -32°C a 5100 metri di altezza

Fra il pomeriggio e la serata, con il movimento verso levante della depressione fredda, le correnti in quota ruoteranno più da W e W-NW sul Tirreno, indicando l’arrivo del ramo freddo e dell’annesso nucleo freddo in quota (-32°C a 5100 metri) della depressione, che, oltre a causare una sensibile diminuzione delle temperature, determinerà un nuovo peggioramento, con piogge e rovesci sparsi, soprattutto sull’area tirrenica e Stretto, che assumeranno prevalente carattere nevoso sin dagli 800 metri. A quote anche un po’ più basse sull’area dei Nebrodi e delle Madonie orientali, dove la neve potrebbe imbiancare molti centri montani. La massa d’aria fredda pero sarà molto umida. Ciò significa che la quota neve si attesterà in prossimità della linea dello “zero termico”, o 100 metri più in basso. Solo in caso di temporali la neve potrebbe, temporaneamente, scendere a quote più basse, assieme alla gragnola e ad altre idrometeore solide, che troviamo dentro i cumulonembi (vedi grandine). Lo sviluppo di temporali sul Tirreno sarà più probabile durante la serata e la prossima notte, quando il nucleo di aria fredda si porterà sul settore più orientale del basso Tirreno, inasprendo i contrasti termici con la più mite superficie marina. Mentre la locale orografia (Nebrodi, Peloritani) farà un po’ da trampolino (producendo moti ascensionali), favorendo lo sviluppo di questi cumulonembi, interamente ghiacciati (incudini bianchissime con vistose virghe di neve e gragnola molto localizzate in discesa dalla base), che produrranno fenomeni sparsi, ma localmente intensi, seppur di breve durata.

Peloritani innevati al tramonto. Foto di repertorio del febbraio 2009 quando i Peloritani furono colpiti da diversi temporali di neve dal Tirreno

L’instabilità ci terrà compagnia fino alle prime ore di domani, martedì 23 marzo, con residui fenomeni (anche grandinigeni) e nevicate fin dai 700 metri sui Nebrodi e Peloritani, prima di un successivo graduale miglioramento, con l’apertura di maggiori schiarite, e spazi di sole che si faranno più diffusi dalla seconda parte del giorno. Le temperature domani subiranno un ulteriore calo, con minime a livello del mare che potranno scendere fino a +7°C +6°C. I venti soffieranno piuttosto tesi da NW e N-NW, con raffiche che nei punti più esposti potranno toccare punte di oltre 50 km/h, localmente anche lambire la soglia dei 60 km/h. Il Tirreno di conseguenza risulterà molto mosso, con belle onde ripide in prossimità delle Eolie alte pure più di 2 metri. Poco mosso lo Stretto, mosso lo Ionio.

Da mercoledì 24 marzo si aprirà una fase più soleggiata, ma piuttosto fresca, con il dominio delle correnti da NW che non saranno sempre stabili e secche. All’interno di questo letto di correnti nord-occidentali si potranno inserire dei deboli sistemi frontali atlantici che entro il prossimo weekend potrebbero scivolare sul basso Tirreno. Ma di questo ne parleremo nei prossimi aggiornamenti meteo.

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